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      Guccione: revocare in autotutela il PSC di Cosenza

       

       

      Guccione: revocare in autotutela il PSC di Cosenza

      26 dic 17 "Revocare in autotutela il procedimento di adozione del Piano strutturale comunale e regolamento edilizio urbanistico della Città di Cosenza, nonché tutti gli atti del relativo procedimento di adozione". È la richiesta che il consigliere comunale Carlo Guccione ha formalizzato al sindaco Mario Occhiuto e al dirigente Francesco Converso alla luce delle modifiche apportate e delle irregolarità certificate anche dalla Regione Calabria che conferma «la variazione degli indici territoriali di perequazione e compensazione al PSC/REU devono considerarsi come varianti allo strumento urbanistico, in corso di approvazione, e come tali invalidano il precedente parere rilasciato dall’Ente, quale parere prodromico all’adozione dell’atto, risultando necessaria la trasmissione della documentazione riguardante il PSC del Comune di Cosenza e contestualmente convocare la Conferenza di Pianificazione ai fini della riadozione del piano». Il procedimento di adozione del Psc/Reu presenta «numerosi vizi che ne inficiano la validità per intervenute modifiche sostanziali apportate agli elaborati, ai parametri e agli indici territoriali di perequazione e compensazione, senza la necessaria convocazione – specifica il consigliere Carlo Guccione - di una nuova Conferenza di Pianificazione ed il rilascio del parere della Regione Calabria (ex Genio Civile)». Ecco perché «non può essere dichiarato come ancora valido ed in vigore il piano regolatore, anche in ordine all’efficacia dei piani particolareggiati di Muoio e Donnici , le cui volumetrie, spostate arbitrariamente nell’adottando PSC/REU in altri siti, mediante alterazione/variazione illegittima e non autorizzata degli indici territoriali perequati, rimarranno riconosciute ai privati cittadini di Cosenza sino alla corretta adozione del PSC/REU, le cui norme di salvaguardia, già entrate in vigore, cesseranno al momento della revoca la loro efficacia». L’amministrazione comunale avrà ora trenta giorni di tempo per provvedere all’annullamento del provvedimento altrimenti «si procederà a perseguire presso le opportune sedi tale gravissima omissione e a trasmettere alla Procura di Cosenza quanto di competenza».

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