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La "banda" Crocco di scena all'Acquario con il nuovo spettacolo "Andura"
La "banda" Crocco di scena all'Acquario con il nuovo spettacolo "Andura" 15 mag 19 Di nuovo all'opera la "banda" di quel genio e sregolatezza di Sergio Crocco che torna in scena, al teatro dell’Acquario giovedì 16 alle 20:30, con il suo nuovo lavoro teatrale “Andùra, tra l’aorta e l’intenzione”. Un lavoro con al centro il tema della disabilità, contro il pregiudizio che lo vuole mettere in un angolo, mostrato invece nella sua piena veste di valore aggiunto. Gli spettacoli di Crocco non si smentiscono neeanche stavolta: ennesimo "sold out" raggiunto in tre ore dalla messa in vendita dei biglietti completamente a scatola chiusa. Oramai i cosentini si fidano della penna creativa del poeta giardiniere che ha promesso per la fine dell’anno anche l’uscita di un musical teatrale. Andùra, che nel significato dialettale cosentino significa “poco fa”, nasce dall’amicizia che lega il poeta giardiniere Crocco all’amico Roberto Giacomantonio, amato dal pubblico per l’interpretazione di vari personaggi, tra cui ricordiamo il più famoso “Signor Dio” in Conzativicci. Ed è proprio il forte legame affettivo vissuto nella quotidianità che ha portato i due amici a voler andare oltre l’opera teatrale che racconta non “una” storia: questa volta in scena Crocco racconta “la” storia di Roberto “Jack Rob” che della sua carrozzina ne ha fatto un punto di forza, un punto di partenza per vivere la vita al pari e anche in modo migliore di chi non deve fare i conti con una quotidianità “diversa”. L’opera teatrale è diretta dalla regista Francesca Marchese, in via eccezionale anche interprete di un ruolo importante e fondamentale nel contesto della commedia: la madre Vincenzina. Una regia che ha saputo incarnare negli attori il significato vero, la visione giusta di questa reale storia di vita che Crocco ha trasformato in una brillante opera teatrale che arriva dritta al cuore. Un genere di teatro diverso da quello a cui ha abituato il pubblico ma più profondo e coinvolgente che fa rimanere con il fiato sospeso fino all’ultimo atto. La storia di Roberto Giacomantonio in realtà narra la vita di due Roberto: la possibilità di vivere una vita normale e quella vissuta in carrozzina. Una doppia visione che porta alla riflessione di quanto pregiudizio si possa avere e lancia un chiaro messaggio: “non esiste la disabilità ma gli occhi di chi ti sta attorno”. Crocco e Giacomantonio con questa commedia biografica provano a “scardinare l’ignoranza” in una società che ha una visione errata sulla disabilità vista come problema, come diversità, e non come la normalità. La commedia Intervista a Sergio Crocco «Andùra è una questione di spazio – tempo, perché ho sempre immaginato che l’Andùra di Roberto non è il mio Andùra. L’ho visto una volta, quando mi sono trovato in macchina con Roberto ed ho constatato il tempo che impiegai io a scendere dalla macchina e quello impiegato da Roberto; ho capito che il mio poco fa non è quello di Roberto, un Andùra aleatorio a secondo delle persone che lo vivono. Roberto è un prototipo di disabile…poco disabile Due Roberto, due vite, una visione Il palo di Lombardo La storia di ognuno di noi
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