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      Morti, evacuati, gente sui tetti, crolla ponte. Si cerca bimbo. Borrelli respinge polemiche

       

       

      Maltempo: morti, evacuati, gente sui tetti, crolla ponte. Si cerca bimbo. Borrelli respinge polemiche

      05 ott 18 Violenti temporali, spesso vere e proprie "bombe d'acqua", colpiscono le regioni del sud, fanno danni ingenti e, in Calabria, mietono vittime. Una madre 30enne ed il suo bambino di 7 anni sono stati travolti ed uccisi dalla piena di un torrente nel lametino, mentre l'altro figlioletto della donna, di 2 anni, risulta ancora disperso. Il maltempo ha fatto danni a Catania, dove è iniziata la conta dei danni dopo il nubifragio che ieri ha trasformato in un torrente alcune strade cittadine come la centralissima via Etnea, ed anche in Puglia, con problemi nella circolazione, stradale e ferroviaria a Bari e Taranto ed un camionista morto nel leccese, forse per un incidente provocato dalla pioggia. Ma è la Calabria a pagare il conto più salato: due vite umane stroncate ed una terza che col passare delle ore pare sempre più difficile trovare in vita. Stefania Signore, 30enne di Gizzeria, ieri sera è andata a prendere i figli di 7 e 2 anni dai nonni, a Curinga, paese natale del marito Angelo Frijia. Aveva appena finito il suo turno di lavoro in un call center e tornava a casa, a Gizzeria. Nel viaggio la donna è stata sorpresa da un violento acquazzone che ha fatto esondare alcuni torrenti tra San Pietro Lametino e San Pietro a Maida. L'acqua ha investito l'auto sulla quale viaggiava iniziando a sommergerla. Probabilmente presa dal panico, la donna è scesa dalla vettura insieme ai figli e si è allontanata a piedi, forse in cerca di una collinetta sulla quale trovare rifugio, ma è stata travolta dalla forza delle acque. Le ricerche da parte dei vigili del fuoco e del soccorso alpino sono cominciate già la notte scorsa, dopo il ritrovamento della vettura, un'Alfa Romeo Mito, ferma con le quattro frecce accese e vuota, e dopo una drammatica telefonata di allarme del marito. Ma solo stamani i vigili hanno individuato i corpi della donna e del figlio grande, riversi in un torrente, ad una cinquantina di metri l'uno dall'altro. E' in quella stessa zona che adesso sono concentrate le ricerche dell'altro figlio. Ricerche che andranno avanti tutta la notte, condizioni meteo permettendo. Anche se col passare delle ore le speranze di trovarlo vivo si riducono sempre più. La morte di Stefania e del figlio e la scomparsa dell'altro bimbo hanno rappresentato il momento più drammatico di una giornata - e della nottata precedente - che ha messo in ginocchio la Calabria, specie quella della fascia centrale, tra le province di Crotone, Catanzaro e Vibo Valentia, per la quantità impressionante di acqua caduta in poche ore: 300 millilitri - quanta ne cade normalmente in 3 mesi - in sei ore. Persone che hanno cercato scampo sui tetti; decine di automobilisti soccorsi dopo essere rimasti fermi tra acqua e fango; decine di evacuati per rischio di esondazioni o di frane; un ponte sulla strada provinciale 19 a Curinga, crollato; persone soccorse dai vigili del fuoco, costretti ad usare i gommoni per percorrere strade trasformate in fiumi, e poi radunate in un centro commerciale del Lametino individuato come ricovero di fortuna. E poi strade impraticabili in gran parte della regione. Una situazione drammatica che ha spinto il governatore Mario Oliverio ad annunciare l'immediata richiesta al Governo della dichiarazione dello stato di calamità naturale. Governo che si è già fatto sentire. Il premier Giuseppe Conte ha monitorato costantemente, con "apprensione", l'evolversi della situazione mantenendosi in contatto con il capo del dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli - giunto nel pomeriggio in Calabria e secondo il quale la "situazione è sotto controllo ma resta l'allerta" - ed il vice premier Luigi Di Maio ha manifestato vicinanza alle vittime ed alla Calabria annunciando che l'esecutivo cercherà di "recuperare 15 anni di ritardo in qualche anno" in materia di investimenti per cercare di evitare il ripetersi di morti per maltempo. "Nel 2018 non possiamo più permetterci che persone muoiano per colpa del cattivo tempo, un pensiero a tutti i calabresi colpiti da questo tremendo nubifragio e una preghiera", ha detto l'altro vice premier Matteo Salvini. Intanto, per la popolazione ed i soccorritori sarà un'altra notte di tensione. Fino alla mezzanotte, infatti, la Protezione civile regionale ha diramato un'allerta rossa per la fascia ionica della provincia di Catanzaro e per quella di Crotone. E per domani c'è ancora un'allerta arancione.

