NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . AreaUrbana . Video . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

      Fondi pubblici a cosche, indagato ex sindaco Reggio, Scopelliti

       

       

      Fondi pubblici a cosche, indagato ex sindaco Reggio, Scopelliti

      03 ott 19 Milioni di euro destinati ai lavori di manutenzione edile di Reggio Calabria transitati nelle tasche di imprenditori privati e società che non avevano nemmeno i mezzi per eseguire i lavori. "Un 'pactum sceleris' - ha detto il comandante provinciale della Guardia di finanza, col. Flavio Urbani - sottoscritto dalla politica deviata, mafiosi e imprenditori corrotti". E' la sintesi fatta dagli investigatori dell'inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari otto imprenditori reggini per bancarotta fraudolenta per il fallimento della società partecipata Multiservizi. Oltre agli arrestati, nell'inchiesta ci sono anche diversi indagati, tra i quali Giuseppe Scopelliti, sindaco di Reggio dal 2002 al 2010 ed ex presidente della Regione Calabria, condannato in via definitiva a quattro anni e sette mesi di reclusione per irregolarità nei bilanci del Comune di Reggio riscontrate tra il 2008 ed il 2010. Condanna che Scopelliti sta scontando in carcere in regime di semilibertà. "Milioni di euro - ha detto il procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri - sono finiti nella disponibilità dei conti privati dei soci, anziché essere destinati al miglioramento delle infrastrutture cittadine. E il tutto avveniva in mancanza assoluta di preoccupazione di eventuali controlli, con ingegnosi passaggi di meccanismi fraudolenti e spregiudicati di cui godevano anche imprese collegate a cosche mafiose. Il patrimonio di Multiservizi e Gestione servizi territoriali veniva distratto e dissipato in favore di imprese collegate ai Cozzupoli, con l'elargizione di consulenze, senza un riscontro di tali impegni. Un meccanismo che portava spesso ad un'unica conclusione, in palese conflitto di interesse: far confluire ai Cozzupoli e ai Tibaldi quanto più possibile danaro destinato all'esecuzione di opere pubbliche in beneficio dei cittadini e del Comune di Reggio Calabria. Procedure illegali che sono emerse dal lavoro minuzioso della Guardia di finanza attraverso l'analisi delle relazioni della curatela fallimentare delle società coinvolte. E in questo quadro, emerge il riconoscimento fisso dell'8% sugli affari a Giuseppe 'Pino' Rechichi, già coinvolto nel tentativo di omicidio ai danni del boss della 'ndrangheta Antonino Imerti, a metà degli anni '80, all'esplodere della seconda guerra di 'ndrangheta tra lo stesso Imerti, sostenuto dai Condello-Serraino, e i De Stefano, che provocò oltre settecento morti ammazzati tra la città di Reggio Calabria e la sua provincia". Secondo gli inquirenti, Rechichi rappresentava con le sue società - la Gst e la Rec.Im. srl - gli interessi delle cosche di 'ndrangheta capeggiate dai boss Giovanni Tegano e Carmelo Barbaro. Il procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni, che ha coordinato l'indagine, ha parlato di "un'organizzazione diretta essenzialmente a truffare il Comune. Il secondo sacco ai danni di Reggio, dopo il decreto degli anni '90 - ha sottolineato Dominijanni - grazie ad un drenaggio scientifico di somme destinate al bene comune caratterizzato da passaggi di fondi pubblici per oltre 11 milioni di euro, finiti nella disponibilità di conti privati, grazie alla totale assenza di controlli da parte dell'ente".

      L'avv. Aldo Labate, difensore di Giuseppe Scopelliti, ha reso noto che domani depositerà un'istanza, "nell'interesse dell'ex sindaco di Reggio ed ex presidente della Regione Calabria, al Procuratore della Repubblica di Reggio, "con la quale il mio assistito - ha detto il penalista - chiederà di essere interrogato sui fatti oggetto dell'ordinanza emessa in data odierna in relazione alle vicende del fallimento della Multiservizi". "Ciò al fine di chiarire, anche attraverso copiosa documentazione - ha affermato l'avvocato Labate - l'estraneità del dottore Scopelliti rispetto ai fatti contestati".

      "Il sindaco Giuseppe Falcomatà, commentando i fatti di cronaca legati alle odierne vicende relative alla società partecipata del Comune di Reggio Calabria, ha dichiarato che le attuali problematiche cittadine sarebbero imputabili alle precedenti amministrazioni, tra le quali quella del dottore Scopelliti. Sul punto, lo stesso dottore Scopelliti intende precisare come la decisione di permettere la nomina dell'amministratore delegato delle società partecipate ai soci di minoranza, condotta questa contestata al dottore Scopelliti nell'ambito del procedimento penale di cui si discute, sia stata decisa e votata in Consiglio comunale già nell'anno 2001, proprio durante la sindacatura del professore Italo Falcomatà, su proposta dell'allora assessore, avvocato Demetrio Naccari Carlizzi". Lo afferma, in una nota, l'avvocato Aldo Labate, difensore dell'ex sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti, indagato nell'inchiesta sulle società Multiservizi, partecipata del Comune, e Gst che ha portato all'arresto di otto imprenditori. Secondo l'avvocato Labate, che fa riferimento ad una specifica delibera del Consiglio comunale, la numero 1 del 12 gennaio 2001, "è evidente, come il dottore Scopelliti avrà modo di spiegare dinnanzi all'Autorità giudiziaria, che la decisione di sottoscrivere i patti parasociali in siffatta maniera, non soltanto per la Multiservizi ma anche per tutte le altre società partecipate, sia derivata da un indirizzo politico deciso dall'Amministrazione precedente che la successiva si è limitata a mettere in atto".

      © RIPRODUZIONE RISERVATA

      Cerca con Google nell'intero giornale:

      -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     
Pubblicità


Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione.
Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso non e' consentito