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      Ance Cosenza scrive ad Occhiuto: ingiusta Tasi su fabbricati invenduti

       

       

      Ance Cosenza scrive ad Occhiuto: ingiusta Tasi su fabbricati invenduti

      13 dic 17 Forte è la preoccupazione del Presidente della Sezione Edilizia ANCE Cosenza di Confindustria Giovan Battista Perciaccante in merito alla decisione del Consiglio Comunale di Cosenza di non escludere dall’applicazione della TASI i fabbricati costruiti per la vendita e ancora invenduti. "Sin dal 2011 – sottolinea Perciaccante –tutto il sistema associativo ANCE si è battuto con determinazione ed in maniera pubblica e trasparente per contrastare le misure che andavano a penalizzare ulteriormente un settore fortemente provato dalla gravissima crisi economica. L’abolizione, nel 2013, dell’IMU sulla prima casa e sull’invenduto insieme alla non applicazione, da parte della sostanziale totalità dei comuni della nostra provincia, della TASI sugli immobili ancora destinati alla vendita è stato il coronamento di questa battaglia, che ha di fatto liberato da una pesante zavorra che aveva contribuito a deprimere l’intero mercato immobiliare e di riflesso l’economia. Oggi, l’introduzione dell’aliquota sulle rimanenze, da parte del comune capoluogo, rischia di riportare indietro le lancette e di penalizzare un comparto che versa ancora in condizioni di profondo disagio, provocando pesanti ripercussioni non solo sui livelli economici ma soprattutto occupazionali di tante imprese.” Queste considerazioni hanno spinto il Presidente di ANCE Cosenza Giovan Battista Perciaccante a rivolgere al Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto una lettera aperta, che di seguito si riporta integralmente: Egregio Signor Sindaco, le costruzioni continuano ad essere il settore più colpito dalla crisi. E’ da circa nove anni, purtroppo, che non si registra nessun segnale concreto di ripresa. Le imprese edili, soprattutto alle nostre latitudini, si trovano a dover fare i conti con un mercato dell’edilizia abitativa praticamente fermo, con investimenti in lavori pubblici fermi ai minimi storici e con diffuse e persistenti difficoltà di accesso al credito. La scelta di prevedere l’applicazione della TA.S.I. anche ai fabbricati realizzati per la vendita e non ancora venduti dalle aziende che hanno per oggetto esclusivo o prevalente l’attività di costruzione per l’alienazione di immobili, effettuata con delibere assunte dal Consiglio Comunale della città, rischia di aggravare la condizione di notevole disagio in cui versano le imprese del settore, fino al punto di non ritorno della chiusura definitiva. In tal senso la invito a voler dimostrare tangibilmente il Suo sostegno alle imprese edili locali, che con la loro attività incidono in maniera sostanziale sui livelli di reddito ed occupazione nel nostro territorio, sospendendo l’efficacia delle citate delibere relativamente agli immobili di nuova costruzione ed ancora invenduti. Mi consenta una piccola considerazione, forse, la chiusura di tante piccole realtà produttive non desta lo stesso clamore di quella di una grande impresa, ma la perdita in sequenza di tanti posti di lavoro, gli operai e gli impiegati delle stesse, avrebbe riflessi ancora più negativi e devastanti sull’economia locale. Una situazione di fronte alla quale non si può restare inermi e che presuppone l’impegno attivo delle istituzioni e delle forze economiche e sociali, ognuno nel rispetto del proprio ruolo, per uscire, tutti insieme, da questa pesantissima congiuntura economica e per ridare fiato all’economia del territorio. Conoscendo la Sua sensibilità, sono certo che vorrà condividere con me queste preoccupazioni ed invitandoLa a valutare positivamente questa mia richiesta, colgo l’occasione per porgerLe il saluto più cordiale.

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