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      Cisl: Non garantiti i livelli essenziali di assistenza sanitaria

       

       

      Cisl: Non garantiti i livelli essenziali di assistenza sanitaria

      02 ago 17 "Se l'obiettivo del Piano sanitario regionale era quello di risanare la condizione economico-organizzativa della sanità calabrese, i risultati fallimentari sono, purtroppo, di un'evidenza inconfutabile. La cronaca sanitaria dimostra, infatti, che se non si interverrà immediatamente con decisione e competenza, l'unico obiettivo possibile è quello della sopravvivenza". E' quanto afferma, in una nota, Luciana Giordano segretaria generale regionale della Cisl Fp. "Grida d'allarme - prosegue Giordano - arrivano da tutto il Territorio Regionale, ultimi ma solo per il momento, quelli provenienti dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria che chiede un Piano di emergenza estivo e dal sindaco di Catanzaro che, in qualità di responsabile della salute dei propri cittadini, chiede l'implementazione di figure sanitarie per poter fronteggiare la grave condizione in cui versa l'accesso alle cure in città. Un processo di riorganizzazione che ha prodotto effetti negativi ormai non più sopportabili dalla popolazione calabrese, che, sempre più provata dal disservizio - subisce i danni di diagnosi tardive, della mancanza di un piano di prevenzione che migliorerebbe gli esiti dei fenomeni morbosi, sempre più diffusi ma che è costretta a sopportare, soprattutto, l'incapacità di risparmiare risorse da destinare ad altre necessità. La risposta sanitaria calabrese è inefficiente, inefficace e costosa, con un progetto di riorganizzazione della rete sanitaria mai andato a regime, la cui completa attuazione si allontana di anno in anno. Una risposta sanitaria che non riesce a garantire neanche i Livelli essenziali di assistenza. Situazione che produce un insopportabile aumento della mobilità verso altre Regioni d'Italia, assoggettando il Servizio sanitario regionale a considerevoli esborsi ma costringendo, anzitutto, i cittadini calabresi ad affrontare 'di tasca propria' le spese di viaggio e soggiorno. Oltre il disagio organizzativo che subiscono i nuclei familiari, costretti a vivere lontani da casa le delicate fasi connesse alla malattia di un congiunto". "L'accesso alle cure in Calabria - sostiene ancora Giordano - è difficoltoso, lungo e a volte addirittura negato. La Cisl Funzione Pubblica Calabria ritiene che la popolazione calabrese e tutto il personale sanitario meritino un Sistema sanitario regionale adeguato e funzionale, capace di dare risposte di qualità soprattutto a queste latitudini, dove ogni problema viene amplificato dalla condizione economica-sociale, dalla pressante emergenza legata agli sbarchi degli immigrati e soprattutto dalla difficoltà ad avere una positiva prospettiva di futuro".

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