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      Comune Cosenza conia il "Bruzio", gettone spesa per i meno abbienti

       

       

      Comune Cosenza conia il "Bruzio", gettone spesa per i meno abbienti

      22 set 18 Non più buoni spesa, ma "gettoni", o meglio vere e proprie monete in metallo del valore di 20 euro ciascuna, denominate "Bruzi" in omaggio all'antico popolo della Calabri. Sarà questa la forma alternativa che il Comune di Cosenza utilizzerà per far fronte alle richieste di sussidio economico da parte dei cittadini non abbienti. É quanto stabilisce una delibera adottata dalla Giunta guidata da Mario Occhiuto, su proposta dell'assessore ai Tributi e all'Innovazione, Lino Di Nardo, con la quale sono state approvate le linee di indirizzo per l'utilizzo di forme alternative ai buoni spesa. L'Amministrazione comunale, per tutto l'anno, e in particolare nel periodo delle festività natalizie, erogherà alle famiglie bisognose residenti in città non più buoni spesa, ma gettoni che provvederà appositamente a coniare e che saranno concessi ai nuclei familiari che ne faranno richiesta sulla base di un apposito avviso pubblico. Sarà a carico del nucleo familiare richiedente l'onere di comprovare lo stato di indigenza e di bisogno attraverso la dichiarazione Isee relativa ai redditi conseguiti nel 2017 con valore della situazione economica equivalente, determinata ai sensi di legge, fino ad un massimo di mille euro. "L'ammontare del sostegno economico da erogare alle famiglie in grave difficoltà - si afferma nella delibera di Giunta - è contenuto in 100 euro, divisi in cinque tagli da 20 euro ciascuno. Ai fini della spendibilità dei sussidi economici ci si avvarrà di esercizi commerciali, ubicati esclusivamente nel territorio comunale, interessati attraverso apposito avviso pubblico. Gli esercizi così individuati assumeranno il formale impegno di accettare i gettoni fatti coniare dal Comune in cambio della cessione, alle persone o famiglie bisognose, di beni e servizi primari ai prezzi di mercato corrente. Gli imprenditori interessati, una volta ricevuti i gettoni, potranno seguire due strade: richiedere al Comune, dopo un termine dilatorio di sei mesi dalla loro acquisizione ed entro ulteriori sei mesi, la trasformazione in danaro, al valore nominale, delle stesse monete, come è avvenuto finora per i buoni spesa rilasciati ai non abbienti. Oppure, in alternativa, tesaurizzare o scambiare con altri i gettoni, in ragione del loro valore materiale, ma soprattutto in ragione del pregio artistico e della possibilità che le monete, diverse nel conio di anno in anno (varierebbe l'immagine del soggetto raffiguratovi), diventino oggetto di collezione".

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