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      Traffico di stupefacenti e estorsioni, 25 arresti dei CC nel soveratese

       

       

      Traffico di stupefacenti e estorsioni, 25 arresti dei CC nel soveratese

      23 lug 19 Era guidata dal reggente di una cosca di 'ndrangheta l'organizzazione dedita al traffico di droga sgominata questa mattina dai carabinieri della Compagnia di Soverato e dal Comando provinciale di Catanzaro, con il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia. Il leader del gruppo, secondo gli investigatori, era Domenico Procopio, di 55 anni, ritenuto l'attuale reggente della cosca Procopio - Mongiardo. L'uomo, tramite i propri adepti, manteneva costanti contatti con soggetti riconducibili alle cosche Strangio di San Luca e Gallace di Guardavalle per l'approvvigionamento di stupefacente. La droga (cocaina, hascisc e marijuana) veniva spacciata nei comuni di San Sostene, Davoli, Montepaone e Gasperina. Le indagini - dirette dal procuratore della Repubblica di catanzaro Nicola Gratteri, dal procuratore aggiunto Vincenzo Luberto, e dai pm Debora Rizza e Alessandro Prontera - sono state condotte dal dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Soverato con il supporto delle Stazioni di Gasperina e Davoli, ed è stata avviata nell'estate 2016 in seguito all'analisi di alcune attività antidroga eseguite nel corso di normali servizi di controllo del territorio. Dalle indagini è emerso anche che i proventi illeciti erano utilizzati per il sostentamento di detenuti per associazione di tipo mafioso, appartenenti alla cosca Procopio-Mongiardo, reclusi in diversi istituti penitenziari in Italia. Nel corso delle indagini altre 12 persone sono state arrestate in flagranza di reato, sequestrando oltre 7 chilogrammi di stupefacente di vario genere. Stamani, all'esito delle perquisizioni, sono stati arrestati in flagranza di reato due persone, trovati in possesso di oltre 160 grammi di droga. Stamani, all'esito delle indagini, è scattata l'operazione condotta dai carabinieri della Compagnia di Soverato, supportati da quelli del Nucleo investigativo del Comando provinciale e dei reparti competenti per territorio, con la collaborazione dello Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori, del Nucleo cinofili e del Nucleo elicotteri di Vibo Valentia. Oltre 200 i militari impiegati. Nove persone sono state portate in carcere, 8 ai domiciliari e per altri otto è stato disposto l'obbligo di dimora. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti aggravata dall'essere composta da più di dieci associati e da soggetti dediti all'uso di sostanze stupefacenti, nonché di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione.

      Interazione con altre cosche

      "La cosca interagiva con i Gallace, che rivendeva la marijuana, e con le famiglie Nirta e Strangio nel reggino per quanto riguarda la compravendita di cocaina". A dirlo il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri illustrando i risultati dell'operazione "Prisoners tax" che ha portato a misure cautelari nei confronti di 25 persone accusate di far parte di un'organizzazione dedita al traffico di stupefacenti che faceva capo alla cosca Procopio-Mongiardo di Soverato. "Una parte della cocaina trattata dal gruppo criminale era destinata al mercato avellinese" ha aggiunto Gratteri. "Il traffico di stupefacenti - ha ribadito il procuratore aggiunto Vincenzo Luberto - deve avere una sua legittimazione in seno all'organizzazione mafiosa. Si ripete lo schema operativo di Last Generation, operazione che un mese fa ha portato all'arresto di un altro gruppo criminale che operava sempre su Soverato. Tra i due gruppi emerge un contatto, Raffaele Campagna, destinatario di misura in entrambe le operazioni". "Al vertice dell'organizzazione criminale colpita dall'operazione ci sono tre persone - ha detto il comandante del Reparto operativo dei carabinieri di Catanzaro il colonnello Giuseppe Carubia - Domenico Procopio, Carmine Procopio e Giuseppe Corapi. Erano loro che tenevano i rapporti con i narcos e a loro si rivolgevano gli affiliati e i referenti dell'organizzazione per ogni decisione che riguardava l'approvvigionamento, i prezzi da praticare e ogni altra decisione di rilievo". "Diversi sono gli episodi di estorsione nei confronti degli assuntori che non pagavano. In un caso, con la minaccia di gravi ritorsioni, gli indagati si sono fatti consegnare i soldi dai genitori di un 'cliente' - ha detto il comandante del comando provinciale di Catanzaro, Marco Pecci -. Centodieci persone sono state deferite all'autorità giudiziaria, sono stati registrati oltre 100 riscontri di attività di spaccio e sono stati sequestrati 7 chili di droga tra marijuana e cocaina". "Le piazze di spaccio erano, nel Soveratese, San Sostene, Davoli, Gasperina e Montepaone - ha spiegato il comandante della compagnia di Soverato, Gerardo De Sena -. In particolare San Sostene era una base logistica, un punto di ritrovo operativo importante per il sodalizio che qui incontrava i reggini per rifornirsi di cocaina ma incontrava anche esponenti delle cosche del vibonese che erano interessate all'affare illecito legato al taglio boschivo. In particolare in un bar di San Sostene vi era la base operativa dove avveniva la riscossione dei crediti. A Gasperina la piazza era gestita un intero nucleo familiare, genitori e figli minori che si occupavano dello spaccio tra le mura domestiche. Nel corso delle indagini, 12 persone sono state arrestate in flagranza di reato, tra questi, due genitori sorpresi ad occultare la droga nella stanza dei figli".

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