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      Cosenza sotto piaga usura. Strozzo anche per 50 euro, 14 arresti anche tra cittadini

       

       

      Cosenza sotto piaga usura. Strozzo anche per 50 euro, 14 arresti anche tra cittadini

      27 giu 18 Si rivolgevano agli strozzini anche per un prestito di 50, 100 o 200 euro necessari per fare fronte alle spese quotidiane. E' lo scenario emerso dall'operazione dei Carabinieri che ha portato stamane all'esecuzione di 14 ordinanze di custodia cautelare a Cosenza. In particolare, tre persone sono finite in carcere, sei ai domiciliari e 5 hanno l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

      Misura cautelare in carcere nei confronti di: Giuseppe De Rose; Lucia Leonardo; Salvatore Pati.
      Arresti domiciliari per: Fernando Patitucci; Bartolomeo Bevilacqua; Pasquale Giudice; Alessandro Morrone; Francesco Di Sanzo; Francesco Abbruzzese.
      Obbligo di firma per: Francesco Carbone; Giovanni Bruni; Massimo Bevilacqua: Saverio Angelo Marsicano; Angelo Cozza.

      Mister Braglia Mister Diana

      --- Video Conferenza Procura --- Video Procuratore Spagnuolo (VIDEO)

      L'operazione e' stata denominata "Fenerator", ovvero, in latino, usuraio. Diciotto in tutto gli indagati. Gli arresti sono stati eseguiti nei comuni di Cosenza, Trenta, Rovito, Mendicino, Rende, Rose, Luzzi e Massafra da oltre 100 militari dell'Arma. Gli usurai applicavano tassi mensili fra il 10% e il 100%. Alcune delle 17 vittime identificate, pressate da una gravissima condizione di precarieta' finanziaria e da esigenze di sopravvivenza delle loro attivita' economiche, avevano contemporaneamente contratto debiti con piu' usurai, nel tentativo di fare fronte alle incessanti sollecitazioni di pagamento saldando le posizioni debitorie piu' impellenti. Le indagini sono state avviate dopo la denuncia presentata da due commercianti, titolari di una gioielleria cosentina, e hanno permesso di documentare una rete di persone che elargivano a privati e commercianti deboli ed in condizioni di grave disagio economico prestiti a tassi usurari. Gli indagati, inseriti nel locale contesto criminale, come spiegato dagli inquirenti nel corso di una conferenza stampa, non esitavano a fare ricorso a ripetute minacce e ad atti di violenza fisica pur di incassare gli interessi derivanti dalla restituzione delle somme lievitate in maniera esponenziale.

      "Cosenza - ha detto il procuratore Mario Spagnuolo - non e' solo movida e divertimento, ma questa indagine ci mostra la miseria e la difficolta', non delle persone marginali, ma di chi ha una vita normale e non riesce ad arrivare a fine mese, che riesce ad andare avanti solo ricorrendo al mercato usurario. E' un' indagine sull'usura che vessa il cittadino normale, abbiamo registrato minacce gravi perche' non si e' saldato un debito di 100 euro - ha detto ancora Spagnuolo - e questo ci da' la misura di una realta' che solo il falso perbenismo borghese riesce ad occultare. Siamo partiti da una denuncia precisa di due persone che sono passate da una certa agiatezza economica a seri problemi - ha detto ancora il procuratore - e il dato e' che bisogna denunciare, il reato d'usura puo' essere represso solo grazie alla denuncia del cittadino". Uno scenario confermato dal procuratore aggiunto Marisa Manzini. "Emergono due dati in particolare e cioe' che le vittime sono gente comune e che tra gli usurai troviamo soggetti con precedenti penali anche rilevanti, ma anche persone insospettabili. C'e' gente sotto strozzo anche per 200 euro, che non puo' fare la spesa, e lo strozzo lo fanno anche gli impiegati". Gli inquirenti, al riguardo, hanno riportato le frasi intercettate in una telefonata tra due persone coinvolte nell'operazione. Possibili sviluppi ci saranno in futuro perchè l'operazione non è ancora conclusa.

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