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      Falsi corsi e titoli OSS, 6 arresti dei NAS di Cosenza

       

       

      Falsi corsi e titoli OSS, 6 arresti dei NAS di Cosenza

      23 ott 19 I Carabinieri del Gruppo Tutela della Salute di Napoli stanno dando esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Castrovillari, su richiesta della locale Procura delle Repubblica, nei confronti di 6 persone appartenenti ad un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di truffa e falso. Stando alle indagini svolte dal NAS Carabinieri di Cosenza, sotto il coordinamento del Procuratore Capo della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciolla, e del Sostituto Procuratore Antonino Iannotta, gli arrestati hanno organizzato numerosi finti corsi di operatore socio sanitario ed operatore socio sanitario con formazione complementare. È in corso anche il sequestro di centinaia di titoli di studio ottenuti illegalmente e il sequestro di un'ingente somma di denaro.

      Uno dei corsisti suicida

      Uno dei giovani che avevano partecipato ai corsi per operatore sanitario rivelatisi finti, per i quali i carabinieri del Nas hanno arrestato stamattina sei persone, si é suicidato quando si é reso conto di essere stato vittima di una truffa. A rivelarlo, nel corso della conferenza stampa sull'operazione, é stato il colonnello Vincenzo Maresca, comandante dei Nas di Napoli. "Il giovane, disoccupato da anni - ha aggiunto Maresca - é stato sopraffatto dalla disperazione". "La misura della custodia cautelare in carcere per le persone coinvolte nell'operazione - ha aggiunto il colonnello Maresca - può sembrare forte, ma noi la riteniamo giusta. Il caso del suicidio del giovane allievo dei corsi, d'altra parte é emblematico della gravità dei fatti. Stiamo parlando di una persona che, venuta a conoscenza dell'illiceità dell'iniziativa cui aveva partecipato, sborsando 2.500 euro, si é reso conto dell'inutilità dell'impegno che aveva profuso visto che non poteva utilizzare il titolo professionale che aveva acquisito, rivelatosi carta straccia, per uscire dal dramma della disoccupazione che stava vivendo". Sulla vicenda del giovane suicida il Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciolla, nel corso della conferenza stampa, ha detto che "le indagini sono ancora in corso. Stiamo verificando - ha aggiunto - anche l'ipotesi di un'istigazione al suicidio. La morte del giovane risale ad un'epoca antecedente l'avvio delle indagini. Stiamo approfondendo e verificando tutto, comunque".

      L'operazione

      L'operazione è avvenuta ad opera dei Carabinieri del Gruppo Tutela della Salute di Napoli, con il supporto dei Comandi Provinciali di Cosenza, Crotone, Catanzaro e Vibo Valentia, nonché dei NAS di Roma, Bologna, Latina, Torino, Cremona, Treviso ed Alessandria, nelle prime ore di oggi hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Castrovillari su richiesta della locale Procura delle Repubblica nei confronti di 6 componenti di un’associazione per delinquere finalizzata al rilascio di falsi diplomi di Operatore Socio Sanitario, nonché al contestuale sequestro di n. 291 titoli di qualifica professionale illecitamente rilasciati ad altrettanti soggetti.

      I destinatari del provvedimento sono quattro imprenditori operanti nel settore degli istituti di formazione professionale, due residenti nell’hinterland cosentino e due nel napoletano, e due dipendenti dell’ASP di Cosenza. Stando alle indagini svolte dal NAS Carabinieri di Cosenza sotto il costante coordinamento del Procuratore Capo della Repubblica di Castrovillari, dott. Eugenio Facciolla, e del Sostituto Procuratore, dott. Antonino Iannotta, gli odierni arrestati avrebbero organizzato, negli anni 2015/2017, oltre 30 corsi di O.S.S. e O.S.S.S. (Operatore Socio Sanitario ed Operatore Socio Sanitario con formazione complementare) attraverso una scuola professionale all’uopo costituita in Altomonte, denominata SUD Europa, priva di accreditamento alla Regione Calabria.

      Gli allievi dell’istituto, reclutati nel tessuto sociale calabrese mediante la prospettiva di un facile sbocco lavorativo, pagavano 2000 euro per frequentare evanescenti corsi teorico-pratici in cui veniva loro offerta una formazione professionale del tutto inadeguata, assai distante dagli standard previsti dalla vigente legislazione. Infatti, la normativa nazionale prevede, per il conseguimento del diploma di Operatore Socio Sanitario, la frequenza di un corso almeno 1000 ore comprensive di 450 ore di tirocinio presso strutture sanitarie accreditate; ciò al fine di garantire la massima tutela ai soggetti verso i quali gli OSS sono tenuti ad esplicare la propria delicata funzione professionale, spesso appartenenti alle fasce più deboli come anziani, disabili e ammalati lungodegenti.

      Nel caso della scuola SUD EUROPA, invece, le indagini hanno acclarato che la didattica era gestita in maniera a dir poco superficiale; le lezioni avvenivano inizialmente all’interno di locali del C.A.P.T. (ex ospedale) di Trebisacce (CS), ove lavorano tuttora due degli arrestati, il tutto avente l’unico fine di fornire agli allievi una parvenza di prestigio e ufficialità ai corsi. L’Azienda Sanitaria di Cosenza, poi, venuta a conoscenza dello svolgimento dei corsi in carenza di qualsiasi autorizzazione, ha imposto l’immediata cessazione delle attività, ma il bussiness e le lezioni non si sono interrotte proseguendo all’interno delle sale di un hotel di Trebisacce.

      Per rendere l’idea della reale preparazione di alcuni degli studenti, basti segnalare che solo alcuni di essi hanno svolto alcune ore di volontariato presso strutture socio-assistenziali dell’hinterland cosentino, mentre per molti altri la formazione pratica veniva data per assolta pur non avendo mai di fatto messo piede in una struttura sanitaria.

      Al termine di tali percorsi formativi fittizi, gli indagati fornivano anticipatamente ai discenti le soluzioni alle domande dei test degli esami finali, raccomandandosi di impararle a memoria. Le prove finali erano svolte a Napoli, ove gli allievi venivano accompagnati a mezzo di pullman noleggiati dalla stessa associazione, e avvenivano dinnanzi alla commissione ufficiale della Regione Campania, ignara del reale percorso formativo dei corsisti.

      L’intero sistema fraudolento, infatti, era reso possibile dall’apporto determinante dei due sodali rappresentanti di altrettanti istituti di formazione regolarmente accreditati presso la Regione Campania, il SA.DRA. ed il CHECK UP Formazione, i quali provvedevano a costruire un percorso formativo falso agli allievi provenienti dalla scuola SUD EUROPA, inserendo i discenti negli elenchi dei propri corsi di OSS e OSSS, facendo così risultare che gli studenti calabresi avessero frequentato le lezioni teoriche presso le aule SADRA e/o CHECK UP ed i prescritti periodi di tirocinio presso le Case di Cura Villa Angela di Napoli e IOS MELUCCIO di Pomigliano D’Arco (NA), ove in realtà gli allievi non avevano mai messo piede.

      Proprio per tali motivi, l’Autorità Giudiziaria ha anche disposto il sequestro dei 291 titoli illecitamente conseguiti con le modalità sopra elencate, che in queste ore sono sottoposti a sequestro penale da parte dei Carabinieri su tutto il territorio nazionale. Il giro d’affari prodotto, per il solo periodo oggetto d’indagine, ammonta ad oltre 570.000,00 euro, anch’essi in queste ore sottoposti a sequestro preventivo sui conti correnti della Scuola SUD EUROPA e degli indagati.

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