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      Estradato dalla Spagna boss Rosario Grasso

       

       

      Estradato dalla Spagna boss Rosario Grasso

      13 mag 19 E' stato estradato ed è già arrivato in Italia, accompagnato da personale dello Scip (Servizio per la cooperazione internazionale di polizia) della Criminalpol, Rosario Grasso, di 37 anni, di Gioia Tauro, l'ex latitante arrestato il 6 marzo scorso a Pozuelo de Alarcon-Madrid in compagnia di un altro latitante, Giuseppe Di Marte, già estradato. Inserito nell'elenco dei latitanti più pericolosi del Ministero dell'Interno, Grasso, secondo l'accusa, era a capo della cosca Cacciola-Grasso e attivissimo nell'importazione di sostanze stupefacenti in Europa gestendo direttamente i contatti con gli esponenti dei cartelli dei narcos colombiani e venezuelani. La cattura dei due latitanti è giunta a conclusione delle indagini coordinate dalla Dda di Reggio Calabria dopo l'operazione "Ares", che il 9 luglio 2018 ha disarticolato le cosche, tra loro contrapposte, dei Cacciola-Grasso e dei soli Cacciola, individuate per la prima volta. Nell'indagine Ares, condotta dai carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro tra il 2017 ed il 2018, Grasso è accusato dalla Procura reggina di essere stato "il promotore e l'organizzatore della cosca Grasso, dove aveva il compito di dirigere l'attività dei sodali, impartendo direttive e stabilendo le attività da compiere nell'interesse del sodalizio e di stabilire i rapporti con i referenti delle altre consorterie mafiose nonché di promuovere e finanziare le attività criminali". Inoltre, nel settore del narcotraffico internazionale, è stato ritenuto "promotore, dirigente, organizzatore e finanziatore dell'associazione che si occupava di sovraintendere alle importazioni dall'estero di sostanza stupefacente, stabilendo le strategie operative per il superamento dei problemi connessi alle negoziazioni£. Grasso è destinatario anche di un altro provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal Gip di Reggio Calabria su richiesta della Dda. La sua figura, infatti, era emersa nelle indagini della Squadra mobile reggina nell'operazione internazionale "European 'ndrangheta connection", portata a termine nel dicembre scorso da Polizia di Stato e Guardia di finanza e da forze di polizia europee, con il coordinamento di Eurojust ed di Europol. Nell'ambito di quest'ultima inchiesta, coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri, dall'aggiunto Giuseppe Lombardo e dal pm Francesco Tedesco, Grasso è indagato per aver acquistato, trasportato ed importato una quantità non determinata di cocaina proveniente dal Sudamerica e destinata in Italia. La droga, che a dire degli stessi correi era stata sequestrata in Spagna, sarebbe dovuta giungere, a bordo di una nave, nel porto di Gioia Tauro. All'arrivo di Grasso a Fiumicino, negli Uffici di Polizia di Frontiera Aerea sono state espletate le formalità dell'arresto sul territorio nazionale e successivamente è stato condotto in carcere a disposizione dell'autorità giudiziaria reggina.

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