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      PRC: Toponomastica come propaganda elettorale

       

       

      PRC: Toponomastica come propaganda elettorale

      25 ott 17 "La toponomastica usata a mo’ di propaganda, clientelismo e revisionismo strorico!" lo affermano in una nota Stefano Vento, coordinatore GC Cosenza Francesco Campolongo, segretario circolo Gullo-Mazzotta PRC Cosenza Francesco Saccomanno, segretario provinciale PRC Cosenza. "E’ di ieri la notizia data dal Sindaco Occhiuto -è scritto nella nota- di voler modificare la toponomastica di Cosenza proponendo, tra i nomi di alcuni, a dire il vero pochi, personaggi molto degni di essere ricordati e legati al sentire comune della gran parte dei cosentini (come il Giurista Stefano Rodotà e altri illustri cosentini), anche quello di Giorgio Almirante che non ha alcun legame con la nostra città, non considerando, chiaramente, qualche mediocre e sbiadito emulo che frequenta Palazzo dei Bruzi. Se tale scelta, priva di qualsiasi forma di partecipazione popolare e di coinvolgimento dei quartieri cittadini e delle istituzioni scientifiche, dovesse essere confermata, di fatto sarebbe percepita come uno schiaffo del Sindaco e della sua Amministrazione alla città ed alla Costituzione, nata dalla Resistenza e dalla sconfitta dei fascisti come Almirante, proprio in un momento in cui le destre xenofobe dilagano in Europa ed a poche ore dell’aberrante azione antisemita avvenuta a Roma per mano di alcuni tifosi. Almirante fu tra i firmatari del "Manifesto della Razza" e fu segretario di redazione proprio della rivista di regime teorizzatrice delle politiche razziste e antisemite che produssero sia la deportazione e lo sterminio di migliaia di italiani nei lager nazisti che la reclusione di moltissimi uomini e donne nei campi di internamento italiani; è stato complice del più efferato eccidio nazi-fascista perpetrato in Maremma, ovvero l'eccidio dei minatori alla Niccioleta il 13 giugno 1944. Partecipò alla Repubblica Sociale Italiana e nel 1944 firmò il bando che decretava la fucilazione dei partigiani che rifiutarono l’arruolamento con i repubblichini. Da segretario del Movimento Sociale Italiano frequentò personalità protagoniste di tentativi golpisti e di attentati stragisti, coprendo gli autori della strage di Peteano. Vi è, poi, la lettera del 1986 alla deputata Muscardini: “…Puoi stare certa che il mio ultimo respiro sarà fascista, nel nostro senso del termine, perché per me, per noi, si tratta della battaglia di tutta la nostra vita”. Non è perciò accettabile e neppure pensabile che sia proposto come uomo di virtù degne di essere ricordate dai cosentini un fascista e razzista che nel 1942 scrisse: «Il razzismo ha da essere cibo di tutti». A nostro avviso, nel quadro di un tentativo di usare in modo clientelare e propagandistico persino la toponomastica, vi è anche la riproposizione di un becero revisionismo storico, e questo dopo aver stravolto la figura di Alarico ed aver tentato di utilizzare in una campagna pubblicitaria persino il gerarca nazista Himmler. A questo punto il Sindaco sia coerente: intitoli una via anche a Menghele, ad Hitler ed a tanti di coloro che hanno rappresentato l’aberrazione del male assoluto! A tre mesi dalla morte atroce e tragica di tre nostri concittadini e di fronte al razzismo dilagante, su cui diversi politicanti giocano pur di raccattare un pugno di voti, chiediamo ai cosentini ed alle cosentine se non sarebbe più logico organizzarsi e pretendere di avere una “Via alle vittime della Povertà” o una “Via alle vittime del razzismo” o un’altra ancora “Via alle vittime di tutte le discriminazioni” e, sicuramente, una piazza alla indimenticata ed indimenticabile figura di Anna Frank. Una bambina che ha dovuto subire il terrore, la violenza e la sopraffazione di quanti hanno concepito e sostenuto la barbarie del nazifascismo e dello sterminio di un popolo, e che è riuscita, col suo diario, a tramandare un testamento umano e morale di cui tutti i sinceri democratici devono farsi carico".

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