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      I CC del ROS sgominono narcotraffico, arrestati latitanti, quintali di coca sequestrata

       

       

      I CC del ROS sgominono narcotraffico, arrestati latitanti, quintali di coca sequestrata

      13 giu 19 Questa mattina i carabinieri del R.O.S., con il supporto dei Comandi Provinciali competenti, dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria e dei collaterali organi di polizia esteri, hanno eseguito un provvedimento cautelare emesso dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale D.D.A., nei confronti di 30 indagati, a vario titolo, per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti nonché per traffico e detenzione di stupefacenti. Le misure restrittive sono state eseguite nelle province di Reggio Calabria, Milano, Bergamo, Bologna e Padova; due misure cautelari sono state eseguite in Olanda e altre due rispettivamente in Colombia e Francia.

      "Questa operazione sottolinea, ancora una volta, la capacità della 'ndrangheta di essere duttile e flessibile su ogni scenario criminale transnazionale, ed in particolare nelle dinamiche del narcotraffico internazionale". Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, nel corso della conferenza stampa sull'operazione dei carabinieri del Ros contro il narcotraffico internazionale, con l'arresto di 31 persone, 24 in carcere e sette ai domiciliari. Gli indagati sono, complessivamente, 58. L'operazione, denominata "Edera", é stata coordinata dal Procuratore della Repubblica aggiunto, Giuseppe Lombardo. "Tra gli arrestati - ha aggiunto Bombardieri - si riscontra la presenza di cognomi storici della ndrangheta ionica reggina, come i Pelle 'Gambazza' di San Luca ed i Trimboli ed i Barbaro 'Castani' di Platì, in grado di organizzare un vero e proprio network e cointeressenze criminali con altre 'famiglie' di 'ndrangheta della piana di Gioia Tauro e di Reggio Calabria allo scopo di programmare ogni segmento del traffico per l'importazione della cocaina da Ecuador e Colombia, fino ai porti di Anversa, Gioia Tauro e Rotterdam. Il successo di questa operazione va attribuito al merito ed al duro lavoro messo in campo dai carabinieri del Ros, che hanno ricostruito le responsabilità di ognuno degli indagati". Secondo il comandante del Ros, generale Pasquale Angelosanto, "la 'ndrangheta si conferma struttura criminale transnazionale in grado di movimentare ingenti capitali per l'acquisto all'ingrosso di cocaina, soprattutto in centroamerica. L'operazione è stata possibile anche grazie all'efficace cooperazione delle forze di polizia giudiziaria dei vari Paesi in cui erano operativi gli emissari della ndrangheta". Secondo il Procuratore aggiunto Lombardo, "l'inchiesta connota il carattere di univocità della 'ndrangheta rispetto alla frammentazione di altre forme di criminalità organizzata, capace di tenere insieme varie cosche in un percorso unitario, programmando ogni particolare delle attività criminali, dall'acquisto, al trasporto via mare, all'esfiltrazione dai porti di arrivo ed allo smistamento dello stupefacente in tutta Europa su gomma, un'attività che richiede un impegno di non poco conto. Bovalino, Buccinasco, Ventimiglia, Brescia, Padova, Ecuador, Belgio, Olanda, Germania sono le aree dove é ormai accertata la presenza di 'inviati' della ndrangheta, ognuno con un compito da eseguire rigidamente. Le indagini hanno inoltre posto in evidenza lo scambio continuo da parte degli arrestati di strumenti di comunicazione particolarmente sofisticati. Un problema che richiede una sempre più forte integrazione delle varie forze di polizia e nuovi strumenti giuridici a livello internazionale". Alla conferenza stampa hanno partecipato il comandante provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria, col. Giuseppe Battaglia, e il Capo reparto operazioni del Ros, col. Massimiliano Dangelantonio.

      Il provvedimento scaturisce dagli esiti di un’indagine avviata nella primavera del 2010, in prosecuzione della manovra investigativa “REALE” che, a più riprese tra il 2010 ed il 2015 aveva già portato all’arresto di 58 soggetti tra cui PELLE Giuseppe capo della cosca “PELLE-Gambazza” e fra i maggiorenti del cosiddetto Mandamento Jonico della ‘ndrangheta reggina. Le investigazioni, che sono state svolte in costante collaborazione con la Polizia Antinarcotici colombiana, la D.E.A., la Polizia Nazionale olandese, la Gendarmeria francese e la D.C.S.A., hanno confermato ancora una volta il particolare attivismo delle ‘ndrine reggine nel narcotraffico internazionale, anche in ragione della stabile presenza di propri referenti in Sudamerica i quali mantengono contatti diretti con i rappresentanti delle organizzazioni fornitrici. Nel caso dell’indagine EDERA, il narcotico era destinato alla vendita principalmente in Lombardia, ove operano articolazioni di ‘ndrangheta in collegamento strutturale con le locali dei mandamenti reggini, nonché in Veneto, grazie a stabili rapporti con qualificati ambienti malavitosi locali. A gestire i traffici erano 4 gruppi criminali, tra loro funzionalmente collegati per lo svolgimento delle attività illecite.

      Il primo sodalizio era attivo nell’importazione di stupefacente tramite scali aeroportuali o attraverso trasporti su gomma via Spagna, come è stato accertato con il sequestro a Ventimiglia (IM), il 19.06.2010, di un carico di 22 kg di cocaina occultato su un autoarticolato. Il secondo aggregato criminale, riconducibile alle cosche platiote, faceva capo a CALABRIA Pasquale e TRIMBOLI Francesco e smerciava all’ingrosso cocaina in Lombardia, nonché marijuana nella provincia di Reggio Calabria. In tale contesto, il 15.02.2011 in Rudiano (BS), veniva sequestrato 1 kg di cocaina.

      La terza associazione, radicata in Calabria, aveva i suoi promotori in FICARA Domenico e negli allora latitanti calabresi SCIPIONE Santo e TRIMBOLI Domenico; dedita all’acquisto di narcotico in Sudamerica, lo esportava verso il Canada e l’Italia. Nella Penisola, in particolare, la droga veniva poi ceduta ad altri sodalizi calabresi e veneti. Durante lo sviluppo di questo specifico filone di indagine, il ROS, nell’aprile del 2013, riusciva a catturare i suddetti TRIMBOLI Domenico (in collaborazione con lo SCO e la polizia colombiana) e SCIPIONE Santo, all’epoca inseriti nell’elenco dei “latitanti pericolosi” e stanziati permanentemente in Colombia, ove curavano i contatti con i fornitori di stupefacenti. Sono risultati riconducibili a questo sodalizio i circa 180 kg di cocaina poi intercettati e sequestrati il 05.05.2013, presso il porto di Gioia Tauro, in collaborazione con il locale Ufficio delle Dogane.

      Scoperto, infine, anche un quarto aggregato criminale, gestito da STRANGIO Domenico con il concorso e il finanziamento di soggetti intranei o comunque collegati alle ‘ndrine gioiesi e rosarnesi, risultato responsabile di diverse importazioni di stupefacente dalla Colombia e dall’Ecuador, fatto giungere, tra il febbraio 2011 ed il febbraio 2013, tramite gli scali portuali di Anversa (Belgio), Rotterdam (Olanda) e Gioia Tauro. Proprio in quest’ultimo, il 06.10.2011 venivano sequestrati ulteriori 36 kg di cocaina.

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