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      Sanità malata, Scura lascia le consegne a Cotticelli che poi incontra Oliverio

       

       

      Sanità malata, Scura lascia le consegne a Cotticelli che poi incontra Oliverio

      09 gen 19 "Ho la coscienza oltremodo tranquilla sui risultati del mio lavoro. Di più non potevo fare perché sono stato lasciato completamente solo". Lo ha detto Massimo Scura, ex commissario ad acta per la sanità in Calabria parlando con i giornalisti, a Catanzaro, a conclusione del passaggio di consegne con la nuova struttura ministeriale, il commissario Saverio Cotticelli e il sub commissario Thomas Scahel. "Sono stato lasciato solo da Roma - ha aggiunto Scura - perché da un anno e mezzo non mi è stato dato il sub commissario. Per tutto questo tempo, inoltre, sono rimasto senza un supporto Agenas, senza un supporto dell'advisor e con la Regione Calabria che per un anno e mezzo ha fatto ostracismo non soltanto a livello personale ma anche a livello di Dipartimento Tutela della Salute. Il Dipartimento Tutela della Salute, infatti, è sostanzialmente distrutto ed è una cosa questa che non lascio io in eredità ma che la Regione lascia in eredità alla nuova struttura commissariale. E sarà un problema serio". "Quello che avrei voluto fare - ha aggiunto Scura - è continuare in questa azione sia sotto il profilo del potenziamento dei servizi, sia sotto il profilo economico. Ovviamente spetterà al commissario Cotticelli e al sub commissario Schael proseguire. L'unico rammarico che ho è di non avere potuto continuare. Penso che la mia esperienza in Calabria finisca qui, a meno di decisioni che al momento non conosco. Naturalmente ho già detto al commissario Cotticelli che dopo queste brevi consegne, che ho tra l'altro messo anche per iscritto, tutte le volte che lui avrà bisogno della mia collaborazione io sono a disposizione. Amo la Calabria e penso di avere profuso lo spirito di legalità e trasparenza richieste dal ministro, alle quali aggiungerei, cosa che secondo me è condizione necessaria, anche passione, credibilità e autorevolezza"

      Se non aumentiamo le tasse e tagliamo i servizi non ne usciamo

      "Noi vogliamo fare sistema tutti insieme. Questo è il nostro motto. Attingere a tutte le energie buone e positive, che sono tantissime in questa regione. E, insieme a quelle, procedere al risanamento". Lo ha detto il nuovo commissario ad acta per la sanità in Calabria, Saverio Cotticelli, parlando con i giornalisti a conclusione dell'incontro per il passaggio delle consegne da parte del commissario uscente, Massimo Scura. "Gli obiettivi del mio mandato - ha aggiunto Cotticelli - sono quelli contenuti nei 22 punti che fanno parte dell'atto di nomina, e cioè proseguire nell'azione di risanamento, aumentare e migliorare i Lea, rafforzare l'offerta sanitaria per i cittadini. In questo senso si punta a competenza, trasparenza, legalità, impegno e, sicuramente, alla necessità di attingere alle professionalità dei medici calabresi, che sono straordinarie, e alla buona volontà di tutti, per continuare in un percorso già iniziato mirabilmente dall'ingegner Scura". "Bisogna rientrare dal debito e, in questo senso - ha sostenuto ancora il neo commissario - dobbiamo privilegiare il pubblico. Una buona sanità, però, compendia, compenetra, fonde pubblico e privato. Si tenga conto che se noi non rientriamo dal debito, dobbiamo aumentare le tasse e diminuire i servizi. Se c'è un debito, va affrontato con intelligenza, con garbo, con capacità, ma comunque va risolto. Non si rinnega nulla del passato, soprattutto se il passato è fatto di estrema professionalità e coerenza, come nel caso dell'ingegner Scura". "Naturalmente ogni commissario ha la sua storia, il suo stile, il suo modo di condurre le cose - ha concluso Cotticelli -. Sono comunque coadiuvato da un tecnico di grande valore come il subcommissario Thomas Schael, che ha già esperienza di Calabria. Noi faremo le cose bene insieme al Dipartimento, alla Regione e a tutti gli enti interessati".

      Nuova sede nella cittadella regionale

      "Abbiamo fatto oggi - ha dichiarato il gen. Cotticelli - un passaggio di consegne molto serio, molto scrupoloso. Noi proseguiremo l'azione dell'ingegnere Scura". Sulla nuova sede del Commissariato, che attualmente è ubicato a Palazzo Alemanni, nel centro del capoluogo, Cotticelli ha detto che "c'è una grande apertura e ci è stato assicurato che lavoreremo nella sede della Regione, alla Cittadella".

