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      Sindacato VVF Conapo: il cosentino brucia, serve stato di calamità

       

       

      Sindacato VVF Conapo: il cosentino brucia, serve stato di calamità

      13 lug 17 "Purtroppo ancora oggi, dobbiamo riscontrare le gravi difficoltà alle quali sono sottoposti i Vigili del Fuoco della provincia di Cosenza". La denuncia arriva da Leonetti Michele – segretario provinciale Conapo dei Vigili del fuoco di Cosenza- ed è stata già anticipata con varie note a tutti i vertici del Corpo e Politici, arriva puntualmente dopo che decine e decine di focolai attivi e incendi di grosse dimensioni stanno provocando danni ingenti alle abitazioni ed ai boschi, con migliaia di persone evacuate dalle case di proprietà in centri urbani di notevoli dimensioni e considerato il continuo e costante incremento degli stessi che sembrano proliferare di giorno in giorno, vista la esigua convenzione AIB con i Vigili del fuoco che anche se incrementata di una squadra resta comunque insufficiente, chiede alle istituzioni, di decretare lo stato di calamità, per emergenza incendi, raddoppiando i turni di servizio h 24 e se necessario attivare le colonne mobili regionali dalle regioni del centro nord, proprio per come avviene con le fasi emergenziali per il terremoto. La situazione è veramente drammatica - continua Leonetti – si potrebbe chiamare Terremoto del Fuoco, la sala operativa è al collasso, i Vigli del fuoco sono anch’essi stremati ed al collasso e gli unici ad intervenire. Molti paesi ancora coinvolti da giorni: San Marco Argentano, Rovito, Pianette di Rovito, Amantea, il Parco Nazionale del Pollino che con la soppressione del Corpo Forestale non ha visto integrare il piano antincendi stipulando una relativa convenzione con il Corpo Nazionale Vigili del Fuoco, Torano Castello, Mongrassano, Belvedere Marittimo, Belmonte, Bucita, Fagnano ecc., ecc. I mezzi aerei sono impegnati effemeridi da giorni ed anche loro viste le continue richieste nono riescono a far fronte alla grave situazione che sta subendo tutta la provincia di Cosenza. Il grido dall’arme e rivolto ai vertici del Corpo ed a tutte le istituzioni preposte, dal Governo al Parlamento, dal Presidente della Regione alla Direzione Regionale, ai Sindaci dei Comuni interessati per sollecitare l’attivazione dello stato di calamità, in quanto oltre le abitazioni c’è il concreto pericolo che brucino anche le persone non vedendo arrivare come in molti casi le poche squadre tra l’altro stremate dei Vigili del Fuoco. Il sistema va rivisto, specie con la soppressione del Corpo Forestale dello stato, magari concentrando sul Corpo Nazionale oltre alla lotta attiva anche il controllo del territorio, basta con tutte queste associazioni e sperpero di denaro pubblico, tutto quello che riguarda gli incendi va confluito in un'unica direzione, quella dei Vigli del Fuoco, naturalmente con le risorse di uomini e mezzi propri degli incendi boschivi e di macchia mediterranea, ma adesso c’è bisogno di unire le forze, tutti insieme e contrastare questo fenomeno che è diventato estremamente preoccupante e pericoloso dove è davvero a rischio l’incolumità delle persone, dichiarando lo stato di calamità.

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