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      Protocollo sulla legalità con l'Unical firmato da Minniti a Cosenza

       

       

      Protocollo sulla legalità con l'Unical firmato da Minniti a Cosenza

      20 nov 17 Il ministro dell’Interno Marco Minniti ha sottoscritto questa mattina, nella Prefettura di Cosenza, un Protocollo di legalità per la “Prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore degli appalti dell’Università della Calabria di Arcavacata di Rende” con il rettore dell’Unical, Gino Mirocle Crisci e il prefetto, Gianfranco Tomao. Presente alla firma dell’accordo anche il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, il Procuratore Spagnuolo e le massime autorità delle forze dell’ordine della provincia di Cosenza. Si tratta di un accordo che mira a costituire una cooperazione tra Unical e Prefettura, al fine di prevenire e ridurre i rischi di infiltrazioni e interferenze della criminalità organizzata in tutte le attività dell’Università della Calabria, con particolare riferimento al sistema degli appalti. L’accordo, molto strutturato, prevede, tra l’altro, la risoluzione del contratto con applicazione di penale nel caso in cui le informazioni antimafia, relative non solo alla ditta affidataria ma anche all’eventuale sub-affidataria, diano esito positivo. «L’Università deve essere la prima promotrice della cultura della legalità – ha spiegato il Rettore Crisci – in una regione che è fortemente condizionata dalla delinquenza. Abbiamo l’aspirazione di poter vivere e operare in una regione normale e per fare in modo che ciò accada, abbiamo a disposizione un solo strumento: l’esempio. Per questo motivo l’Unical ha deciso di promuovere questo protocollo, che è molto impegnativo a livello organizzativo, ma che potrebbe rappresentare un progetto capofila di un circuito virtuoso che, speriamo possa attivarsi e coinvolgere, a catena, anche le altre istituzioni». L’Università quale stazione appaltante, nel protocollo, si impegna a rendere immediatamente disponibile una banca dati relativa alla filiera delle imprese, che dovrà contenere anche i dati necessari al monitoraggio finanziario. In questa banca dati le aziende dovranno indicare, tra le altre cose, anche i dati relativi alla forza lavoro presente in cantiere, specificandone la qualifica professionale e i percorsi formativi. Inoltre, nei futuri contratti, l’Unical imporrà l’obbligo, da parte di ogni impresa della filiera, di dare comunicazione tempestiva alla prefettura e all’autorità giudiziaria di tentativi di concussione che si siano manifestati nei confronti dell’imprenditore o dei dirigenti. Un vincolo che, qualora inosservato, sarà motivo di risoluzione immediata del contratto. «Il senso di legalità – ha concluso il rettore Crisci – va recuperato e alimentato e l’Università, quale presidio culturale e di formazione per eccellenza, si impegna anche con questo accordo a dare il buon esempio». Il ministro Marco Minniti, dopo la firma, ha espresso piena soddisfazione per i contenuti del protocollo, complimentandosi per l’iniziativa con il Rettore Crisci e il Prefetto Tomao.

      "Stiamo firmando questo protocollo di legalità che è molto impegnativo, con regole stringenti e dà un segnale importante alla società calabrese, e cioè che una grande stazione appaltante non solo rispetta la legge, ma si dichiara disponibile a seguire regole ancora più ferree rispetto alla legge". A dirlo è stato il ministro dell'Interno Marco Minniti, a Cosenza per firmare il protocollo di legalità sugli appalti, siglato tra l'Università della Calabria e la Prefettura di Cosenza. "Questo è importante - ha aggiunto Minniti - perché noi siamo impegnati ad affermare i principi di legalità di contrasto alla 'ndrangheta, e sappiamo che rendere gli appalti impermeabile alle organizzazioni mafiose costituisce un punto assolutamente fondamentale. Di certo per i cittadini, che sono interessati affinché le risorse pubbliche producano beni per la comunità e non vadano ad ingrassare le mafie. Secondo, è fondamentale che la Calabria dimostri che le risorse che arrivano, e nei prossimi anni arriveranno risorse ingenti, si possono investire e che siano spese in maniera tempestiva e bene. È mio profondo convincimento che se abbiamo capacità d'intervento, tramite una forte sinergia istituzionale, le regole che poniamo, come questo protocollo che va preso ad esempio, consentono la realizzazione delle opere". "L'obiettivo che ci siamo dati - ha concluso il Ministro - non è contenere la 'ndrangheta, ma sconfiggerla e lo si fa anche attraverso l'adozione di principi di legalità negli appalti. Togliere la possibilità di mettere le mani negli appalti significa togliere ossigeno alla 'ndrangheta e noi vogliamo continuare a togliere tutto l'ossigeno possibile".

      "I protocolli d'intesa come quelli siglati oggi sono un segnale importante, perché è un atto di fiducia nella legge e rispettare, addirittura dare principi ancora più rigorosi, significa utilizzare bene le risorse pubbliche e non consentire alle mafie di impadronirsene". Lo ha detto la presidente della Commissione antimafia Rosy Bindi, parlando con i giornalisti a Cosenza, a margine della firma del protocollo di legalità sugli appalti all'Università della Calabria, siglato in Prefettura. "Le nuove mafie, in particolare la 'ndrangheta - ha aggiunto - sappiamo che traggono la loro forza non solo dalle attività illecite, ma dalla capacità di accaparrarsi risorse dell'economia legale, sia pubbliche che private".

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