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      Sfruttava migranti nei campi, imprenditore agricolo arrestato a Roggiano

       

       

      Sfruttava migranti nei campi, imprenditore agricolo arrestato a Roggiano

      05 ott 18 Migranti richiedenti asilo politico sottoposti a turni di lavoro di 9 ore e pagati 20 euro al giorno senza alcun rispetto delle norme di sicurezza ed in assenza di regolare contratto. Un imprenditore agricolo L.A., di 44 anni, di Roggiano Gravina, è stato arrestato e posto ai domiciliari dai carabinieri con l'accusa di intermediazione illecita e sfruttamento. L'arresto dell'imprenditore è stato fatto in esecuzione di un'ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Cosenza su richiesta della Procura. Le indagini sono state avviate dai militari a seguito di segnalazioni sulla presunta presenza di un "caporale" che impiegava nel proprio fondo agricolo a San Marco Argentano lavoratori stranieri, approfittando del loro stato di bisogno. Da settembre dello scorso anno fino ad agosto 2018, i carabinieri hanno accertato che l'uomo prelevava gli extracomunitari da un Centro accoglienza straordinaria di Roggiano Gravina per impiegarli nella raccolta di ortaggi. Attraverso videoriprese i carabinieri sono riusciti a documentare le giornate lavorative degli extracomunitari, così come confermato dalle dichiarazioni degli stessi migranti provenienti dal Gambia, dal Bangladesh e dal Senegal. Gli extracomunitari, secondo quanto emerso dalle indagine, venivano prelevati all'alba da un furgone condotto dall'imprenditore e condotti nel fondo dove prestavano l'attività lavorativa ininterrottamente orientativamente dalle 6.30 alle 15.30. Le condizioni di lavoro imposte dal "padrone" contemplavano soltanto una pausa di appena 30 minuti (nel caso gli immigrati avessero voluto consumare cibi portati al seguito), senza mettere a disposizione acqua e in assenza di luoghi idonei per ripararsi dal caldo o per soddisfare le proprie esigenze fisiologiche. A fronte di così gravose condizioni di lavoro la retribuzione concordata era di appena 20 euro giornaliere, del tutto sproporzionata rispetto alla quantità ed alla qualità del lavoro prestato. L'uomo, sempre secondo quanto appurato dai militari,avrebbe tentato anche di deviare il corso delle indagini tentando di condizionarne i racconti allo scopo di alleggerire le proprie responsabilità.

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