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      Federico Rampini spiega l’economia…con i Beatles

       

       

      Federico Rampini spiega l’economia…con i Beatles

      08 lug 17 La sezione 'Beni parlati” di “CONFLUENZE-Festival delle Invasioni 2017” ospita lunedì 10 luglio, nel Chiostro di San Domenico (ore 21) il giornalista e saggista Federico Rampini che, per spiegare l'economia, ha creato un vero e proprio spettacolo (dal quale poi è nato un libro) - All you need is love (l'economia spiegata con i Beatles) - affiancato dalla cantante Roberta Giallo e dal maestro Valentino Corvino. Dopo “Occidente estremo”, Rampini rilegge la crisi economica e immagina un futuro migliore attraverso le canzoni indimenticabili dei quattro ragazzi di Liverpool. In fondo, ha un autorevolissimo predecessore: "Il mio modello di business? Sono i Beatles", amava dire Steve Jobs, il fondatore della Apple. Rampini va oltre, prova a vedere il modello del quartetto più indimenticabile della cultura pop, come quello di una start-up di successo, in grado di proiettare quattro ragazzi, cresciuti nella Liverpool povera degli Anni 50, verso la stratosfera della ricchezza. La lezione di Rampini è un perfetto manuale di storia del rock, con il quale prova a spiegare come Taxman, scritta da George Harrison, prefigurasse le rivolte fiscali, o come Get Back, firmata da McCartney, nascesse come una satira dei primi movimenti xenofobi e anti-immigrati. Ma si può essere anche più immaginifici e vedere in When I'm 64  le anticipazioni della crisi del Welfare State, o in canzoni come Eleanor Rigby e Lady Madonna l'evocazione della nuova povertà che è in mezzo a noi, raccontate in un momento di straordinario boom economico planetario.  Rampini prova a mettere insieme il clamoroso cambiamento culturale imposto al mondo dai Beatles con le conseguenze odierne di quel cambiamento, accosta l'orientalismo trasformato in esperienza generazionale del viaggio fatto dai Quattro in India nel 1968 con la globalizzazione odierna, oppure riporta all'attenzione il nostro costante rapporto sentimentale con il passato, interpretato in questo caso da Yesterday, con le ansie che oggi abbiamo verso il futuro. “Usare una musica così universale è un modo per accompagnarci con dolcezza lungo una riflessione obbligata", sostiene Rampini. La straordinaria avventura beatlesiana può essere letta in molti modi, Rampini la usa non tanto per raccontarci com'era il mondo ma per provare a immaginare come sarà o come potrebbe essere, perché, come sottolinea, "la fantasia e la creatività che affascinarono Steve Jobs, oggi sono indispensabili anche per rigenerare l'analisi economica. Facendolo su una colonna sonora dei Beatles, certamente si seppellisce ogni pregiudizio contro la «scienza triste»".

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