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      PD Comune Cosenza: Toponomastica superficiale, inopportuna e contraddittoria

       

       

      PD Comune Cosenza: Toponomastica superficiale, inopportuna e contraddittoria

      24 ott 17 "Anche nella proposta di toponomastica la Giunta Occhiuto dimostra una certa superficialità, quantomeno nell'accostamento di personalità che indicano messaggi diversi e addirittura contraddittori tra loro". Così in una nota il Fruppo consiliare del PD al COmune di Cosenza. "Se la toponomastica -è scritto nella nota-, vale a dire dedicare a personalità illustri luoghi della città significa, in buona sostanza, indicare le storie di questi personaggi ad esempio per la cittadinanza, non si comprende come, accanto a proposte condivisibili (alcune avanzate anche da noi), possano trovare posto altre che lo sono assai meno e in palese contraddizione con altre. Se risulta discutibile la decisione di dedicare una strada al Jordanes confermando l'ossessione gota del sindaco per Alarico, davvero non si comprende come si possa proporre l'accostamento di una personalità legata alla storia del nostro territorio come quella di Gustav Brenner, appartenente ad una famiglia di ebrei austriaci sterminata dai nazisti che riesce fortunosamente a scappare e, arrestato in Italia, finisce a Ferramonti decidendo, alla liberazione di restare a Cosenza e aprire la ben nota casa editrice che tanto lustro ha dato alla cultura calabrese, con quella di Giorgio Almirante, personalità della politica nazionale, che nel 1938 firmò il "Manifesto della razza" e collaborò con la rivista "La difesa della razza". Almirante, come è noto, non ha mai espresso autocritica per queste scelte di gioventù né per quella di avere aderito alla Repubblica di Salò svolgendo per essa funzioni di primo piano e fu colui che firmò l'ordine di fucilazione di tutti i partgiani fatti prigionieri. Come questo possa avvenire a Cosenza, proprio nel momento in cui in Italia ci si accinge a ricordare gli ottant'anni di una delle pagine più tristi della nostra storia, le leggi razziali del 1938, è sintomatico di quella superficialità di cui si parlava prima e dell'assoluta mancanza di senso dell'opportunità, sostituita invece con l'opportunistica volontà di strizzare l'occhio a qualche nostalgico. Tenuto conto che la toponomastica deve riflettere l'identità di una città e indirizzarla positivamente, invitiamo la Giunta ad un supplemento di riflessione su questi temi, anche per evitare di esporre Cosenza a polemiche come quella seguita alla famosa brochure su Himmler".

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