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      Riapparsi dopo un mese i due scomparsi da Vibo

       

       

      Riapparsi dopo un mese i due scomparsi da Vibo

      07 giu 19 Erano spariti dalla circolazione il 30 aprile scorso senza lasciare traccia e per la loro sorte si era temuto che si potesse trattare di un duplice caso di "lupara bianca". Francesco Antonio Pardea, di 32 anni, già noto alle forze dell'ordine, presunto appartenente all'omonima famiglia detta de "I Ranisi", e Bartolomeo Arena, di 43 anni, entrambi di Vibo Valentia, sono riapparsi a distanza di 24 ore uno dall'altro al Comando dell'Arma dei carabinieri. Pardea, che è stato denunciato solo per non avere osservato la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno alla quale era sottoposto, si è presentato assieme al proprio legale Diego Brancia, che lo assiste con il collega Francesco Sabatino e Arena da solo. Agli investigatori, i due, hanno fornito la loro versione sui motivi dell'allontanamento da Vibo Valentia, avvenuto pochi giorni dopo l'operazione "Rimpiazzo" contro il clan dei piscopisani, nella quale non erano coinvolti. Massimo riserbo sul loro racconto. Da quanto è trapelato avrebbero riferito di essere stati insieme solo la mattina della scomparsa dopodichè ognuno avrebbe preso strade diverse. Pardea e Arena erano stati visti l'ultima volta in città a bordo della minicar di Arena, poi trovata allo svincolo dell'Angitola, chiusa a chiave. Per rintracciarli erano stati attivati, ma senza esito, anche i previsti piani provinciali di ricerca delle persone scomparse.

      "Ieri sera è accaduto qualcosa di così devastante ed incredibile che lascia davvero sbigottiti. Il dissesto dell'Asp di Reggio Calabria, già sciolta per infiltrazione mafiosa, rappresenta l'acme delle malversazioni e delle umiliazioni perpetrate ai danni del nostro territorio". E' quanto afferma il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà in una lettera aperta. "È questo, però - prosegue Falcomatà - il momento della responsabilità, l'attimo in cui il tessuto cittadino deve rimanere unito ed ogni istituzione, a qualsiasi livello, supportare la popolazione nelle fasi successive alla dichiarazione del default da parte dei commissari della sanità reggina. Dunque, anche quando tutto sembra perso, non dobbiamo farci sopraffare dalla rassegnazione. Di fronte ad ogni caduta dobbiamo toglierci la polvere da dosso, rialzarci e ripartire. È l'ora di stringerci a coorte. Mi rivolgo a quanti fanno politica, alle associazioni, ai sindacati, agli enti camerali: serve una presa di coscienza collettiva. Battano un colpo, facciano sentire la loro presenza, dimostrino un vero attaccamento al territorio ed alla sua gente. Lo facciano subito, immediatamente, senza perdere tempo. Lo facciano ora o mai più". Per Falcomatà "la triste storia dell'Asp di Reggio deve farci riflettere perché segna il fallimento di intere classi dirigenti siano state esse manager indicati dalla politica oppure commissari inviati dai Governi per provare a ricostruire dalla macerie. Hanno fallito tutti e tutti hanno contribuito al fallimento dell'azienda. Oggi, il conto che ci viene presentato è la somma di una sequela infinita di omissioni, di investimenti sbagliati, di sperperi e avido cinismo per l'ammontare di un debito superiore ai 400 milioni di euro. Ancora una volta, Reggio si trova costretta a dover ripartire affrontando una crisi probabilmente ampiamente preventivabile ma che, francamente, sorprende e sconcerta per le sue proporzioni. A pagarne le spese, purtroppo, saranno i cittadini, la gente onesta e laboriosa, i tantissimi creditori che a loro volta rischiano di rimanere schiacciati da questo tremendo crac". "Da sindaco e come cittadino - sottolinea ancora Falcomatà - mi porrò in testa a qualsiasi tipo di iniziativa che possa alleviare i disagi causati dal dissesto dell'Asp. I cittadini potranno contare sulla mia spalla per un conforto, sul mio braccio per battere i pugni sui tavoli istituzionali per cerare una via d'uscita, sulle mie gambe per incamminarci tutti insieme sul percorso che ci condurrà, costi quel che costi, verso un futuro migliore".

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