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      Blitz alle cosche della Piana, 13 arresti dei CC

       

       

      Blitz alle cosche della Piana, 13 arresti dei CC

      17 lug 19 Un'operazione dei Carabinieri di Reggio Calabria, con il supporto di militari del Comando provinciale di Bologna e del Gruppo di Aosta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia reggina, è stata portata a termne per l'esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare a carico di tredici persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso. Colpite pericolose cosche della 'ndrangheta di San Giorgio Morgeto e Cittanova, con diramazioni nel nord Italia, tutte dedite a estorsioni, reati in materia di armi e stupefacenti e al controllo delle attività economiche del territorio. Dalle indagini è emersa anche una fase di contrapposizione tra la "Locale di San Giorgio Morgeto" e la cosca Facchineri di Cittanova, causata dalla volontà dei Facchineri di mantenere il predominio nel Comune sangiorgese e in Valle d'Aosta. I particolari dell'operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa con il Procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri al Comando provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria.

      In manette sono finti:
      FACCHINIERI Giuseppe, nato a Cittanova (RC), il 02.02.1960; CHEMI Giuseppe, nato a Taurianova (RC), il 10.03.1960; RAFFA Roberto, nato a Taurianova (RC), il 06.12.1975; FACCHINIERI Vincenzo, nato a Cittanova (RC), il 09.01.1967; FACCHINERI Giuseppe, nato a Cittanova (RC), il 16.05.1970; RASO Michele, nato a San Giorgio Morgeto (RC), il 17.06.1962; RASO Vincenzo, nato a San Giorgio Morgeto (RC), il 13.01.1953; RAFFA Giorgio, nato a San Giorgio Morgeto (RC), il 19.04.1970; RAFFA Vincenzo, nato a San Giorgio Morgeto (RC), il 04.11.1976; FAZARI Tommaso, nato a San Giorgio Morgeto (RC), il 12.08.1960; SORBARA Giuliano, nato a San Giorgio Morgeto (RC), il 14.04.1973; SORBARA Raffaele, nato a San Giorgio Morgeto (RC), il 12.10.1969; AGOSTINO Mario Gaetano, nato a Carpanzano (CS), il 06.05.1944 (agli arresti domiciliari).

      Tre gli arresti effettuati in Valle d'Aosta. Sono quelle di Roberto Raffa (43 anni) e Vincenzo Raso (66), entrambi residenti ad Aosta, e Vincenzo Raffa (42) residente a San Giorgio Morgeto (Rc), ritenuti responsabili di associazione di tipo mafioso.

      Una guerra tra "famiglie di 'ndrangheta" tra le più agguerrite della Piana di Gioia Tauro per il controllo del malaffare, sull'asse Aosta-San Giorgio Morgeto, soprattutto nel settore dei lavori pubblici e delle estorsioni, ricorrendo anche all'omicidio. Sotto la lente della Procura antimafia di Reggio Calabria, diretta da Giovanni Bombardieri, sono finiti due 'storici' gruppi di 'ndrangheta di Cittanova e San Giorgio Morgeto, i Facchineri e i Raso, che negli anni '80 ingaggiarono una sanguinosa faida durante cui furono assassinati anche donne e bambini. L'inchiesta di oggi, condotta dai carabinieri del Comando provinciale, della compagnia di Taurianova e dello speciale gruppo di stanza a Gioia Tauro, diretto dal ten.col. Andrea Milani, ha ricostruito i dissidi e gli scontri tra i due gruppi per il dominio della 'locale' di 'ndrangheta di Cittanova e San Giorgio Morgeto, e le diramazioni nel nord Italia. "I Facchineri - ha detto il procuratore aggiunto Gaetano Paci in conferenza stampa - erano guidati da Giuseppe Facchineri 'u prufussuri', mentre il gruppo Raso-Sorbara-Fazari, aveva il loro vertice rappresentato dall'anziano boss Mario Gaetano Agostino. Al centro delle attività criminali l'asfissiante controllo del territorio: appalti pubblici, taglio dei boschi, compravendita dei terreni, assunzioni di lavoratori nelle aziende locali. Ed ancora: danneggiamenti, estorsioni, e infiltrazione nella pubblica amministrazione di Aosta". Marco Sorbara, ex assessore alle Politiche sociali del comune di Aosta ed ex consigliere regionale dell'Union Valdotaine, cugino di due degli arrestati la scorsa notte, era stato infatti già incarcerato su richiesta della Dda di Torino il 23 gennaio scorso con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa insieme ad altre 15 persone nell'ambito dell'operazione antimafia eseguita dai carabinieri denominata 'Geenna', per avere favorito una cosca di 'ndrangheta operante in Aosta.

