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      Occhiuto "Sulla Civica hanno razziato tutti lasciando macerie"

       

       

      Occhiuto "Sulla Civica hanno razziato tutti lasciando macerie"

      06 ago 17 "Adesso per confondere le acque è iniziato il solito tormentone estivo della Biblioteca Civica. Per ricordare. Quando arrivai nel 2011 trovai i dipendenti con gli striscioni in Piazza che reclamavano gli stipendi". Inizia così la replica alle tante polemiche suscitate sui social a proposito della Biblioteca Civica, il Sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto. "La "sinistra cosentina" -scrive Occhiuto sui social- aveva nominato qualche anno prima, mi ricordo, come responsabile della Biblioteca l'avv Antonio Ciacco. Ci lasciarono in eredità come al solito un carrozzone pieno di debiti, con pignoramenti pure da parte delle pasticcerie cosentine e degli ex direttori. Dipendenti evidentemente assunti con la logica delle clientele politiche. Nessun servizio culturale alla città, e addirittura testi di grande pregio, si dice, misteriosamente scomparsi. E adesso devo sentire questi della "sinistra cosentina", responsabili morali e materiali di tutti i danni prodotti in passato nel nostro territorio, che pontificano anche su questo argomento. Guccione ha detto che presenterà un progetto di legge regionale e così si risolverà tutto, com'è successo con il centro storico a seguito del famoso sopralluogo e della presentazione dello stato di calamità. Negli anni noi siamo sempre intervenuti concretamente con contributi e attività di manutenzione, nonostante fosse un Ente autonomo, e io l'ho fatto poi anche nella qualità di Presidente della Provincia. Mi ricordo che avevano persino chiuso l'ingresso su piazza XV Marzo, e noi lo riaprimmo assumendoci direttamente l'onere di realizzare tutti i lavori. Ma in queste condizioni adesso è inutile continuare a versare il contributo annuale: è paradossale che un Comune che destina circa 300 mila euro all'anno per una Biblioteca, non riceva in cambio nessun servizio culturale adeguato. Nessuna iniziativa, quasi nessun utente giornaliero. Si arriva al paradosso di attaccare il Comune che è l'unico soggetto politico che ad oggi contribuisce in modo concreto. E si utilizzano i soliti intellettuali a chiamata per gridare allo scandalo, in modo ovviamente strumentale e superficiale contro l'Amministrazione comunale. Un pretesto per trovare soldi e pagare stipendi. L'unica soluzione che intravedo, e che ho suggerito, è quella di riportare la Biblioteca Civica nell'alveo delle attività direttamente gestite dal Comune. Investire in queste condizioni è inutile e dannoso per le casse comunali. Siamo in attesa che il Ministero possa autorizzare le procedure che consentiranno all'Ente di poter attuare poi concretamente un piano di rilancio delle attività culturali. Sistemeremo anche questo problema così come stiamo facendo per tutto il resto. Ricostruiamo dalle rovine. I veri Attila sono questi signori: dove sono passati loro negli anni non hanno lasciato nulla di buono".

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