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      Ztl nel centro storico: una saga di paese

       

       

      Ztl nel centro storico: una saga di paese

      11 lug 18 Leggendo le diverse prese di posizione arrivate in redazione in questi giorni, a seguito delle disposizioni di delimitare il traffico nel centro storico di Cosenza, come oramai avviene da decenni nel periodo estivo, con le diverse amministrazioni che si sono succedute, dal 1990 ad oggi, non riusciamo a celare un certo senso di smarrimento per quanto accade. Ci spieghiamo meglio. Come in ogni città a cui l'interesse storico e turistico è a cuore di chi governa, anche Cosenza prova a dire la sua riproponendo, così come è, il centro storico, libero dal traffico e dall'inquinamento. Destinato a quanti vogliono godersi fino in fondo le mura antiche e i monumenti che la fanno vivere. Accade a Firenze, come a Siena, a Lucca o Trieste. Accade in tutte quelle città dove il vivere la storia va di pari passo con le camminate a piedi. Centri, quelli menzionati, affollati di botteghe che di turismo e storia campano. Una traccia da seguire. Al di là della "rivoluzione dolce" proposta da Mario Occhiuto. Quella fatta di città sostenibile e a dimensione d'uomo, non di auto. Cosenza misura longitudalmente più o meno tre Km. Corso Telesio, l'arteria che attraversa tutto il centro storico, poco più di 600 metri. Circa 8 minuti a piedi. E' la pietra dello scandalo che sta alimentando la saga di questi giorni. A destra e a sinistra due strade, quella che dalla ss241 arriva a Portapiana e poi LungoCrati che sono percorribili in auto. Un grande parcheggio all'altezza del Duomo è situato proprio sul Lungo Crati. Per fare un paragone a Firenze, centro storico, da Santa Maria Novella a Ponte Vecchio, zona del centro storico vietato alle auto c'è circa 1.3 km, quasi 16 minuti a piedi. Ma non ci sono parcheggi. Firenze. Capitale del turismo. Dove si arriva col treno a Santa Maria Novella e poi si cammina a piedi. A Cosenza, invece, addirittura, è la Curia che si scomoda, mai accaduto in passato, neanche da parte del parroco del centro storico, quando la stessa iniziativa fu presa dall'allora sindaco Mancini. Oggi? Una saga di paese. Schieramenti, prese di posizione e opportunismi del momento. Giusto per alimentare il sacro fuoco della polemica. A Cosenza sempre acceso. Come dire: la nostra città non può ambire ai livelli di Firenze. Deve volare basso. Poi, è normale, i mali delle case che crollano, del disinteresse di chi non le cura o le fitta, nonostante tutto, tanto, se crolla il pavimento o se va a fuoco ... Una città vive come un essere umano e come tale va curato. Da tutti, da chi ci abita e da chi la frequenta. Da chi la governa e da chi la ama non solo per il richiamo ancestrale. C'è tanto da fare. Non solo ricreare le botteghe, ma soprattutto i bottegai.

      Di seguito, per completezza d'informazione, pubblichiamo la nota della Curia e la lettera del Sindaco:

      "Per non sembrare reticenti o conniventi con l'ordinanza comunale di chiusura al traffico dell'arteria principale del Centro storico, dopo che associazioni culturali, commercianti e singoli cittadini hanno dimostrato pubblicamente il loro dissenso rispetto alla ZTL h 24 e hanno chiesto la nostra opinione in merito e il nostro sostegno, ma anche su richiesta insistente di fedeli, Sacerdoti e Religiosi della Diocesi che hanno visto limitato il loro diritto di incontrare il Vescovo e gli Uffici di Curia, ci siamo determinati a rendere pubblica la nostra difficolta' a svolgere liberamente il Ministero Pastorale che ci e' stato affidato". Lo scrive la Curia arcivescovile, a nome dell'Arcivescovo, Mons. Francesco Nole', a qualche giorno dall'istituzione della zona a traffico limitato nel centro storico cosentino. "Il paventato trasferimento degli Uffici e della sede dei colloqui con il Vescovo non e' e non vuole essere una minaccia o un'indebita pressione su provvedimenti amministrativi del Comune, - si legge in una nota - ma una necessita' e un dovere da parte delle autorita' ecclesiastiche di ripristinare il libero accesso di tutti i fedeli della Diocesi, compresi i preti e i religiosi, al vescovo e agli Uffici. Un discorso a parte m - continua la nota - erita la Cattedrale che non e' solo la Chiesa della Parrocchia del Centro Storico, ma anche il cuore della preghiera e della liturgia di tutta la Diocesi per gli eventi ordinari e straordinari della vita diocesana. Se pensiamo alla preparazione all'evento dell'8 centenario della consacrazione, nel 2022, - si legge ancora nel comunicato - ci sentiamo realmente a disagio per poter organizzare liberamente incontri, riunioni, comitati, festeggiamenti, con personaggi del mondo ecclesiastico, della cultura e semplici fedeli, senza incorrere in multe o disagi di ogni genere che, al minimo, creano scoraggiamento e delusione, al massimo la rinuncia a partecipare!. Solidali con gli abitanti, i commercianti, i piccoli negozi, i bar, i volontari di Casa Nostra, e cosi' via, siamo convinti che il centro storico e' bello non solo perche' vi sono monumenti e palazzi storici, ma perche' vissuto e abbellito da relazioni umane e voglia di non arrendersi che ne costituiscono quotidianamente la bellezza e la grandezza! Viceversa resterebbero palazzi vuoti, monumenti senz'anima, - conclude la nota - che alla fine potrebbero non attirare neppure l'interesse dei turisti, fino ad ora abbastanza vivace e costante".

