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      Ricordato Lucio Ferrami, imprenditore ucciso dal racket

       

       

      Ricordato Lucio Ferrami, imprenditore ucciso dal racket

      27 ott 17 A 36 anni dalla morte di Lucio Ferrami, imprenditore ucciso dalla 'ndrangheta il 27 ottobre 1981, dopo aver denunciato i suoi estorsori, l'associazione antiracket MANILIBERE, a lui intitolata, ha voluto ricordarlo nel luogo in cui avvenne l'omicidio, in contrada Zacconi ad Acquappesa, dove 4 anni fa venne posta una targa a ricordo. Stamane, in presenza della moglie Maria Avolio, del figlio Pierluigi, della sorella Franca e del presidente dell'associazione antiracket Alessio Cassano, si è svolta una commemorazione che ha visto il coinvolgimento del Prefetto di Cosenza Dott. Gianfranco Tomao, del Questore di Cosenza Dott. Giancarlo Conticchio, del comandante provinciale del corpo dei Carabinieri Ten. Col. Piero Sutera e di una rappresentanza della Guardia di Finanza. Sul posto anche il Presidente del Consiglio Comunale di Acquappesa Mario Poltera. Particolarmente significativa in questa giornata la presenza di un gruppo di studenti dell'Istituto Comprensivo "G. Cistaro" e dei membri dell'associazione spontanea "Io voglio vivere a Guardia", promotori di un movimento cittadino a favore della partecipazione e della legalità che hanno “adottato” questo luogo facendosi carico della sua cura e pulizia. Attraverso questo impegno, questi giovani hanno voluto rispettare e rinnovare la memoria di un uomo libero che ha dato lustro a questa terra. "La grande partecipazione odierna - afferma Alessio Cassano, Presidente dell´associazione Antiracket di Cosenza- conferma che il percorso intrapreso è quello giusto. La presenza delle massime rappresentanze delle istituzioni e delle forze d'ordine tutte testimoniano che qualcosa è cambiata rispetto a 36 anni fa. Oggi chi decide di denunciare non è più solo. La nostra associazione offre assistenza a chiunque ne faccia richiesta, anche se non vittima di richieste estorsive".

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