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      Padre e figlio scomparsi da Petilia vittime di lupara bianca, 2 arresti e un ricercato

       

       

      Padre e figlio scomparsi da Petilia vittime di lupara bianca, 2 arresti e un ricercato

      01 lug 19 Sarebbero stati uccisi a colpi di fucile ed i loro corpi fatti sparire, ma non ancora trovati, Rosario e Salvatore Manfreda, di 68 e 35 anni, scomparsi a Pasqua a Petilia Policastro. E' l'ipotesi dei carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo del Comando provinciale di Crotone e della Compagnia di Petilia Policastro che hanno notificato il fermo emesso dalla Procura di Crotone a Salvatore Emanuel Buonvicino, di 20 anni, e Pietro Lavigna (50), mentre è ricercato Pasquale Buonvicino (52), padre di Salvatore Emanuel. Sono accusati di omicidio, occultamento di cadavere e porto e detenzione illegale di arma. Nelle vicinanze dell'azienda agricola dei Manfreda furono trovate tracce di sangue che sarebbero appartenute agli scomparsi e residui di colpi di fucile. Elementi che sin dai primi giorni hanno fatto ritenere che la scomparsa fosse "lupara bianca".

      "Un omicidio condotto con modalità mafiose per motivi banali": così il procuratore della Repubblica di Crotone Giuseppe Capoccia ha definito il duplice omicidio di Rosario e Salvatore Manfreda, di 68 e 35 anni, padre e figlio, allevatori, scomparsi a Pasqua a Petilia Policastro, nel crotonese e i cui corpi non sono ancora stati ritrovati. Per il duplice omicidio, che avrebbe avuto origine da una questione di sconfinamento di bestiame, sono stati fermati Salvatore Emanuel Buonvicino, 20 anni, e Pietro Lavigna di 50, mentre è ricercato Pasquale Buonvicino, 52enne, padre di Salvatore, che si troverebbe all'estero. Gli sviluppi delle indagini sono state illustrate questa mattina nel corso di un incontro con i giornalisti al Comando provinciale di Crotone alla presenza, oltre che di Capoccia, anche del pm Alessandro Rho, del comandante provinciale dell'Arma, col. Alessandro Colella, e del tenente Roberto Rampino della compagnia di Petilia Policastro. Secondo la ricostruzione della vicenda, i rapporti tra i due gruppi familiari, tra loro imparentati, si sarebbero deteriorati fino al punto da sfociare anche in denunce reciproche. Ad individuare i presunti responsabili dell'omicidio si è arrivati incrociando le immagini della videosorveglianza e studiando i dati dei tabulati telefonici. I Manfreda sarebbero stati uccisi intorno alle 9 del mattino. Nelle vicinanze dell'azienda di cui erano proprietari sono stati rinvenuti materiale biologico dei due uomini e tracce di pallini di piombo, quindi è stata repertata una cartuccia di fucile calibro 12 ad una settantina di metri di distanza. L'ipotesi è che una prima persona sarebbe stata uccisa nell'azienda, mentre la seconda avrebbe tentato la fuga e colpita dopo.

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