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      La direttrice del Museo dei Brettii ospite del Rotary Cosenza

       

       

      La direttrice del Museo dei Brettii ospite del Rotary Cosenza

      15 nov 17 “Cosenza è la capitale dei Brettii ed il museo civico della città, che volutamente riporta per primo il loro nome, ne vuole raccontare la storia”. Lo ha affermato Maria Cerzoso, Direttore del Museo dei Brettii e degli Enotri, nel corso dell’incontro organizzato dal Rotary Club Cosenza su:” Gli scavi archeologici a Cosenza. La storia della metropoli dei Brettii e il suo museo civico”. Un incontro che: “Continua il percorso intrapreso dal Rotary Club Cosenza – ha dichiarato nei suoi saluti il Presidente del club, Roberto Barbarossa – di apertura al territorio, di dialogo e sinergia con le Istituzioni locali, per conoscere meglio e valorizzare la storia e la cultura della nostra città”. Il compito di introdurre il tema della serata e di presentare la dottoressa Cerzoso, è toccato al Prefetto del Club, Sebastiano Rossitto. “Le prime tracce dei Brettii, preferisco chiamarli con il loro nome latino – ha esordito la Cerzoso – risalgono alla seconda metà del IV secolo a.C. per come riportato dagli antichi storici Strabone, Diodoro Siculo e Giustino. Favoriti dalla sua posizione dominante, i Brettii si insediarono sul colle Pancrazio per poi proseguire nella loro espansione sul territorio tanto da fare assurgere, la città, al ruolo di capitale dei Brettii”. Tanti i tesori e le testimonianze della civiltà brettia presenti non solo a Cosenza ma, anche, in provincia. Alcuni siti, come Palazzo Sersale, piazza Toscano, l’ex Seminario Arcivescovile, via San Tommaso e l’interno del Duomo, sono visibili e fruibili altri, e si presume moltissimi, quelli ancora da scoprire. “Si potrebbe fare tantissimo – ha confermato la dottoressa Cerzoso – per riportare alla luce tantissimi reperti di cui, sicuramente, il nostro territorio è pieno. Oggi, all’interno del Museo, abbiamo riportato i reperti delle diverse necropoli dei Brettii, non solo quelle scoperte a Cosenza come quella di contrada Moio o la tomba a camera di contrada Villanello ma, anche, della provincia: Carolei, Montalto, Cariati ed altre. Reperti che rappresentano la storia della nostra terra, messi a disposizione di tutti coloro i quali vogliono conoscere la propria identità, le loro origini e che raccontano in modo semplice la storia del territorio, della nostra città che affonda le sue origini nei secoli prima di Cristo ed è affascinante oltre che archeologicamente rilevante”. Molte le riflessioni e le domande poste dal numeroso ed attento pubblico che ha seguito la relazione della dottoressa Cerzoso, a conclusione di una serata molto interessante che ha visto, il Rotary Club Cosenza, favorire l’incontro e la conoscenza della città e dei suoi tesori più nascosti.

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