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      Nicolò "Basta salassi compagnie aeree ai calabresi"

       

       

      Nicolò "Basta salassi compagnie aeree ai calabresi"

      10 ott 17 "Una costante emorragia che scoraggia la mobilità aerea da e per la Calabria". E' quanto afferma in una dichiarazione il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia a Palazzo Campanella, Alessandro Nicolò. "I dati di una ricerca sui costi del trasporto aereo, pubblicati da Federconsumatori - prosegue - davvero non lasciano adito a interpretazione alcuna, se non l'unica possibile: la nostra regione è salassata dalle compagnie aeree che vi operano senza che all'orizzonte vi sia alternativa di servizio. Addirittura le tabelle dello studio di Federconsumatori evidenziano in maniera chiara come le compagnie, nell'arco di tempo considerato (gennaio-ottobre 2017), attuino un sostanziale 'cartello' monopolistico, con prezzi per volo quasi simili. E non basta: le quattro compagnie aeree prese in esame fanno segnare un aumento dei costi dei biglietti mediamente del 50%, una sfida al buon senso che non trova alcuna opposizione, o moto di protesta, dalla nostra Regione guidata dal centrosinistra. Né, tanto meno, le alternative offerte da Trenitalia si palesano valide: anche con il treno, ammenoché non si scelga un 'carro bestiame', i costi sono quasi simili agli aerei con l'aggravante che per raggiungere Milano la differenza di percorrenza oraria treno/aereo è di dieci a uno. Tutto ciò senza che si levi una sola voce, che sia una, da parte di questa maggioranza di centrosinistra che governa la Regione per dire basta a queste forme di discriminazione nei confronti della Calabria e dei calabresi, dei loro bisogni, sempre condannati a vivere una sorta di isolamento non degno di un Paese unito e civile. Eppure la crisi che sta investendo la Calabria (è tra le 20 regioni europee con il più basso tasso di occupazione per i giovani che hanno meno di 35 anni e penultima in graduatoria, con neppure 110 mila giovani occupati entro i 35 anni) è fatta anche di questi ritardi, alimentati dalla mancanza di una classe di governo coesa e ferma, capace di interloquire alla pari con il Governo centrale per fare davvero di questa regione la sfida di una intera comunità nazionale che vuole marciare unita ed equilibrata in tutti i suoi territori". "E' un problema - conclude Nicolò - di equità e di sostenibilità sociale ma anche di rispetto verso coloro i quali sono costretti ad andare via per motivi di salute o di lavoro. Un piccolo dramma nel più vasto dramma in cui la Calabria annaspa a cui non corrisponde un'adeguata iniziativa politico-istituzionale in grado di rompere il cerchio del sottosviluppo aprendo nuove vie e coinvolgendo nuove energie per imporre un nuovo ordine delle cose fatto di lavoro e dignità sociale".

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