      Il penetrante controllo del territorio esercitato da due cosche e i relativi interessi illeciti; la proiezione delle due consorterie nel territorio valdostano, dove risiedono soggetti originari di San Giorgio Morgeto collegati con alcuni indagati; la disponibilità di armi e munizioni, funzionali all'imposizione della volontà mafiosa: sono gli elementi emersi dall'inchiesta "Altanum" che stamani ha portato all'arresto di 13 persone tra la piana di Gioia Tauro, Aosta e Bologna, accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa. Ma dall'inchiesta sono emerse anche le contrapposizioni tra le due cosche nell'ambito delle quali sarebbe maturato l'omicidio di Salvatore Raso, esponente della locale di San Giorgio, ucciso il 16 settembre 2011 in località Sant'Eusebio del comune di San Giorgio Morgeto. L'indagine, condotta dai carabinieri della Compagnia di Taurianova coordinati dal procuratore aggiunto Calogero Gaetano Paci e dal pm Gianluca Gelso, è stata avviata dopo l'indagine "Crimine" che, nel 2010, avevano sancito l'esistenza a San Giorgio Morgeto di una locale con a capo Mario Gaetano Agostino, di 75 anni. benché assolto dall'accusa, il materiale acquisito in quel procedimento è stato alla base di una più specifica attività dei carabinieri per individuare i presunti appartenenti alla locale di San Giorgio. E' emersa così l'operatività della cosca Facchineri di Cittanova e della locale di San Giorgio. La prima, secondo l'accusa, fa capo a Giuseppe Facchineri, detto "il professore", al fratello Vincenzo, a Roberto Raffa, basista in Valle d'Aosta e cognato dei Facchineri, Giuseppe Chemi, Salvatore Facchineri e Giuseppe Facchineri detto "scarpina". A capo della seconda ci sarebbe Mario Gaetano Agostino, i nipoti Raffaele e Giuliano Sorbara, i fratelli Michele e Vincenzo Raso, ritenuti punto di riferimento della locale in Valle d'Aosta, i fratelli Vincenzo e Giorgio Raffa, cognati dei Raso, e Tommaso Fazari.

      Dalle indagini sono emerse anche le "fibrillazione" generatasi nel 2011 tra i due sodalizi, determinati a mantenere il proprio predominio nel territorio di San Giorgio Morgeto, nell'ambito della quale è maturato l'omicidio di Salvatore Raso, ucciso con 10 colpi di fucile caricato a "pallettoni", uno dei quali alla nuca. All'origine dell'agguato, secondo l'accusa, vi erano i contrasti generati dall'estorsione tentata a due imprenditori operanti in Valle d'Aosta, ma originari di San Giorgio Morgeto, promossa da esponenti della cosca Facchineri. Per tale tentativo di estorsione sono stati condannati in via definitiva tre degli arrestati di oggi. Un imprenditore si era rivolto ai fratelli Raso chiedendo aiuto per evitare l'estorsione. Il conseguente intervento dei Raso li ha posti in contrasto con Giuseppe Facchineri gettando le premesse, secondo l'accusa, per l'omicidio di Salvatore Raso.

      In particolare, in uno dei due episodi, l’imprenditore vittima dell’estorsione si era rivolto ai fratelli RASO, Michele, Salvatore e Vincenzo, cui aveva richiesto un aiuto per evitare le pretese dei “FACCHINERI”. Proprio il conseguente intervento dei RASO in favore dell’imprenditore sangiorgese li ha posti in netto contrasto con FACCHINIERI Giuseppe e i suoi sodali, gettando le premesse per l’omicidio di RASO Salvatore. Gli esiti delle investigazioni condotte dai Carabinieri di Taurianova – compendiate nell’odierno provvedimento e apprezzate unitamente alle risultanze delle indagini svolte dalla DDA di Torino – hanno consentito una più approfondita chiave di lettura della vicenda estorsiva, collocandola nel contesto mafioso poiché volta, da una parte, a far conseguire ai “FACCHINERI” l’illecito vantaggio economico dell’estorsione e, dall’altra, ad affermare il principio che, pur operando in altra regione d’Italia, le attività economiche condotte da soggetti originari del sangiorgese devono dare conto alla famiglia mafiosa predominante nell’area di provenienza, i “FACCHINERI”. Infine, nel delineare la rilevanza dei ruoli dei singoli indagati nell’ambito della locale di San Giorgio e le dinamiche interne al sodalizio, le indagini dell’Arma di Taurianova hanno permesso di evidenziare l’attualità dei collegamenti fra questi e alcuni affiliati alla locale di ‘ndrangheta operativa in Valle d’Aosta. Tale circostanza si salda coerentemente con i recenti esiti dell’indagine “GEENNA”, svolta dal ROS e dai Carabinieri del Gruppo di Aosta coordinati dalla DDA di Torino, che ha portato nel gennaio scorso all’esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare a carico, fra gli altri, di 9 soggetti (alcuni dei quali originari di San Giorgio Morgeto) accusati di associazione mafiosa in quanto affiliati alla locale aostana.

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