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      Bagarre sul Museo di Alarico, Occhiuto "Lo faremo"

       

       

      Bagarre sul Museo di Alarico, Occhiuto "Lo faremo"

      29 nov 18 "È davvero singolare un provvedimento in autotutela del Ministero per la revoca delle autorizzazioni rilasciate dallo stesso Ministero". Così il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto replica alla senatrice del M5S Margherita Corrado in merito alle sue esternazioni sull'annullamento in autotutela da parte della Direzione generale Abap sul progetto di intervento denominato "Riqualificazione della confluenza dei fiumi Crati e Busento e realizzazione del Museo di Alarico". "È evidente - sottolinea Occhiuto - che tale atto è conseguenza di pressioni politiche da parte dei deputati del M5S. Il fatto che siano contro ogni opera pubblica per lo sviluppo del territorio è cosa ormai nota in Italia e anche all'estero. Nessuna normativa prevede quanto accaduto, ovvero un abuso. A questo punto ci sarà veramente da divertirsi anche se purtroppo è la città di Cosenza a subire le conseguenze di quelle che sono vere e proprie ritorsioni politiche. Basta solo pensare che il dirigente del Ministero motiva tale sospensione nella mancata discussione di un fantomatico comitato tecnico che egli stesso doveva convocare e non ha mai convocato negli ultimi mesi. Sostituisce una procedura ordinaria con una invenzione non prevista in nessun atto normativo. Sono curioso di vedere chi si prenderà la responsabilità di bloccare i lavori provocando danni che certamente pagherà in prima persona". "Intanto - conclude Occhiuto - l'orribile edificio dell'ex hotel Jolly tanto caro ai Cinque Stelle è stato finalmente abbattuto. E non basta certamente un atto, persino illegittimo, per farlo riemergere dall'abbattimento. E anche il Museo di Alarico sarà realizzato. Il consiglio che mi sento di dare è quello di annullare tale sospensione in autotutela per limitare i danni. Infatti, anche se in questo momento loro sono al Governo, non sono al di sopra della Legge".

      Ochiuto replica alla nota dei M5S che aveva annunciato stop del ministero e che pubblichiamo di seguito

      "Questa volta è morto e sepolto davvero, Alarico, alla confluenza dei fiumi Crati e Busento, come vuole la favola ottocentesca strumentalizzata dal Sindaco di Cosenza per uno dei suoi insensati megaprogetti. E l'ha ucciso a buona ragione, seppur tardivamente, il ministero dei Beni culturali. Che sollievo!". Commenta così, è scritto in una nota, "l'ultimo atto della saga di Alarico, o meglio dell'ex Hotel Jolly", la senatrice del M5S Margherita Corrado, archeologa e componente della commissione Cultura del Senato, esprimendo tutto il suo compiacimento, insieme ai colleghi parlamentari cosentini, per la clamorosa novità delle ultime ore. Al Comune e alla Provincia di Cosenza, prosegue la nota, "è stato infatti comunicato l'annullamento in autotutela, da parte della Direzione generale Abap, della nota n. 9749 del 7 agosto scorso a firma del Soprintendente Abap per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone relativa all'intervento denominato 'Riqualificazione della confluenza dei fiumi Crati e Busento e realizzazione del Museo di Alarico'. Si tratta del documento di generica autorizzazione paesaggistica sulla base del quale il Comune ha avviato la demolizione dell'ecomostro sito ai piedi del centro storico cittadino prima e senza che fosse stato attivato il Tavolo tecnico preposto alla valutazione condivisa dell'intero progetto da parte di tutti gli attori istituzionali. Il dirigente romano ha contestualmente avocato a sé, di fatto sostituendosi al suo sottoposto 'cosentino', la valutazione dell'intervento e il rilascio del relativo parere vincolante". I portavoce del M5S al Parlamento Italiano ed Europeo Margherita Corrado, Nicola Morra, Laura Ferrara e Anna Laura Orrico, che, conclude la nota, "nei mesi scorsi avevano denunciato con forza le anomalie dell'iter autorizzativo teso a trasformare frettolosamente lo scheletro ridimensionato dell'ex Hotel Jolly in uno spazio espositivo definito a torto museo, in mancanza delle condizioni minime per essere tale, e assai discutibile anche sul piano morfologico ed estetico, plaudono dunque all'iniziativa drastica ma necessaria assunta dal Ministero competente". "La trasparenza e la correttezza delle procedure amministrative è un presupposto imprescindibile perché l'interesse pubblico possa dirsi tutelato", concludono i parlamentari pentastellati, senza nascondere la loro "soddisfazione per quella che reputano un doveroso ripristino della legalità".

      Il vicesindaco Jole Santelli, infine, annuncia una interrogazione parlamentare:

      In Italia si applica la legge italiana non il codice grillino. Di questo chiederemo conto al Ministro Bonisoli attraverso un’apposita interrogazione parlamentare. Chiederemo anche al Ministro gli eventuali provvedimenti disciplinari che vorrà adottare nei confronti dei suoi stessi dirigenti, di come lavorano i suoi uffici perché è davvero grave piegare degli uffici pubblici come quelli ministeriali ad una questione ideologica ed è quantomeno ridicolo se non patetico appellarsi ad un tavolo inesistente, che lo stesso Ministero avrebbe dovuto eventualmente convocare e non lo ha fatto. Vorremmo conoscere su quali basi, su quale tema si fonda il provvedimento di annullamento d’ufficio in autotutela e senza preavviso, giacché il Comune ha rispettato la legislazione vigente, le norme previste dalla legge dello Stato e le procedure disciplinate dall’ordinamento. Insomma, un brutto pasticciaccio, nemmeno lontanamente degno di essere accostato nel titolo a quello gaddiano.

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