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      Il centro storico di Cosenza e gli ipocriti: ferragosto deserto

       

       

      Il centro storico di Cosenza e gli ipocriti: ferragosto deserto

      16 ago 18 Polemiche, selfie, foto di presunti commercianti e poi la prova del nove: ferragosto nel centro storico con il 90% delle attività commerciali chiuse. A sottolinearlo è un commerciante di Corso Telesio che assiste impotente all'amarezza dei turisti che, in un giorno dedicato alla visite guidate ed a quanti, finalmente, si godono lo scrigno di storia senza auto tutto da visitare senza la paura di essere investiti, hanno trovato botteghe e negozi chiusi. Persino il Duomo, che usufruisce di un finanziamento della Fondazione Carime per rimanere aperto, era chiuso negli orari extra liturgici. La critica feroce alla Ztl e poi l'ipocrisia che avvolge le intenzioni. Dove sono quelli che vogliono vedere "resuscitato" il centro storico? Il 99% di esercizi chiusi. Ma se le botteghe non aprono nei giorni di festa, quando c'è l'avvento dei turisti, quando mai decollerà l'angolo di storia da mettere in vetrina? Quale sviluppo? Quale turismo? Quanta ipocrisia.

      Per interio pubblichiamo lo sfogo amaro dell'esercente:

      Il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, ha istituito la Zona a Traffico Limitato (ZTL) nel centro storico. Molte le polemiche sulle conseguenze negative per le attività della zona interessata (quasi tutte a vocazione turistica). Di fatto, negli ultimi tempi, su corso Telesio si respira finalmente aria pulita, le famiglie passeggiano senza l'incubo delle auto "da corsa" che sino a poco tempo fa sfrecciavano senza ritegno, ora i visitatori godono finalmente dell'atmosfera che i centri storici delle città culturalmente avanzate garantiscono da tempo immemore e i visitatori sono aumentati. Ieri è stato ferragosto, ed il centro storico è stato visitato da molte comitive magistralmente accompagnate da guide turistiche, e da famiglie che si sono mosse autonomamente. Morale della favola? Quasi tutti (botteghe e servizi) erano chiusi. Devo aggiungere altro? La mia bottega era aperta, non per pura avidità, ma perché se fai un lavoro a vocazione turistica devi garantire il servizio. Così facendo si salvaguarda l'immagine dell'attività e della città. Per me e per la mia squadra non è stato un sacrificio, perché anche il grande Confucio diceva: "Scegli il lavoro che ami e non lavorerai neppure un giorno in tutta la tua vita"

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