      Evacuati a Crotone. Oggi pomeriggio, in via precauzionale, è stato disposto lo sgombero di circa 150 persone residenti in via Crisone, una contrada collinare a sud di Crotone, per la presenza di un vicino bacino artificiale creato per usi agricoli. La decisione è stata presa nel corso della riunione dell'Unità di crisi istituita in Prefettura che prosegue nel suo lavoro di monitoraggio delle situazioni di rischio determinate delle forti piogge. Questa mattina circa 400 persone erano state evacuate da un complesso residenziale in località Margherita. Per entrambi i gruppi la Protezione civile sta allestendo un centro di accoglienza nei locali della scuola Montessori. Diverse persone sono state già state ospitate in casa di parenti.

      Andranno avanti tutta la notte, condizioni meteo permettendo, le ricerche del bambino di due anni disperso dalla serata di ieri tra San Pietro a Maida e San Pietro Lametino. Le ricerche proseguono nella stessa zona in cui stamani sono stati trovati i corpi della madre e del fratello di 7 anni. Adesso le ricerche dei vigili del fuoco sono concentrate su alcune vasche di raccolta delle acque, che i soccorritori stanno svuotando.

      Borrelli respinge polemiche. "C'era un'allerta meteo importante che oggi è diventata rossa. Era previsto. Ovviamente sono effetti particolarmente intensi. Adesso abbiamo fatto un punto della situazione e devo dire che quello che è emerso è che c'è stata una grande reazione da parte del territorio e una grande coesione che mi porta ad esprimere un plauso a tutti quello che sono intervenuti in questa circostanza". Lo ha detto Angelo Borrelli a Catanzaro. "Noi viviamo in un momento - ha aggiunto Borrelli - in cui si verificano cambiamenti climatici e, quindi, gli effetti possono essere significativi. Ma era tutto previsto purtroppo. Quello che non era previsto è la reazione del territorio e della gente. Credo che anche da parte dei cittadini ci debba essere una maggiore attenzione e anche una maggiore consapevolezza dei rischi. Serve attenzione a quelle che sono le misure minime di autoprotezione, così come occorre e evitare anche di mettersi in movimento. So che sembra una frase fatta, ma é valida quando ci sono fenomeni così intensi".
      "Le polemiche sul sistema di allertamento sono tutte infondate. Anche questa volta l'allerta era stata data ed era stata coerente". Ha poi aggiunto il Capo della Protezione civile Angelo Borrelli. "I sindaci - spiega Borelli - avevano detto che avrebbero chiuso le scuole e lo hanno fatto. Bene hanno fatto se hanno ritenuto che quelle scuole si trovassero in un'area in cui potevano esserci dei pericoli. Voi dovete sapere che chi gestisce il territorio è il sindaco. Noi stiamo lavorando per fare una piattaforma nazionale di allertamento e supportare i sindaci con una gestione centralizzata ma bisogna partire dalla pianificazione di protezione civile che deve essere aggiornata e su base cartografica. Quindi dobbiamo automatizzare i piani di protezione civile, che oggi sono solo sulla carta o su un cd rom".
      "C'è un'allerta rossa in atto con precipitazioni intense e il territorio è allertato. Abbiamo in tutte le province un monitoraggio stretto degli eventi. C'è la macchina dei soccorsi che è organizzata e quindi ci auguriamo che non si verifichino particolari difficoltà". Ha poi chiosato il Capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, questa sera a Catanzaro. "Sicuramente adesso - ha aggiunto Borrelli - è interessata la parte ionica. Da stanotte e domani ci sarà uno spostamento sulla Puglia meridionale, il tarantino e poi si andrà verso il nord lungo la fascia costiera tirrenica. Raccomandiamo a tutti prudenza e di informarsi. Le scuole rimarranno chiuse laddove c'è l'esigenza di tenerle chiuse e questa è una decisione che spetta ai sindaci, che conoscono il territorio".

       

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