Covelli "Città sempre più sporca, la colpa non è dei cittadini ma dell’amministrazione"

Covelli "Città sempre più sporca, la colpa non è dei cittadini ma dell’amministrazione"

30 nov 17 Riceviamo e pubblichiamo da Damiano Covelli capogruppo Pd Comune di Cosenza: "Una città sempre più sporca. L’amministrazione comunale tenta di scaricare ogni responsabilità sull’evidente degrado igienico-sanitario di Cosenza sui cittadini, colpevoli – a loro dire – di depositare i rifiuti in maniera indiscriminata. Non neghiamo che esistano comportamenti deprecabili di questo tipo, ma è assolutamente evidente che qualcosa non funziona nel servizio di spazzamento e raccolta dei rifiuti urbani, così come non si procede ormai da anni alla disinfestazione e derattizzazione della città. Cosenza è disseminata di moltissime micro-discariche abusive che possono ormai essere definite ”storiche” perché sono mesi che vanno ingrandendosi senza che nessuno si occupi di bonificarle. Tutto ciò determina una vera emergenza igienico sanitaria. I cosentini spendono circa 10milioni di euro all’anno per il servizio di raccolta dei rifiuti e di questi circa 3milioni servono per garantire lo spazzamento quotidiano di ogni angolo della città. La realtà, invece, è ben diversa. Escluso Corso Mazzini, gli altri quartieri sono completamente abbandonati. La gran parte della città vive una emergenza perenne alla quale l’amministrazione Occhiuto non riesce a dare alcuna risposta concreta. Perché non si vigila sul rispetto del contratto con la ditta appaltatrice? Esistono, forse, motivazioni inconfessabili? Certamente non bastano episodiche contestazioni all’azienda stessa, azioni che si rivelano assolutamente inutili, ci viene da pensare più studiate per giustificare il controllo che non c’è, che per risolvere realmente il problema. E’ da tempo che poniamo al Sindaco ed alla sua amministrazione queste domande ma ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta. In ogni caso non ci stancheremo di continuare a denunciare una situazione che è ormai diventata insostenibile e che non riusciamo a comprendere come possa coniugarsi con quella “città svizzera” di cui, molto impropriamente, il sindaco Occhiuto si riempie la bocca".