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      Lavori diga Melito, Manno in sciopero della fame

       

       

      Lavori diga Melito, Manno in sciopero della fame

      30 ott 17 Grazioso Manno, presidente del Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese, ha iniziato lo sciopero della fame e della parola. L'annuncio è stato dato, a Catanzaro, dallo stesso Manno durante l'intervento di apertura degli Stati generali per la diga sul Melito. "Non mangerò e non parlerò - ha detto il presidente del Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese - fino a quando il ministro Delrio non mi consegnerà il decreto per riprendere i lavori alla diga e il presidente Oliverio non firmerà la delibera di pagamento per gli operai di tutti i consorzi calabresi". Per realizzare la diga sul fiume Melito sono necessari 550 milioni di euro e il progetto potrebbe rientrare nel piano contro la siccità del governo. "Chiediamo quindi - ha aggiunto Manno - che il progetto venga inserito nella legge di stabilità 2018 con un atto formale;ad Oliverio chiediamo quattro milioni e 400 mila euro".

      "Quella condotta dal presidente Grazioso Manno è una battaglia di civiltà e di difesa dei diritti che va pienamente sostenuta". E' quanto afferma il consigliere regionale Mario Magno dopo aver appreso dello sciopero della fame e della parola annunciato del presidente del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese, Grazioso Manno, al termine degli Stati Generali sulla Diga sul Melito. "Lo stanziamento delle somme indicate per riassumere gli operai stagionali sulla rete di colo in tutti gli 11 Consorzi di bonifica e la ripresa dei lavori sulla Diga sul Melito - prosegue Magno - sono esigenze non più rinviabili. Sono profondamente indignato e sconcertato, da cittadino e da rappresentante delle istituzioni in consiglio regionale, da questo comportamento inerte del governo nazionale e regionale su questioni di primaria rilevanza quali il futuro occupazionale dei lavoratori e lo sviluppo economico del territorio calabrese. Mi auguro che presto si arrivi ad una soluzione della vicenda che porti il presidente Oliverio ed il ministro Delrio ad assumere le decisioni auspicate da Grazioso Manno, al quale va il mio sostegno e la mia vicinanza".

      "La politica regionale non può continuare a restare sorda e indifferente al grido di allarme di Grazioso Manno, che si è visto costretto ad una iniziativa eclatante per affermare non un proprio diritto, ma una istanza del territorio calabrese". Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Wanda Ferro (Gruppo Misto). "E' sconcertante - prosegue - che nessun esponente del governo regionale, anche attraverso un delegato, abbia aderito all'invito del presidente del Consorzio di bonifica Ionio Catanzarese a prendere parte agli stati generali riuniti oggi pomeriggio nella sede dell'ente consortile proprio per discutere, tra l'altro, della richiesta di rifinanziamento di una infrastruttura strategica per il territorio quale la diga sul Melito. Ancora un impegno disatteso del presidente Mario Oliverio, che pure aveva ricevuto il presidente Manno in Cittadella per rassicurarlo sull'iter di realizzazione dell'opera. Suscita rabbia e indignazione il fatto che per essere ascoltati dal presidente Oliverio su questioni di grandissimo interesse per il territorio si debba arrivare a gesti estremi come quelli intrapresi dal presidente Manno, al quale rivolgo un appello accorato affinché desista dallo sciopero della fame e soprattutto affinché non sospenda l'assunzione dei farmaci salvavita di cui ha bisogno. Questa battaglia ha bisogno del suo contributo, e per nessuna ragione deve debilitarsi nel fisico o mettere a rischio la propria sopravvivenza. Conosciamo la sua determinazione, la passione e lo spirito di sacrificio che Grazioso Manno ha dedicato a questa battaglia, ma voglio rassicurarlo che la vincerà con l'aiuto di tutti. Chiedo al presidente Oliverio di assumersi le proprie responsabilità e di non rendersi responsabile di una vicenda che rischia di pesare tantissimo sulla propria coscienza di uomo e di amministratore. Rispetti gli impegni assunti con i consorzi di bonifica e apra finalmente una grande vertenza con il governo nazionale e con i vertici del suo partito affinché venga realizzata la diga sul Melito". "Metta una volta per tutte al centro del suo operato - conclude Wanda Ferro - gli interessi della Calabria e dei calabresi, anziché andare in giro con il trenino di Renzi a raccontare ai cittadini che tutto va bene, insieme alla numerosa schiera di rappresentanti del Pd sempre presenti e sorridenti quando è necessario per il proprio destino politico, ma puntualmente assenti rispetto alle grandi questioni su cui si gioca il futuro della nostra regione"

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