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      Cimitero migrati di Tarsia, visita di due studiosi inglesi

       

       

      Cimitero migrati di Tarsia, visita di due studiosi inglesi

      06 lug 19 Sono tornati a Tarsia per una visita al cantiere del Cimitero internazionale dei Migranti, il noto studioso inglese e Professor of Antropology Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, Marc Andrew Brightman, e la Professoressa Vanessa Grotti, dell’European University Institute di Firenze, autori dello studio sulla grande opera umanitaria che sta per essere pubblicato (in inglese) in Australia e contestualmente anche (in francese) a Parigi. Sono ritornati, questa volta in compagnia anche dei loro due bambini, nel piccolo comune del cosentino a distanza di un anno. Erano stati infatti a Tarsia esattamente la fine di maggio dello scorso anno per realizzare la loro ricerca. Oggi, così come un anno fa, ad accoglierli c’erano il sindaco di Tarsia, Roberto Ameruso, e il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, promotore della monumentale opera di Civiltà, per la cui realizzazione lotta ininterrottamente da 6 anni, dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013. I due studiosi proseguiranno il loro viaggio di studio visitando altri luoghi dove sono stati seppelliti i migranti morti nei naufragi, in mare, come i cimiteri di Armo, Addolorata e Catania e concluderanno il loro viaggio a Malta, “ma, come hanno detto, il vero luogo, simbolo nel mondo dell’accoglienza dei profughi deceduti è senza alcun dubbio il Cimitero Monumentale di Tarsia. E’ un’opera di immenso valore, che non ha paragoni nel mondo, realizzata in un posto bello, in una Riserva Naturale, e assai simbolico, di fronte al Lago e al vecchio cimitero comunale, in parte ebraico, e a breve distanza dall’ex Campo di Concentramento fascista più grande d’Italia, quello di Ferramonti, luogo di prigionia ma, come ricordano le tante testimonianze di ex internati, anche di umanità. Questa grande opera fa onore alla Calabria e all’Italia e rende merito al suo instancabile promotore, prof. Corbelli, al Sindaco, avv. Ameruso, che la realizza nel suo accogliente comune e al Presidente della Regione, on. Oliverio, che la finanzia, hanno detto il Prof. Brightman e la Prof.ssa Grotti. E’ un’opera destinata a restare nella storia come luogo della memoria dell’immane tragedia dell’immigrazione. Oggi vedere il cantiere aperto, i primi lavori già ultimati, ci ha dato una grande emozione. Tutti dovrebbero venire a Tarsia e vedere che grande conquista di civiltà si sta realizzando in questo piccolo paese calabrese. Con la nostra pubblicazione faremo conoscere questa grande opera anche nella lontana Australia. Ritorneremo di novo il giorno dell’inaugurazione. Vogliamo esserci anche in quell’occasione solenne”, hanno ancora detto i due studiosi. Da parte sua il sindaco Ameruso ha affermato: “Sono soddisfatto e contento di realizzare questa grande opera nel mio comune continuando quella tradizione di accoglienza e solidarietà della mia comunità, che va avanti da oltre 70 anni. Ringrazierò sempre Corbelli per avermi dato questa possibilità e il presidente Oliverio di aver sostenuto e finanziato questo grande progetto umanitario, elogiato dal Vaticano ed apprezzato in tutto il mondo”. Corbelli ha ricordato che il Cimitero dei Migranti sarà oggetto anche di un libro, in uscita a settembre in Francia, e di un documentario e di un film di un noto regista tedesco che sarà realizzato a Tarsia, agli inizi di agosto. La grande opera, i cui lavori sono iniziati alla vigilia di Natale, si pensa di ultimarli già entro quest’anno, darà dignità alla morte dei poveri migranti, annullando così la disumanità di quei corpi, quasi tutti senza nome, seppelliti, con un semplice numerino, in tanti piccoli sperduti cimiteri, che cancellano per sempre ogni ricordo e riferimento per i loro familiari, dei lontani Paesi del mondo, che non sapranno mai dove andare un giorno per cercarli, portare un fiore e dire una preghiera”.

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