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      Presidente Consob, Savona e segretario Censis, De Rita chiudono le Kose Concrete

       

      Il sindaco Occhiuto consegna il premio Serra al prof. Savona

       

      Il presidente Consob, Savona e il segretario Censis De Rita chiudono le Kose Concrete a Cosenza

      16 giu 19 Il Presidente della Consob, Paolo Savona ha preso parte questa mattina a Cosenza, al Castello Svevo, alla giornata conclusiva del I Forum europeo sull’impresa culturale e creativa (Kose Concrete) promosso in sinergia dal Comune di Cosenza e dall’Ente nazionale per il Microcredito. La presenza a Cosenza del Prof.Savona, già Ministro dell’Industria, commercio e artigianato nel Governo Ciampi e già Ministro per gli affari europei nel Governo Conte, era legata al ritiro del Premio “Antonio Serra”, intitolato all’economista e filosofo cosentino del ‘600, assegnatogli dal Comune di Cosenza e che Savona ha ricevuto dalle mani del Sindaco Mario Occhiuto.

      --- Video Guarda il video del Panel con Savona e De Rita

      Alla consegna del premio era presente il Vicesindaco e Assessore alla cultura, on.Jole Santelli che ha poi partecipato alla successiva sessione conclusiva del Forum. Molto attesa la presenza del Presidente della Consob anche per le dichiarazioni pronunciate nel corso dell’intervista che al Castello Svevo ha rilasciato, davanti ad una platea molto interessata, al giornalista Francesco Sisci. Savona non ha avuto esitazioni a lanciare, durante l’intervista a Sisci, un messaggio particolare nel dibattito che è stato aperto in Europa. “Credo che quella che sto per pronunciare – ha detto Savona - sia una delle frasi che maggiormente dispiaccia alla Commissione Europea: Moscovici rischia di essere per l’Italia quello che Clemenceau fu per la Germania durante il trattato di Versailles. Gli storici dicono di aver chiesto alla Germania di pagare i debiti di guerra e questo ha aperto la porta al nazismo”. E sulla situazione del Paese il prof.Savona aggiunge: “Ho sempre concentrato la mia attenzione su due punti: le esportazioni e il risparmio che considero i due pilastri dello sviluppo italiano. Dobbiamo curare fino in fondo la protezione delle esportazioni e sottolineare l’importanza degli investimenti immobiliari. L’Italia ha due motori: il motore delle esportazioni e il motore delle costruzioni. Il punto cruciale è il risparmio, nella misura in cui risulta non sufficientemente valorizzato”. E ricorda di quando nel 1992, quando l’Italia si apprestava a firmare il trattato di Maastricht, scrisse un appunto per il suo maestro Guido Carli, un Pamphlet intitolato “L’Europa dai piedi d’argilla”. In quell’occasione Savona mise sull’attenti Carli: “state accettando condizioni che il Paese non è in grado di prospettare” e disse che “non si teneva conto dei due pilastri (le esportazioni e il risparmio)”. E all’accusa ricorrente che gli è stata rivolta anche in questi ultimi giorni di voler spendere di più e di voler aumentare il debito, risponde categorico: “ Non l’ho detto. Ho solo detto che non voglio che quello sia il parametro per giudicare il Paese. Occorre rovesciare questa narrazione. Bisogna ridare fiducia al Paese, anche perché non siamo nelle condizioni in cui si è venuta a trovare la Grecia. C’è da discutere, ma razionalmente. Non ho niente contro i parametri europei, li considero incompleti. Valorizziamo ciò che abbiamo”. E all’Europa continua a ripetere come un mantra: “ci volete aiutare a risolvere il problema del debito pubblico o volete semplicemente metterci in difficoltà?” Al momento di ricevere dal Sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, il premio “Antonio Serra” lo ringrazia particolarmente anche per le affinità con l’economista cui il premio è intitolato. E’ lo stesso Sindaco Occhiuto a