NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . AreaUrbana . Video . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

      Omicidio Vangeli nel vibonese, fermato presuno autore

       

       

      Omicidio Vangeli nel vibonese, fermato presuno autore

      11 lug 19 I carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia hanno fermato Antonio Prostamo, di 30 anni, ritenuto uno dei responsabili dell'omicidio di Francesco Domenico Vangeli avvenuto a ottobre scorso. Le indagini condotte dai militari del Nucleo operativo e radiomobile hanno portato all'esecuzione del provvedimento nei confronti di Antonio Prostamo, di 30 anni, nipote del presunto boss Nazzareno Prostamo in carcere per una condanna all'ergastolo. Il delitto, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe da collegare al fatto che la vittima avrebbe avuto una relazione sentimentale con l'ex di Vangeli quando i due si erano lasciati. Francesco Domenico Vangeli era scomparso lo scorso 10 ottobre da Filandari il comune del Vibonese dove risiedeva e la sua auto era stata trovata bruciata nei pressi dello svincolo di Mileto dell'A2 Autostrada del Mediterraneo. Malgrado le ricerche il corpo di Vangeli non è ancora stato trovato.

      Francesco Vangeli è morto in modo atroce, dopo una agonia di qualche minuto, rinchiuso in un sacco nero e gettato nel fiume Mesima, dopo essere stato ferito a colpi di fucile. Sono i particolari agghiaccianti emersi dall'indagine condotta dai carabinieri della Compagnia e del Norm di Vibo Valentia con il coordinamento della Dda di Catanzaro che ha portato al fermo di Antonio Prostamo, di 30 anni, di San Giovanni di Mileto. Il delitto si sarebbe consumato nelle pertinenze dell'abitazione del destinatario del fermo di indiziato di delitto e che rappresenta la fase conclusiva e tragica di uno stratagemma messo in atto da quest'ultimo nei confronti del venticinquenne di Scaliti di Filandari. Vangeli, recatosi la sera del 9 ottobre 2018 in casa del presunto carnefice non immaginava di cadere in una trappola e che la realizzazione di un tavolino in ferro battuto che gli era stata commissionata rappresentava solo una scusa. Secondo la ricostruzione delle fasi del delitto la situazione è degenerata praticamente subito. Contro Vangeli è stato sparato un colpo di fucile calibro 12, tramortito e messo nel sacco ancora vivo e agonizzante e gettato nel fiume per non essere mai più ritrovato. Gli investigatori che coordinati dal procuratore capo della Dda, Nicola Gratteri hanno svolto numerose analisi tecniche su sms, telefonate e messaggi Whatsapp lasciano aperta una rosa di ipotesi sul movente dell'omicidio: la prima è quella sentimentale sulla ragazza contesa, o per meglio dire, pretesa da Prostamo; dall'altro di debiti non saldati di Vangeli verso l'indagato in materia di stupefacenti; infine la questione di una pistola data a Vangeli ma non restituita a Prostamo e trovata a Pisa. Il cadavere di Vangeli non è mai stato ritrovato.

      © RIPRODUZIONE RISERVATA

      Cerca con Google nell'intero giornale:

      -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     
Pubblicità


Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione.
Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso non e' consentito