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      Nuovi distintivi per la Polizia di Stato presentati anche a Cosenza

       

       

      Nuovi distintivi per la Polizia di Stato presentati anche a Cosenza

      12 lug 19 Oggi è un momento storico per la Polizia di Stato, sicuramente in forma simbolica ma anche sostanziale si completa l'iter avviato con la Legge 121 del 01 aprile 1981, quando la Polizia di Stato ha abbandonato lo status militare a favore di quello civile con le proprie esclusive peculiarità e competenze. In questi anni il bagaglio di professionalità e dedizione ha visto crescere esponenzialmente il gradimento e l'affezione della gente verso questa preziosa istituzione nazionale. Nel solco, di questa consolidata identità oggi vengono formulati i nuovi segni distintivi di qualifica propri della Polizia di Stato, presentati oggi presso il Palazzo della Provincia di Cosenza "Salone degli Specchi". Il gruppo di lavoro preposto alla rielaborazione dei nuovi simboli di qualifica ha visto la partecipazione anche di un poliziotto/artista calabrese, il Vice Ispettore della Polizia di Stato Pino Savoia, in forza alla Questura di Cosenza ed in servizio al Commissariato di P.S. di Corigliano-Rossano, che con il suo estro artistico ha partecipato all'ideazione di alcuni di essi.

      Il vice ispettore Giuseppe Savoia, poliziotto artista

      Ieri 11 luglio, giornata nella quale ricorre l’anniversario dell’istituzione della Polizia di Stato, prima forza di Polizia, si è tenuta a Roma, presso il Palazzo della Consulta alla presenza delle più alte cariche istituzionali la cerimonia ufficiale di presentazione dei nuovi distintivi di qualifica. Un giorno atteso con grande trepidazione. Dopo 38 anni, in modo tangibile, si riafferma nella forma e nella sostanza l’identità della Polizia di Stato, quale amministrazione civile ad ordinamento speciale, che ha sublimato i valori ai quali profondamente crede nel motto “sub lege libertas”. Fu la legge 121 del 1981 a ridisegnarne lo status giuridico segnandone il distacco dal mondo militare. Con tale riforma la Polizia di Stato, in estrema sintesi, si apre alle donne, prevede una maggiore specializzazione attraverso selezioni sempre più rigorose e corsi di formazione prodromici a professionalità differenziate, cambia i nomi dei gradi che vengono ristrutturati ed arricchiti dal ruolo ispettori anello di congiunzione tra dirigenti e collaboratori.

      Un’epocale conquista che andava suggellata attraverso un segno visibile che ricordasse a tutti, appartenenti e non, il significato profondo di una trasformazione lunga, laboriosa, e fortemente voluta. Ed è proprio, recuperando tale spirito riformista che l’uniforme di oltre 98.000 poliziotti da oggi cambierà aspetto, vestendo i nuovi distintivi di qualifica, disegnati dall’esperto di araldica professor Michele D’Andrea. Ad accomunare passato e presente l’immagine, rivisitata stilisticamente, dell’aquila, emblema dell’Istituzione, che quest’anno compie 100 anni dalla sua prima apparizione sulle divise del Corpo della Regia Guardia di Pubblica Sicurezza risalente al 1919. Ali spiegate, zampe libere e divaricate disposte ai lati della coda folta e stilizzata come il restante piumaggio, testa rivolta a sinistra ornata dalla corona murata di cinque torri, scudo sannito con il monogramma RI in petto. L’aquila continua ad esprime il legame identitario, il coraggio e la dedizione con cui quotidianamente ciascun poliziotto difende diritti e libertà.

      Compaiono invece per la prima volta, a caratterizzare le diverse qualifiche: il plinto araldico, costituito da una barretta orizzontale di colore rosso che rappresenta la struttura portante di un edificio, per gli agenti ed assistenti; il rombo dorato, con il suo profilo fusiforme che ricorda la punta di una lancia simbolo del dinamismo operativo temperato dall’esperienza, per i sovrintendenti; la formella, alto esempio di architettura gotico-rinascimentale, richiamo alla bellezza ed all’eleganza proprie del patrimonio di civiltà e cultura del nostro Paese, per i funzionari. I distintivi uguali per tutti i ruoli differenziano le funzioni tecnico-scientifiche, tecniche e le attività professionali attraverso il diverso colore delle mostreggiature.

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