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      Nicolò: "Che fine ha fatto Enoteca Casa vini Calabria?"

       

       

      Nicolò: "Che fine ha fatto Enoteca Casa vini Calabria?"

      09 lug 17 "Che fine ha fatto l'Enoteca 'Casa dei vini di Calabria'? Chi l'ha vista? Dopo sei anni dalla sua istituzione con legge, a distanza di otto mesi dall'entrata in vigore del nuovo testo legislativo che ha modificato quello originario e trascorsi sette mesi dalla nomina del presidente con pieni poteri decretata dal presidente della Giunta, non si hanno prove di esistenza in vita dell'Enoteca della Regione". E' quanto dichiara il capogruppo di Forza Italia alla Regione, Alessandro Nicolò. "Si tratta - prosegue Nicolò - della solita magra figura della Giunta di Mario Oliverio, dell'ennesimo mancato sostegno alle imprese ed all'economia calabrese perché il nuovo ente avrebbe dovuto coordinare e promuovere la valorizzazione e raccordare promozione e sviluppo del comparto enologico della nostra regione per fare apprezzare i risultati notevoli delle nostre aziende e far conoscere al meglio tutti i vini di qualità della Calabria sia in Italia che all'estero. Il tempo, troppo tempo, è ahimé trascorso invano. E non sembra che col passare degli anni e dei mesi il progetto-Enoteca sia migliorato, si sia 'affinato'. Per rimanere in tema, usando il linguaggio degli esperti di vino, diremmo che questa Enoteca 'sa di tappo' essendo nata già azzoppata con un peccato originario. E dire che proprio il sottoscritto nel settembre scorso in aula aveva chiesto di riflettere meglio in Commissione sul testo della nuova legge sull'enoteca predisposto dalla Giunta, per poter ascoltare in audizioni suggerimenti e proposte degli attori sociali interessati al provvedimento, a cominciare dai vertici dei Consorzi dei produttori vitivinicoli e dalle associazioni più rappresentative del mondo del vino calabrese". "Anche da parte nostra - sostiene ancora Nicolò - si concordava sulla necessità di ripensare e riformare la legge precedente che in sostanza non aveva prodotto risultati significativi. Perciò ritenevamo indispensabile e necessario cambiare in meglio, senza rischiare di peggiorare le cose e di fare addirittura un'altra brutta figura. Invece la maggioranza, come al solito si è chiusa a riccio, approvando il 'pacco' preconfezionato dalla Giunta. La nostra richiesta, pacata quanto ferma, si basava sul buon senso: nel testo legislativo d'iniziativa della Giunta avevamo rilevato passaggi d'incerta formulazione giuridica, parecchie lacune e in qualche caso la netta impressione che l'Enoteca sia stata caricata di compiti impropri. La realtà dei fatti, dopo sette mesi di avvio, purtroppo ci dà piena ragione".

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