      In merito alla notizia del paventato trasferimento dal Centro storico di Cosenza degli uffici ecclesiastici a seguito dell’ordinanza del Sindaco che istituisce la ZTL nell’area antica della città, Mario Occhiuto tiene a rendere nota la lettera indirizzata qualche giorno fa a sua Eccellenza Reverendissima mons. Francesco Nolè. “Tutte le scelte compiute dal mio primo insediamento a sindaco della città sono sempre state ispirate a criteri e principi di sostenibilità ambientale e qualità della vita, evitando l’inquinamento atmosferico. In tal senso uno degli obiettivi primari è creare degli spazi urbani per le persone e non per le automobili; degli spazi urbani che diventino, con l’allungarsi della vita della popolazione, percorsi di invecchiamento attivo, stimolando le persone a camminare, una attività semplice ma per la scienza medica dirompente nei suoi effetti benefici. L’età media delle persone è, difatti, aumentata, divenendo sempre più necessario educare il cittadino ad una vita sana. La prevenzione primaria, pertanto, si può operare soprattutto nelle città, che sono il luogo principale dove si svolge la vita degli uomini. Le Città che, però, abbiamo ereditato sono posti inquinati, dove è difficile praticare attività fisica: non si può passeggiare in sicurezza e piacevolmente, non si può utilizzare la bici senza rischiare pericoli, si respira aria insalubre. Ecco, quindi, che bisogna ripensare proprio la idea di città. Il tema della salute e del benessere diventa, perciò, centrale per il futuro dei nostri territori urbani che sono chiamati a porre la qualità della vita dell’uomo come obiettivo principale. È giunto il tempo di indirizzare le ragioni dell’agire amministrativo non più agli edifici ed alle funzioni, ma agli spazi relazionali che vi sono fra essi: non più strade che attraversano la città, ma spazi pubblici condivisi che privilegino l’utente pedone. Piazze e percorsi pedonali, reti ecologiche, piste ciclabili, percorsi accessibili e tattili. Senza trascurare il valore della bellezza, posto che la bellezza rende gli spazi più attrattivi e invita i cittadini ad utilizzarli e viverli. Più la città è bella ed attrattiva più le persone sono stimolate a viverne i luoghi camminando a piedi. Del resto, se ci pensiamo bene, le città più belle che abbiamo nella nostra memoria sono proprio quelle con grandi spazi storico-artistici senza automobili dove più abbiamo passeggiato. I citati paradigmi derivano non solo dalla scienza sanitaria e dalle più moderne dottrine urbanistiche, ma anche dai nostri alti principi cattolici. Basta rileggere la enciclica cd verde “Laudato si” di Papa Bergoglio per percepire quanto sia buono agli occhi di Dio curare in termini di sostenibilità ambientale i territori di cui si ha responsabilità di governo: “È necessario curare gli spazi pubblici. Nelle città circolano molte automobili utilizzate da una o due persone, per cui il traffico diventa intenso, si alza il livello d'inquinamento, si consumano enormi quantità di energia non rinnovabile e diventa necessaria la costruzione di più strade e parcheggi, che danneggiano il tessuto urbano. Molti specialisti concordano sulla necessità di dare priorità ai trasporti pubblici. Le previsioni catastrofiche ormai non si possono più guardare con disprezzo e ironia”. Sulla base dei citati ragionamenti, e non per banale scelta estemporanea, ho deciso di rendere ZTL una determinata parte del centro storico di Cosenza. E sempre sulla base dei citati ragionamenti le ribadisco – ha scritto il Sindaco a mons. Nolè - con la massima umiltà possibile, la mia delusione causata dal suo dissenso, fondato su argomenti deboli, ispirati alla comodità ed all’egoismo di pochi, a scapito di un intero territorio su cui incombe una pericolosa deriva deturpante, che non è luogo solo dei residenti e/o dei lavoratori, ma è il simbolo della Città tutta e deve essere tutelato con rigore. Ad ogni modo né residenti e né lavoratori saranno limitati dalla predetta ordinanza, i quali avranno garantito, insieme a tutti i portatori di disabilità, a prescindere dalla residenza, il loro diritto al transito. Semmai ne beneficeranno, atteso che la predetta limitazione causa prima di tutto una maggiore fruibilità col mezzo privato proprio per residenti e lavoratori. Anche i parcheggi saranno maggiormente disponibili per loro, atteso che non potranno accedervi i non autorizzati. Per i non autorizzati è invece prevista una grande area parcheggio Amaco in zona Lungo Crati (inoltre utilizzabile gratuitamente con la parking card da residenti nella zona e disabili tutti) in connessione con bus-navetta Amaco, mediante corse ogni 10 minuti che andranno a lambire anche ulteriori ‘luoghi scambiatori’ come piazza Valdesi, palazzo dei Bruzi e zona Due Fiumi. Come può vedere, Eccellenza Reverendissima, la scelta amministrativa è stata ponderata ed elaborata nella sua complessità, con l’intento di fare sintesi tra i valori in campo: garantire in uno l’accessibilità e la sostenibilità ambientale. Ciò detto, risulta davvero incomprensibile il paventato spostamento della sede Episcopale, che ci esporrebbe a reazioni per certi versi ilari: come se il Vaticano dovesse aprire al traffico automobilistico o la sede della Curia fiorentina dovesse trasferirsi dal centro storico a Calenzano per maggiore facilità di raggiungimento del mezzo privato. La Curia cosentina avrà i suoi mezzi autorizzati e giammai la ZTL interferirà con le attività istituzionali delle sue risorse umane. Con questa certezza – ha concluso la missiva Mario Occhiuto - le offro la mia disponibilità ad ulteriore confronto e dialogo”.

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