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      Comuni calabresi sciolti per mafia, reazioni e commenti

       

       

      Comuni calabresi sciolti per mafia, reazioni e commenti

      24 nov 17 "Quando un'amministrazione comunale viene sciolta per infiltrazione mafiosa significa che le scelte di governo del territorio non sono state libere, democratiche e nell'interesse collettivo, significa che i mafiosi hanno deciso atti pubblici importanti e i cittadini onesti sono stati le prime vittime di un sistema illegale e colluso. La decisione del Consiglio dei Ministri impone riflessioni sulle azioni di tanti, ma non di tutti". E' quanto si legge in una nota di Libera Catanzaro. "Occorre chiarezza sulle responsabilità dell'amministrazione - prosegue la nota - ma occorre anche una politica che abbia davvero a cuore il bene comune, senza dimenticare che la politica, per essere migliore, ha bisogno della responsabilità e dell'impegno di ciascuno di noi, di cittadini, amministratori che credono e vogliono una politica sana. In questi anni Libera Catanzaro ha sperimentato sui territori di Lamezia, di Petronà e di Cropani (altro comune sciolto l'estate scorsa) pratiche di legalità democratica con le associazioni e le cooperative oneste, con le scuole del territorio, camminato al fianco dei familiari delle vittime di mafia alla ricerca di verità e giustizia, consapevole di operare su territori storicamente difficili che cercano comunque, il riscatto, soprattutto nelle nuove generazioni". "E se è vero che le leggi non sono sufficienti ad evitare situazioni di infiltrazioni - conclude la nota - riteniamo indispensabile, in linea con i valori che da sempre caratterizzano e guidano le nostre attività ed iniziative territoriali, che vi sia un cambiamento ed un'educazione culturale al riguardo, che spinga i cittadini a ripugnare atteggiamenti collusivi con la mafia in un'ottica di condivisione ed obiettivo comune".

      "Per esprimere un giudizio compiuto occorre attendere di conoscere le carte. In generale, però, a me non convince quella che si sta appalesando come una forma di giustizia preventiva che talvolta produce ingiustizie impossibili da sanare". A dirlo il leader di Idea, Gaetano Quagliarello, oggi a Reggio Calabria. "Ecco perché - ha aggiunto - proprio in ragione dei danni che riguardano il tessuto sociale complessivamente, la mia proposta è che la politica si riunisca e scriva regole condivise che diano buoni risultati".

      "Lo scioglimento del consiglio comunale di Lamezia Terme ha destato profonda amarezza e scoraggiamento tra i cittadini. Resto in attesa di conoscere, in maniera articolata, le motivazioni che hanno spinto il Ministero dell'Interno a prendere tale decisione. Esprimerò le mie considerazioni nelle opportune sedi istituzionali". Lo afferma l'on. Giuseppe Galati del gruppo Sc-Ala. "In questo particolare momento - aggiunge - si impongono per la città determinate riflessioni. Innanzitutto non posso che recepire le preoccupazioni esternate da Paolo Mascaro nell'ultimo incontro pubblico avuto con i cittadini. Il Commissariamento determinerà una sospensione della vita democratica in città per un lungo periodo. Proprio in questo frangente il Comune di Lamezia Terme sarà interessato da importanti investimenti che riguardano la programmazione regionale. Mi auguro che l'assenza di un governo cittadino, deputato in questi casi a difendere gli interessi del territorio, non pregiudichi tali possibilità di sviluppo che d'altronde dovrebbero prescinde dallo scioglimento del consiglio comunale di Lamezia Terme. Per tali ragioni ritengo che gli investimenti regionali previsti dovranno rigorosamente realizzarsi. Mi riferisco alla nuova aerostazione dello scalo internazionale di Lamezia Terme, alle definitiva entrata in funzione del Centro Protesi Inail e alla spesa dei fondi comunitari per la terza città della Calabria". "Lamezia Terme - conclude Galati - non deve essere punita ulteriormente. La politica, con fatti e misure concrete, deve dare un segnale chiaro ed inequivocabile".

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