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      Cittadini Spezzano Piccolo a Prefetto: Giudiceandrea non ci rappresenta

       

       

      Cittadini Spezzano Piccolo a Prefetto: Giudiceandrea non ci rappresenta

      30 ago 17 Giudiceandrea non ci tutela. Lo affermano in una lettera i cittadini di Spezzano Piccolo che hanno spedito la missiva a Prefetto ed al Commissario prefettizio di Casole affermando che ik deputato non rappresenta i cittadini di Spezzano Piccolo, centro che, come noto, non ha aderito alla unione di comuni Casali del manco. Questo il testo integrale:
      Al Commissario Prefettizio Dott.ssa Maria Vercillo Casole Bruzio
      A S.E. Il Prefetto di Cosenza P.zza XI Settembre Cosenza
      Signor Commissario, quando qualche settimana fa il consigliere regionale Giudiceandrea ha espresso perplessità sul modo in cui Lei stava portando avanti le fasi iniziali del nuovo ente ( ricordiamoci ancora sub iudice ) non abbiamo avuto alcun dubbio ad affermare che, quanto Lei stava portando avanti, non era altro che l’applicazione della normativa oggi in vigore; a partire dal bando per il servizio del trasporto scolastico per finire alla razionalizzazione degli uffici comunali. Abbiamo anche constatato, tra l’altro, come la soluzione prospettata dal consigliere, per il servizio scuolabus, era completamente inattuabile contrastando con la normativa in vigore, fatto evidenziato anche da una nota pubblicata a firma di una conosciuta sigla sindacale. Ma con il rispetto delle regole non tutti hanno un buon filing. Per come sicuramente sarà a Sua conoscenza, proprio il mancato rispetto delle regole è stato il forte della iniziativa che ha interessato la proposta di fusione. Si è andati dall’originario mancato coinvolgimento dei cittadini al mancato rispetto delle norme statutarie ( almeno per Spezzano Piccolo ), al cambio delle legge regionale due anni dopo le deliberazioni di adesione dei consigli comunali, al calcolo dei voti sull’intero bacino interessato e non per singolo comune nonostante la legge votata in consiglio regionale affermasse proprio questo principio, al mancato voto dei cittadini comunitari residenti nei comuni interessati. Maggiore sostenitore politico di queste antidemocratiche scelte è stato proprio il consigliere Giudiceandrea. Non ci meravigliamo quindi che, nel momento in cui Lei ha cercato di operare proprio in ossequio a regole, il consigliere ha dissentito dal Suo modo di operare e oggi, nonostante il precedente ( vedi autisti scuolabus ), dovrebbe consigliarvi su come proseguire il Vostro lavoro . Oggi, infatti, da notizie apparse sui social, pare che dopo una fruttuosa telefonata ( così è definita nel comunicato ) tra Lei e il consigliere si è stabilito che, su richiesta, lo stesso consigliere parteciperà al comitato consultivo. Non ci meraviglia l’ennesima conversione a trecentosessanta gradi del consigliere e, sicuramente, non sarà l’ultima. Non sappiamo, però, a quale titolo questa partecipazione avvenga tenuto conto che, la legge 11/2017, di cui è coofirmatario il consigliere Giudiceandrea, all’articolo 2 commi 2 e 3 assegna al commissario le relative funzioni di governo coadiuvato dal comitato consultivo formato dai sindaci dei comuni originari. Non capiamo quindi la scelta di chi, promotore della legge, chiedendo di partecipare, si erge a salvatore della patria e a tutore degli ex sindaci, quasi a voler dimostrare l’incapacità degli ex sindaci stessi ad affrontare le varie problematiche insieme a Lei. Probabilmente il continuo aumento di dissenso verso il nuovo ente preoccupa chi se n’è fatto promotore e cerca disperatamente di correre ai ripari. Non vorremmo, per questo, che si abbia in mente di cucire qualche toppa nuova su un vestito vecchio procurando così strappi ancora più grandi! In attesa di buone nuove dal fronte della giustizia La invitiamo a tenere duro, a voler continuare a rispettare rigorosamente la legge, a partire dall’articolo 2 commi 2 e 3 della legge 11/2017 e a respingere, qualora ci fosse, ogni forma di pressione. Noi, in attesa della pronuncia dei vari organi della giustizia, saremo attenti osservatori di quanto accadrà ne lasceremo che qualcuno possa pensare di utilizzare l’ente a proprio uso e consumo".

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