NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . AreaUrbana . Video . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

      Appello degli OSS di AO Cosenza, Mariano Santo e Rogliano precari da 25 anni

       

       

      Appello degli OSS di AO Cosenza, Mariano Santo e Rogliano precari da 25 anni

      10 lug 19 Riceviamo e pubblichiamo la lettera, un vero e propro appello, degli OSS (Operatori Socio Sanitari) dell'Azienda ospedaliera di Cosenza, precari da 25 anni:

      Dopo anni di attesa e di promesse continuiamo a registrare ennesimi raggiri nei confronti dei lavoratori “esternalizzati” con la qualifica di OSS (Operatori Socio Sanitari) che svolgono la propria attività da oramai 25 anni e che dal 2008 ad oggi rendono possibili le attività di “supporto e igiene al paziente” garantendo i LEA in tutte le Unità operative Complesse dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza. La nostra battaglia è iniziata, volendo dirla tutta, nel lontano 2001, quando la Regione Calabria emanò un concorso per la riqualificazione del personale nella nuova figura di Operatore Socio Sanitario OSS, per circa 150 unità con la riserva del 30% al personale che operava con le ditte appaltatrici di servizi. Per molti anni il concorso di riquilificazione si bloccò fino al 2006 quando con un accordo regionale si realizzò una riqualifica al personale interno ed delle ditte appaltatrici di servizi ospedalieri. Infatti nel 2006 proprio quando abbiamo preteso ed ottenuto, grazie anche pressione regionale, un corso di riqualificazione che la Regione Calabria con la deliberazione della Giunta regionale n. 21 del 15 aprile 2002 come modificata ed integrata dalla deliberazione della G.R. 446/2006, ha imposto alle aziende ospedaliere calabresi e territoriali. Nel 03.03.2008 con un protocollo d’intesa tra le OO.SS. e la giunta Loiero deliberò la stabilizzazione del personale sanitario e l’internalizzazione dei servizi ospedalieri. La stabilizzazione di molte unità in Calabria è avvenuta mentre l’internalizzazione è stata evasiva. Tra poco meno di un mese (31.07.2019), l’appalto per questo servizio scadrà e la proroga all’appalto sarà concessa solo al servizio di Pulizie Siamo venuti a conoscenza che la delibera 66 del 2016 che incrementava ed esternalizzava di fatto il servizio di assistenza e igiene al paziente, non verrà prorogata, con effetti disastrosi sia per i pazienti ricoverati, ma anche per i lavoratori (circa 80) che verranno declassati con la perdita economica consistente. Per noi si intravede una estate rovente, triste e mortificante, a meno che, non si possa avvertire un processo “d’internalizzazione” del servizio, che possa garantire la stabilità lavorativa per questi lavoratori Si deve considerate che, l’appalto in questione, si spende, per il servizio di assistenza e igiene, circa 3 milioni e 200 mila euro annui per aver 80 lavoratori part time. Mentre se l’Azienda Ospedaliera internalizzasse tale servizio i lavoratori costerebbero all’Azienda Ospedaliera di Cosenza circa 1 milione 548 mila 613,6 euro annui. Infatti  L’internalizzazione non prevede nuovi finanziamenti poiché la spesa è già presente nei bilanci aziendali nella voce “beni e servizi”, anzi l’eliminazione di un terzo soggetto (la ditta o la cooperativa) e della sua struttura amministrativa ed organizzativa, garantirebbe un evidente risparmio per l’azienda, una continuità/garanzia professionale ed il costo orario di Operatori Socio Sanitari ed Ausiliari, pagato dalle aziende, diventerebbe il salario di questi operatori che, pur lavorando in tutti i servizi e reparti aziendali, ricevono stipendi molto inferiori dei loro colleghi del SSN. Abbiamo scritto più volte al Generale Saverio Cotticelli per sottoporre la nostra vicenda proponendo di fatto una soluzione in merito ed abbiamo aspettato pazientemente senza riversarci presso la Cittadella Regionale, come hanno fatto tutti i precari OSS della regione, questo per non creare altri disagi all’Ospedale, visto le notevoli carenze. Ma non possiamo più aspettare. Questa spinoso caso deve trovare una soluzione e non si può mettere la testa sotto la sabbia perché al centro ci sono le nostre famiglie, i figli, mutui da pagare e la stessa nostra esistenza. I lavoratori di Cosenza meritano, come tra l’altro hanno fatto in altre città, una rivalsa. I lavoratori “precari”, si perché di fatto questo siamo, se pur con un contratto di lavoro a tempo indeterminato, la nostra vita è sempre stata legata all’appalto a “ribasso”. Quindi sempre con la paura del licenziamento o dello stipendio decrementato. Ci siamo accontentati, abbiamo abbassato la testa ed abbiamo lavorato per dare dignità alle nostre famiglie.  Gli ultimi atti aziendali dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza sono state in senso opposto ad un nostro riconoscimento. Si è trovata la formula per attingere da altre graduatorie unità di OSS senza cercare di risolvere definitivamente la nostra questione. Ci vediamo disperati, depressi e abbandonati e tale sensazione non potrà non far scaturire lotte più coincise e dure. Perché ripetiamo né va della nostra vita , della nostra sopravvivenza. Facciamo appello alla vostra testata giornalistica per dare voce al nostro appello. La speranza che possa giungere a chi si è presentato come uomo del popolo e del cambiamento e possa finalmente avere cura anche di noi, ultimi negli ultimi precari esternalizzati della sanità Calabrese.
      I lavoratori Operatori Socio Sanitari in forza alla Coopservice e Multiservice presso L’azienda Ospedaliera di Cosenza, Mariano Santo e Rogliano

      © RIPRODUZIONE RISERVATA

      Cerca con Google nell'intero giornale:

      -- >Guarda l'indice delle notizie su: "AreaUrbana"

     

     
Pubblicità


Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione.
Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso non e' consentito