leggerne la motivazione: “il premio “Antonio Serra 2019 viene assegnato al prof.Savona per aver contribuito, attraverso la sua opera di ricercatore, sin da giovane, alla creazione di modelli di analisi innovativa, capaci di garantire ai decisori pubblici e non, un’interpretazione degli scenari di intervento molto più oggettiva e reale. Il riferimento è al primo modello econometrico dell’economia italiana di cui il prof.Savona è coautore. “La personalità scientifica del Prof.Savona – ha aggiunto il Sindaco – appare richiamare, fra l’altro, diverse similitudini con quella di Antonio Serra, soprattutto nella capacità di contrasto del pensiero dominante e nella indicazione di architetture metodologiche a forte contenuto innovativo”. Nella motivazione del premio il Sindaco fa riferimento anche al documento che il Prof.Savona ha recentemente inoltrato a Bruxelles, dal titolo “Una Politeia per un’Europa diversa, più forte, più equa”, documento che sottolinea la necessità di una precisa inversione di tendenza nelle policy e nei processi istituzionali europei. Il prof.Savona, dopo aver ricevuto il premio, ha poi risposto di buon grado alla domanda di Francesco Sisci: “Cosa ha da insegnare Antonio Serra all’Italia in questo momento”? “State recuperando – ha detto Savona - lo spirito di un secolo(il seicento) che non è studiato a sufficienza. Qui a Cosenza in quel secolo si erano concentrati illustri personalità ed illustri studiosi, da Telesio a Campanella, allo stesso Serra. Senza il seicento non ci sarebbe stata la rivoluzione industriale”. Oggettivamente come sta l’Italia?- gli chiede ancora Sisci. “Le esportazioni pesano sul PIL per il 32%. E’questo – dice Savona -il vero miracolo italiano, perché è l’unico Paese che ha una piramide rovesciata. E tutti vivono su questo 32% che è in grado di finanziare il bilancio pubblico che pesa il 50% circa del PIL. Se rimaniamo nell’ambito della logica che ci impone l’Europa e non riusciamo a rovesciarla,L’unica cosa che può fare il Paese – e cita ancora Antonio Serra – è puntare sulla forza della ragione e il fastidio che dà la forza della ragione è enorme. Hanno timore di aprire una discussione- aggiunge - perché sanno di avere torto. Abbiamo assolutamente bisogno del mercato comune. Per far funzionare un mercato abbiamo bisogno di un fisco identico per tutti e soprattutto di un rapporto di cambio stabile e di condizioni monetarie che siano a vantaggio di tutti e non solo di alcuni”. E si avvia alla conclusione: “l’Italia ha una posizione finanziaria sull’estero in pareggio. Noi diamo all’estero quanto l’estero investe in Italia. Siamo uno dei pochi Paesi nel mondo che ha la posizione finanziaria sull’estero in equilibrio”. E ribadisce le soluzioni già indicate in altre occasioni. “Ho indicato una soluzione che sta acquisendo peso a livello europeo che è la creazione dei titoli sicuri europei. Critico l’organizzazione europea perché esiste un trattato che ha fissato delle norme, malauguratamente ratificate dal Paese, ma non ho mai avuto attacchi da Bruxelles, né ho mai detto di voler uscire dall’Europa. Le persone intelligenti della Commissione hanno capito che oggi in Europa manca un titolo sicuro che possa essere acquistato dai cittadini o dagli intermediari professionali e che possa essere alternativo al debito pubblico”. Se lei fosse il Presidente dell’Europa cosa farebbe con questa Europa e con i suoi protagonisti maggiori? E’ l’ultima domanda di Sisci. “Aprire un dialogo, mettere insieme ogni Paese. Le trattative per un nuovo trattato sono difficili perché occorre avere l’unanimità. Ma il dialogo può essere aperto. La gente si aspetta un messaggio positivo dall’Europa. L’Europa non è matrigna, ma è madre di tutti. Riprendiamo l’era delle speranze. Siamo in una fase di reazione,ora dobbiamo passare alla costruzione”.

