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      Risolto il giallo del duplice omicidio di Pallagorio, arrestato 62enne

       

       

      Risolto il giallo del duplice omicidio di Pallagorio, arrestato 62enne

      24 lug 19 I carabinieri del Nucleo investigativo di Crotone hanno eseguito una misura di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip nei confronti del presunto autore del duplice omicidio commesso a Pallagorio il 22 dicembre 2018. In manette Annunziato Lerose, di 62 anni di San Nicole dell'Alto, un paese vicino a Pallagorio, teatro del duplice omicidio. Quel giorno due allevatori, Francesco Raffa e il figlio Saverino, furono uccisi a colpi di fucile per futili motivi. Per arrivare ai presunti responsabili, i carabinieri hanno effettuato rilievi sulla scena del crimine e a casa dell'indagato, analizzato le immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza e raccolto informazioni a livello locale. L'uomo, adesso pensionato, in passato faceva l'agricoltore.

      "Annunziato mi stai ammazzando": un urlo straziante, lanciato pochi istanti prima di essere ucciso, è stato l'elemento che ha portato all'individuazione dell'autore dell'omicidio di Francesco e Saverino Raffa, padre e figlio, uccisi a colpi di fucile il 22 dicembre scorso a Pallagorio. A lanciare quell'urlo, infatti, era stato Saverino, mentre tentava di fuggire dal suo assassino che aveva già ucciso il padre. Un grido raccolto da alcuni cacciatori impegnati in una battuta nella zona e riferito ai carabinieri del Nucleo investigativo di Crotone che, al termine delle indagini condotte con la collaborazione della Compagnia di Cirò Marina e della Stazione di San Nicola dell'Alto, hanno individuato colui che porta quel nome trovando poi i riscontri scientifici che hanno portato all'arresto di Annunziato Lerose, pensionato agricoltore di 62 anni, di San Nicola dell'Alto. "Senza quella testimonianza immediata e l'aiuto della popolazione non avremmo orientato in maniera efficace le indagini, e la fiducia nelle istituzioni produce sempre risultati" ha detto il procuratore di Crotone Giuseppe Capoccia illustrando i dettagli delle indagini che hanno portato all'arresto insieme al pm che ha coordinato le indagini Giampiero Golluccio, al comandante provincia dell'Arma Alessando Colella ed al capitano Roberto Rampino. Secondo l'accusa, Lerose, dopo essersi armato di un fucile calibro 12 - che non è stato trovato - ha atteso Francesco e Saverino Raffa fuori dalla loro azienda agricola. Quando i due, a bordo della loro Suzuki Samurai, si sono fermati e Francesco Raffa ha abbassato il finestrino, Lerose gli ha sparato tre colpi facendo fuoco poi contro Severino. L'uomo ha tentato di fuggire ma è stato raggiunto e ucciso a sua volta. Grazie all'indicazione del nome, già nell'immediatezza del fatto Annunziato Lerose è stato sottoposto alla prova dello stub che ha evidenziato la presenza di particelle derivanti da colpi d'arma da fuoco. Secondo l'accusa, Lerose avrebbe premeditato l'omicidio perché, da tempo, serbava rancore nei confronti delle vittime ritenute colpevoli di non essersi adoperate, alcuni anni fa, per aiutarlo ad individuare i responsabili del furto di un attrezzo agricolo che gli era stato rubato. Avversione accresciuta nel tempo per dissidi riconducibili a problematiche legate ai terreni. L'attività investigativa si è concentrata anche sull'analisi dei tabulati telefonici delle vittime e di immagini di videosorveglianza pubblici e privati.

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