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      Il treno di Renzi a Paola: No a cittadini di A e B

       

      Renzi al Santuario di Paola

       

      Il treno di Renzi a Paola: No a cittadini di A e B

      25 ott 17 "La Calabria è una regione ricca di una bellezza e un fascino impressionanti e tuttavia carica di difficoltà che conoscete meglio di me. È fondamentale dedicare attenzione a questa Regione: io sono venuto qui tante volte, da premier e segretario, che potete accusarmi di stalking". Lo dice il segretario del Pd Matteo Renzi, dopo aver visitato il santuario di San Francesco di Paola, prima tappa di una giornata che, "all'ascolto e prendendo appunti", porterà il suo tour in treno a toccare la Campania e la Basilicata. "Sulle infrastrutture - ribadisce Renzi - non ci possono più essere cittadini di serie A e di serie B. In Calabria i binari ferroviari sono decisamente in ritardo ma era dai tempi di Cavour che non si vedevano i 500 milioni che abbiamo stanziato. Ieri ho parlato con Astaldi che ha vinto l'appalto e mi ha garantito che nei primi mesi 2018 saranno aperti i cantieri della strada 106". "In tutto il mondo - aggiunge tra l'altro - si trovano riferimenti a San Francesco di Paola: il turismo religioso può essere un fronte su cui investire per destagionalizzare il turismo".

      Dati Istat frutto passate manovre. "Istat continua a macinare ottimi dati. Il fatturato cresce di +3.4% sull'agosto di un anno fa, gli ordinativi addirittura del +12.2%. Tutte notizie che lasciano pensare che il Pil 2017 sia vicino al +2%. Un risultato al quale qualche anno fa credevamo in pochi". Lo scrive su Facebook Matteo Renzi, mentre è in viaggio da Paola a Paestum, a bordo del treno Pd. "Questi dati non sono figli del caso o della sorte - sottolinea - ma il frutto delle passate leggi di bilancio che hanno ridotto le tasse e dato incentivi come l'iperammortamento per chi vuole investire. Se la politica ha coraggio, le cose cambiano. È facile urlare e lamentarsi, più difficile fare una battaglia in Europa, conquistare flessibilità e portare a casa i risultati. Perché la crescita che abbiamo recuperato dopo gli anni della crisi porta posti di lavoro ed è la prima forma di lotta alla povertà".

      Noi abbassiamo le tasse. "La crescita che abbiamo recuperato dopo gli anni della crisi porta posti di lavoro ed è la prima forma di lotta alla povertà. Non basta. Accontentarsi adesso e vivere alla giornata sarebbe suicida. Ecco perché la prossima legislatura dovrà aprirsi con un'ulteriore battaglia sulla flessibilità, che vale tra i 30 e i 50 miliardi di euro. Investire sulla crescita, riducendo le tasse a chi crea lavoro e alle famiglie". Lo scrive su Facebook il segretario del Pd Matteo Renzi, commentando i nuovi dati dell'Istat. "L'Italia è ripartita quando ha abbandonato l'Austerity e ha scommesso sulla riduzione delle tasse e sui progetti come il nostro Industria 4.0. Bene i dati Istat di oggi ma guai a fermarsi. Lo dico dalla Calabria ancora ferita dalla disoccupazione giovanile: guai a fermarsi. Gli altri fanno gli show in piazza, noi facciamo proposte per il Paese. Andiamo avanti, avanti insieme", conclude.

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