      De Rita con la Santeli, Baccelli e Occhiuto

      Altro ospite di riguardo, al I Forum europeo sull’impresa culturale e creativa, conclusosi al Castello Svevo, oltre al Presidente della Consob, Paolo Savona, il Segretario generale del Censis Giorgio De Rita che ha partecipato, insieme al Sindaco Mario Occhiuto, al Vicesindaco e Assessore alla Cultura, on.Jole Santelli e al Presidente dell’Ente nazionale per il Microcredito, Mario Baccini, alla sessione finale sul tema “Arte, cultura e impresa: vantaggio competitivo del brand”. Molti gli spunti di riflessione consegnati all’uditorio durante gli interventi. Ad aprirli proprio il Prof.De Rita. Dal Segretario generale del Censis è venuto l’invito a riflettere sul sistema culturale che sta attraversando una fase di profondo cambiamento alla quale non sono estranei, pur con ruoli diversi e ciascuno per la sua specificità, il sistema bancario, le fondazioni e il settore pubblico. “Oggi viviamo una condizione diversa e le ragioni dello spostamento dell’asse è dovuta da un lato alla innovazione tecnologica e dall’altro alla volontà dei cittadini di costruire percorsi individuali e ad una perdita di ruolo dell’intermediazione. In questo contesto – ha sottolineato De Rita – il ruolo e la funzione del Microcredito diventano importanti per traghettare chi propone idee imprenditoriali alla realizzazione dell’impresa. Dobbiamo comprendere come riportare gli italiani all’interno della fruizione delle bellezze artistiche e archeologiche, creando una gestione efficiente delle risorse e recuperando valore aggiunto”. Il segretario generale del Censis ha poi posto l’accento anche sul tasso di chiusura delle imprese culturali, a 5 anni dalla loro creazione. “E’ un tasso di mortalità troppo alto rispetto alla media europea – ha detto -. Cosenza ha dimostrato una notevole capacità di contribuire a questa visione del futuro che mette al centro dell’azione politica la cultura e la creatività. E’ questo il germe che spinge il Paese allo sviluppo del ruolo della cultura che non è quello di dare sostegno all’impresa economica, quanto quello di sostenere l’immaginifico e la visione del futuro”. Particolarmente incisivo il successivo intervento del Vicesindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Cosenza, on.Jole Santelli. “Bisogna assolutamente sfatare il tabù – ha detto Santelli - che con la cultura non si possa fare economia. Così come bisogna, in questo nuovo percorso, operare delle scelte coraggiose, movimentando i fondi da destinare allo sviluppo. Il Sindaco Occhiuto ha fatto una scelta ben definita, riuscendo a coniugare mirabilmente identità, cultura e innovazione. Il modello virtuoso realizzato a Cosenza va esportato in tutta la regione. Sono decisamente importanti gli investimenti, ma fare sistema significa soprattutto creare domanda dal basso” Jole Santelli ha, inoltre, parlato della necessità di valorizzare gli istituti culturali all’estero. “Il Paese – ha aggiunto - deve recuperare immagine e spinta e deve mettere in moto tutto il sistema, a cominciare proprio dagli attori ai quali spetta il compito di promuovere tutto il sistema creativo e culturale delineando obiettivi e priorità. E’ importante parlare in questo momento nel Paese la lingua del coraggio. Il dramma attuale è che si vive di verità assolute e qualsiasi sollecitazione di segno diverso è quasi accolta come una bestemmia. La cultura non può essere patrimonio di pochi o riservato a pochi. Questo è regime. Affidare la gestione di un bene pubblico non deve far più gridare allo scandalo. Non esiste un comune in Italia che ha personale a sufficienza per gestire adeguatamente i musei, ad esempio. E’ quindi necessario esternalizzare i servizi e costruire un sistema che sia in grado di interagire con il pubblico e gestire il patrimonio culturale”. Un bilancio estremamente positivo della intensa due giorni del Forum è stato tracciato dal Presidente dell’Ente nazionale per il Microcredito Mario Baccini che ha molto apprezzato la sensibilità dell’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Mario Occhiuto sui temi che riguardano l’economia sociale e di mercato. “Il successo della manifestazione – ha detto Baccini – avrà sicuramente una vasta risonanza con tutto il carico di valutazioni emerse per migliorare le offerte nei confronti della comunità dei cosiddetti diversamente bancabili. Il Microcredito è onnicomprensivo ed ha la forza straordinaria di uno strumento, tutto italiano, che oggi fa dottrina non solo nel nostro Paese, ma anche in Europa e nel mondo. Abbiamo aperto una finestra verso coloro che vogliono accedere al credito e che fino ad oggi ne erano stati esclusi. La promozione della cultura e dell’impresa sottende ad una educazione finanziaria che sostiene il terreno fertile costruito sul territorio”. Visibilmente soddisfatto per le risultanze del Forum, anche il Sindaco Mario Occhiuto cui è toccato tirare le somme della manifestazione. Il Sindaco ha ricordato le recenti realizzazioni dell’Amministrazione comunale nei settori della cultura e della rigenerazione urbana, ricordando come vero e proprio fiore all’occhiello quello dei Bocs art che “potranno diventare anche nuovi incubatori per i progetti di micro imprese culturali. “Il nostro Paese fondato sui comuni e su imprese e micro imprese – ha detto il Sindaco - è una grande ricchezza e noi dobbiamo puntare a valorizzare e riscoprire il territorio tornando a preservarlo come abbiamo fatto qui a Cosenza. Le città attraversano solitamente un cambiamento lento, ma quando c’è una visione complessiva sui progetti e quando nei progetti è insita l’idea della crescita e del cambiamento, si possono operare trasformazioni culturali profonde. La sinergia con il Microcredito può essere utilizzata per favorire la nascita di nuove imprese culturali e creative che possano fungere da volàno e sviluppo del territorio”.

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