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      Apertura anno giudiziario Corte dei Conti Calabria

       

       

      Apertura anno giudiziario Corte dei Conti Calabria

      22 feb 19 "Siamo riusciti a svolgere un'azione inquirente in settori nevralgici della spesa pubblica, abbiamo depositato degli atti di citazione che riguardano, per esempio, alcune opere incompiute come la strada del mare di Vibo Valentia o in materia di gestione di fondi comunitari. Un'altra citazione riguarda alcuni fondi che erano stati erogati ad un'Azienda sanitaria e che sarebbero dovuti servire a innalzare il livello qualitativo delle prestazioni rese. E tutti sappiamo in Calabria, con la situazione che deriva dal Piano di rientro, che non consente addirittura di garantire i livelli essenziali di assistenza, quanto sia importante incidere su questo campo". Lo ha detto Rossella Scerbo, Procuratore della Corte dei conti della Calabria, nel corso di un incontro con la stampa che ha preceduto la cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario. "Sono state depositate nove citazioni - ha aggiunto Scerbo - che riguardano i consiglieri regionali nell'arco temporale che va dal 2010 al 2012. Due citazioni erano state depositate già l'anno precedente e sono già intervenute le sentenze di condanna. C'è un'altra azione molto importante che abbiamo fatto e che riguarda la gestione commissariale dei fondi ministeriali per la mitigazione del rischio idrogeologico. C'è in Calabria scarsa attenzione da parte delle amministrazioni per il loro patrimonio. Il nostro compito è anche quello di diffondere una cultura di maggiore attenzione. Per esempio nell'esercizio della nostra attività abbiamo anche rilevato una totale omissione nelle Aziende sanitarie e nelle Aziende ospedaliere, oltre che in alcuni enti locali, dell'obbligo di presentare i conti giudiziari alla sezione. Il che significa che gestioni a volte molto importanti da un punto di vista quantitativo sfuggono al controllo previsto dalla legge da parte della sezione giurisdizionale. Inoltre pervengono poche denunce da parte delle amministrazioni danneggiate, nonostante vi sia un obbligo specifico che prevede anche queste denunce siano anche molto circostanziate in maniera da agevolare l'attività istruttoria da parte della Procura". "Di alcuni fatti - ha sostenuto ancora il Procuratore - la Procura della Corte dei conti viene a conoscenza soltanto a seguito di notizie di stampa. Tutte le azioni per risarcimento per danno all'immagine che sono state esercitate da questa Procura lo sono grazie all'azione della stampa perché la Procura apprende dai giornali che sono intervenute le sentenze di condanna e non lo apprende dalle amministrazioni che dovrebbero trasmetterci gli atti. Il problema più importante è sempre quello dell'organizzazione e della carenza di organico, del personale di magistratura e di quello amministrativo. In magistratura abbiamo un turnover continuo, speriamo di stabilizzarci in un prossimo futuro. Ci sono grossissime carenze per quanto riguarda il personale amministrativo anche, purtroppo, per cause di salute che hanno inciso sulla presenza continua di personale"

      "Nel 2018 le condotte illecite riferite a indebite percezioni di contributi e finanziamenti statali, regioni e comunitari hanno portato all'apertura di 31 giudizi, di cui 27 definiti con sentenze di condanna, due assoluzioni e due pronunce di rito". E' un passaggio della relazione del presidente della sezione della Corte dei conti per la Calabria, Rita Loreto, in occasione della cerimonia d'inaugurazione a Catanzaro dell'anno giudiziario. La condotta illecita più ricorrente, secondo quanto emerge dalla relazione, è quella della distrazione di contributi comunitari o regionali destinati ad assumere "lavoratori cosiddetti 'svantaggiati', con l'impegno, da parte del beneficiario del contributo, di mantenere costante il numero per almeno un triennio e di provvedere alla loro formazione una volta assunti". Frequenti anche le truffe all'Agenzia per le erogazioni in agricoltura, "realizzate nella maggior parte dei casi attraverso la presentazione di domande di contributo non veritiere, nelle quali gli agricoltori beneficiari hanno dichiarato come appartenenti alla propria azienda terreni sui quali, in realtà, non avevano alcuni titolo reale di disponibilità o godimento". Segnalate inoltre "numerose citazioni riconducibili al filone delle frodi nell'utilizzazione di contributi pubblici: i numerosi atti di citazioni sono relativi a fondi comunitari ma anche nazionali. In questo ambito - riporta il testo - si segnalano per il rilevante ammontare del danno due citazioni: una per 5.456.864,37 euro in cui si è contestata la simulazione del programma di ricerca e sviluppo precompetitivo e la mancata attuazione del processo di industrializzazione (euro 5.456.864,37); una seconda per la mancata realizzazione di un investimento produttivo da parte di due società (danno euro 4.473.767,70 + euro 2.652.409,80)". Altri due temi importanti sono le società in house della Regione e i rimborsi delle spese sostenute dai gruppi consiliari. Due le sentenze significative: il 19 dicembre 2018 la Sezione della Corte dei conti ha condannato, in favore della Regione, il presidente protempore di una società per azioni integralmente partecipata dalla Regione ed i componenti del consiglio di amministrazione a pagare un risarcimento di un milione e 558 mila euro per avere distratto fondi in operazioni di investimento in strumenti finanziari a medio e alto rischio. Sempre nel 2018, con tre distinte sentenze, la Corte dei conti ha condannato alcuni presidenti di gruppi consiliari e consiglieri regionali "per il danno collegato ai rimborsi di spese a valere sui fondi assegnati ai gruppi e non coerenti con le finalità istituzionali dei gruppi medesimi". "La Procura - ha sottolineato nella sua relazione il procuratore Rossella Scerbo - riceve quotidianamente tantissime denunce da parte di privati cittadini ovvero di forze politiche dell'opposizione ma sono numericamente poche quelle che provengono dagli organi di vertice o di controllo delle amministrazioni danneggiate sulle quali incombe anche lo specifico obbligo di porre in essere tutte le iniziative necessarie a evitare l'aggravamento del danno intervenendo ove possibile in via di autotutela o comunque adottando gli atti amministrativi necessari per evitare la continuazione dell'illecito e a determinarne la cessazione. Il fenomeno è grave e suscita preoccupazione perché espressione di un atteggiamento complessivo che si manifesta anche attraverso la scarsa collaborazione a fronte di richieste istruttorie e ad una non adeguata sollecitudine nell'esecuzione delle sentenze di condanna e, come intuibile, va ad intralciare l'attività istruttoria nella misura in cui non favorisce una completa ricostruzione dei fatti", prosegue la relazione". "Nessuna delle Asp e delle Aziende ospedaliere della regione - ha sostenuto ancora il procuratore Scerbo - ha depositato i conti giudiziali, né sono stati forniti alla sezione giurisdizionale che detiene l'anagrafe degli agenti contabili e alla Procura i nominativi degli agenti contabili e l'indicazione dell'oggetto delle gestioni. Un comportamento non limitato alle Asp ma diffuso anche negli enti locali, nei confronti del quale la Procura assumerà le iniziative del caso".

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