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      Agguato a Crotone, Questura arresta 4 persone

       

       

      Agguato a Crotone, Questura arresta 4 persone

      03 ott 19 La Polizia di Stato di Crotone ha arrestato quattro persone responsabili dell'omicidio di Giovanni Tersigni Giovanni colpito, la sera del 7 settembre, in piazza a Crotone, da diversi colpi di pistola. Si tratta di un calabrese, un bulgaro e due persone residenti in provincia di Catanzaro giunte in città in occasione dell'omicidio.

      Gli arrestati sono Cosimo Berlingieri, di 28 anni, di Catanzaro, Francesco Oliverio (29), di Crotone, Cosimo Damiano Passalacqua (23), di Catanzaro e Dimitar Dimitrov Todorv (22), bulgaro, già detenuto perché arrestato poco dopo il delitto con un chilo di eroina.

      Delitto dopo screzio in carcere

      Ci sarebbe uno screzio avvenuto in carcere all'origine del delitto di Giovanni Tersigni, di 36 anni, ucciso in un agguato nel centro di Crotone il 7 settembre scorso. E' quanto emerge dalle indagini della Squadra mobile che stamani ha arrestato altre 4 persone dopo quella bloccata nei giorni successivi all'omicidio. Il litigio sarebbe avvenuto tra il 2011 e il 2012 nel carcere di Cosenza, dove all'epoca erano ristretti, tra Tersigni e Oliverio, indicato come il mandante del delitto e scarcerato nel luglio scorso. "Non è vero - ha detto il procuratore Giuseppe Capoccia - che il centro storico è terra di nessuno. Il sistema di prevenzione, controllo e repressione funziona e bisogna che i cittadini abbiamo ancora più fiducia nelle istituzioni".

      Presenza Stato è forte

      "Grazie! In modo chiaro, diretto e sentito voglio, a nome mio, dell'amministrazione comunale, da sindaco, da presidente della Provincia e soprattutto da cittadino, ringraziare le forze dell'ordine, il questore Gambino, gli uomini e donne della Polizia di Stato ed in particolare la Squadra mobile guidata dal dott. Lelario e dal suo vice Concas. Oggi hanno dimostrato ancora una volta, ancora di più che la presenza dello Stato nel nostro territorio è forte". Lo afferma in una nota Ugo Pugliese, presidente della Provincia e Sindaco di Crotone. "Oggi - prosegue - possiamo riaffermare con forza che la parte 'buona e sana' del territorio non è sola. L'operazione condotta dalla Squadra mobile dà una risposta rapida e concreta al forte bisogno di sicurezza espresso all'indomani del delitto che si è consumato nel centro storico. La sparatoria in pieno giorno nel quartiere Fondo Gesù nei pressi dell'autostazione affollata di studenti, l'omicidio D'Arca in centro città e ultimo in ordine di tempo l'omicidio Tersigni nel centro storico, hanno colpito tutta la comunità, l'impatto emotivo è stato forte, ma e forte è stata la risposta dello Stato. L'operazione 'Ora di punta', l'individuazione dei presunti autori dell'omicidio D'Arca e oggi l'individuazione e l'arresto dei presunti mandanti ed esecutori dell'omicidio Tersigni confermano che nessuno qui si vuole arrendere alla criminalità. Le istituzioni e la politica devono essere al fianco degli uomini e delle donne che con abnegazione, senso del sacrificio e professionalità lavorano affinché la legalità e la sicurezza siano garantiti a tutti noi. E così da sindaco e presidente della Provincia intendo rinnovare la mia vicinanza e la mia piena e completa disponibilità, non con le parole, ma con i fatti, a fare il necessario perché le forze dell'ordine abbiano nelle istituzioni un alleato. Il sistema di videosorveglianza è un primo passo, e non senza difficoltà stiamo cercando di incrementarlo nelle zone che presentano le maggiori criticità e di estenderlo dal centro alla periferia. La città non può essere preda e tanto meno vittima di gruppi criminali organizzati e non, che vorrebbero mettere all'angolo la gente perbene. Non lo possiamo consentire, e non vogliamo consentirlo". "Restituire dignità alla città - conclude Pugliese - vuol dire anche combattere quotidianamente tutti i comportamenti, ed anche gli atteggiamenti, di illegalità e prevaricazione, ed è per questo che il sostegno alle forze dell'ordine deve essere chiaro, senza zone grigie, ed improntato alla collaborazione, ciascuno per le proprie competenza, ma tutti al lavoro per lo stesso obiettivo. Nessuno deve sentirsi solo, soprattutto chi lavora e lotta per il bene della comunità".

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