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      Falbo "No alla secessione dei ricchi"

       

       

      Falbo "No alla secessione dei ricchi"

      04 set 18 "Da Consigliere Comunale della Città di Cosenza ho sin da subito sottoscritto la petizione popolare “No alla secessione dei ricchi” avviata dal prof. Gianfranco Viesti e condivisa da docenti, economisti, manager di tutti i colori politici (uno su tutti Vito Tanzi dirigente del Fondo Monetario Internazionale)". Così in una nota Andrea Falbo Consigliere del Comune di Cosenza e Delegato del Sindaco alle Strategie Attive per il Lavoro. "Nei mesi scorsi -scrive Falbo- la Regione Veneto, appoggiata da tutte le forze politiche (Lega, Forza Italia, PD, M5S, tutti insieme), ha formalizzato una richiesta allo Stato Italiano che prevede maggiori poteri e risorse all’Ente medesimo (Lombardia ed Emilia Romagna seguiranno a ruota) il tutto a svantaggio del Sud e della Calabria in particolare. Lo stesso provvedimento, che sarà discusso il 22 Ottobre in Consiglio dei Ministri, propone di calcolare i fabbisogni standard in modo inaccettabile tenendo conto non solo dei bisogni specifici della popolazione e dei territori ma anche del gettito fiscale e cioè della ricchezza dei cittadini. In pratica i diritti (salute, istruzione, protezione civile ecc..) saranno commisurati non solo in base alla cittadinanza Italiana ma soprattutto in riferimento alla ricchezza di un determinato territorio. Pertanto una regione più ricca garantirà ancor di più miglior sanità, istruzione, trasporti ecc.. a discapito delle regioni più povere che vedranno annullate definitivamente ogni prospettiva di servizi minimi. Senza entrare nel merito per ciò che concerne la discussione inerente alle maggiori competenze da attribuire alle regioni, è doveroso sottolineare che la proposta del Veneto è un vero e proprio atto eversivo nei confronti del Sud Italia, l’atto finale di una volontà politica, economica e finanziaria che dall’Unità d’Italia ad oggi ha arricchito in maniera sconsiderata e consapevole una parte del paese a discapito di un’altra. Per tali ragioni è necessario attivarsi anche attraverso la costituzione di comitati istituzionali composti da amministratori, professionisti, docenti per dare voce e sostanza ai diritti della nostra gente. Noi si che ne abbiamo tutto il diritto".

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