      Incontro con Oliverio a San Giovanni

      Il presidente della Regione, Mario Oliverio, ha incontrato nel pomeriggio il neo commissario ad acta per la sanità Saverio Cotticelli, accompagnato dal sub commissario Thomas Schael, presenti il capo di gabinetto Gaetano Pignanelli, il delegato del presidente alla sanità Franco Pacenza e il dirigente generale del Dipartimento Tutela della Salute Antonio Belcastro. Lo riferisce un comunicato dell'ufficio stampa della Giunta regionale. "Cotticelli - si aggiunge nella nota - che ha voluto riportare l'ottima impressione ricevuta dalle strutture regionali incontrate ieri nella visita in Cittadella effettuata in coincidenza dell'insediamento della struttura commissariale e nella quale aveva espresso l'intenzione di incontrare al più presto Oliverio, a quest'ultimo ha ribadito nei cordiali colloqui la volontà di avviare una stretta e proficua collaborazione". "Insieme - ha affermato il commissario - possiamo raggiungere ciò che i cittadini si aspettano. Facendo sistema, possiamo arrivare all'obiettivo comune di evitare che aumentino le tasse, si riducano i servizi e si indeboliscano le prestazioni sanitarie. La mia opera insieme a voi - ha aggiunto Cotticelli rivolto al presidente Oliverio - è di affrontare il debito e da questo rientrare. Intendiamo adottare pratiche virtuose, con sinergia politico-tecnica, con scelte condivise, con programmi di breve, medio e lungo periodo, tutto all'insegna della legalità, per raggiungere gli obiettivi in una realtà importante, la Calabria, che va aiutata". "Esprimo apprezzamento sincero nella volontà alla base dell'incontro - ha detto Oliverio rivolto a Cotticelli -, un atto che manifesta una intenzione collaborativa che non è di poco conto. Apprezzo anche l'approccio e l'impostazione espressi. Noi ci siamo determinati sin dall'inizio dell'esperienza alla guida della Regione nell'iniziativa di mettere in discussione l'istituto del commissario, perché il commissariamento, dal 2010, non ha prodotto i risultati posti alla sua base quando fu deciso. I risultati ad oggi sono livelli essenziali di assistenza al di sotto del parametro minimo; mobilità passiva, quindi emigrazione sanitaria, progressivamente aumentata, dai 201 milioni di euro del 2010, agli oltre 300 milioni al 31 dicembre 2017; servizi territoriali in condizione pessima, con conseguente situazione di grave sofferenza nelle strutture hub. Il maggiore ospedale dei calabresi è fuori dalla Calabria. A fronte di questa situazione - ha continuato Oliverio - ho avuto modo più volte, nel corso di questi anni, non solo ora, di contestare l'impostazione commissariale, cui si è aggiunta incomunicabilità con un commissario che ha tenuto a tagliare fuori la Regione dalla programmazione e dal necessario raccordo con essa. Ribadisco la mia convinzione sulla chiusura di una stagione iniziata nel 2010, espressa anche dal Consiglio regionale, poiché la funzione della politica intesa come opera di servizio è di fondamentale importanza, portando con sé la responsabilità di compiere le scelte". "Prendo comunque oggi atto - ha concluso il Presidente della Regione - della disponibilità e della volontà di cooperazione. Condivido in pieno sull'operare nel massimo della legalità e della trasparenza, necessarie guide in un settore così delicato come è quello della sanità".

      Scura: lascio meglio di quanto trovato

      "Lascio una sanità molto migliore rispetto a quella che ho trovato sia per quanto riguarda il numero dei servizi che sono stati attivati a livello ospedaliero, territoriale e della prevenzione e sia sul piano economico. Purtroppo i numeri attuali non sono quelli reali perché mancano i flussi sui Livelli essenziali di assistenza che non sono arrivati da Roma. Ma da questo punto di vista sono estremamente tranquillo". Lo ha detto Massimo Scura, commissario ad acta uscente per la Sanità in Calabria, parlando con i giornalisti a Catanzaro. "Sotto il profilo economico - ha aggiunto Scura, con una punta di commozione - abbiamo ancora una perdita piuttosto elevata che nasce soprattutto dal fatto che abbiamo alzato i tappeti sollevando tutta la polvere che c'era sotto e che si traduce in gestione straordinaria. In particolare sono emerse sopravvenienze passive dal passato, soprattutto dal 2007 al 2009, gli anni terribili della sanità in Calabria. Debiti e debiti sono stati nascosti sotto il tappeto per fare apparire, all'epoca, in bilanci in pareggio. E questi sono i risultati. Poi c'è tutta una questione finanziaria relativa al pagamento di interessi su debiti pregressi e anche su quelli non pagati oggi. Si sta lavorando fortemente su questo versante e sono convinto che la nuova struttura commissariale saprà proseguire in tal senso in modo ancora più efficace".
      "Sul mio incarico all'Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria occorrerà una presa di posizione della struttura commissariale entrante". Ha poi aggiunto l'ex commissario ad acta per la sanità in Calabria Massimo Scura parlando con i giornalisti a Catanzaro. "Al momento, da un punto di vista normativo formale - ha aggiunto Scura - sono ancora il soggetto attuatore e il rappresentante legale dell'Asp di Reggio". L'ex commissario ha parlato anche della vertenza in atto con i laboratori privati. "Il fronte aperto con i lavoratori dei laboratori privati - ha sostenuto Scura - è un'invenzione dei laboratori privati. Ci sono delle sentenze del Tar e del Consiglio di Stato. Quando le sentenze erano favorevoli o sembravano essere favorevoli perché sospendevano determinati decreti del Commissario, i laboratori privati cantavano vittoria. Adesso che finalmente il Tar ha fatto una sentenza, non una sospensiva, che dà ragione alla struttura commissariale, le sentenze non valgono più". "Ci sono delle sentenze e le sentenze - ha concluso Scura - vanno rispettate. E vanno rispettate da tutti, pubblici o privati, prefetti, presidenti e via dicendo"

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