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      Arresto Sindaco Riace: tantissime reazioni e commenti

       

       

      Arresto Sindaco Riace: tantissime reazioni e commenti

      02 ott 18 "Il mandato di arresto per il sindaco di Riace è uno schiaffo in faccia a chi pratica il dovere dell'accoglienza e conferma la pulsione fascistoide di cui sta cadendo preda il nostro paese. Solidarietà piena a Mimmo Lucano". Così Gad Lerner sul suo profilo facebook.

      "Accidenti, chissà cosa diranno Saviano e tutti i buonisti che vorrebbero riempire l'Italia di immigrati! #Riace". Lo scrive il ministro dell'Interno Matteo Salvini su twitter.
      Protesta contro Salvini a Napoli. "Mimmo libero, non si arresta la speranza" questo uno degli striscioni, dedicato al sindaco di Riace, Domenico Lucano, esposto dagli esponenti dei centri sociali che stanno protestando a Napoli contro la visita del ministro dell'Interno Matteo Salvini. "L'arresto del sindaco di Riace - spiega Davide Dioguardi del centro sociale Insurgencia - è un precedente quasi da regime. Riace con la sua amministrazione è un modello di accoglienza dei migranti. Chiediamo la sua immediata liberazione". "Oggi siamo in piazza - aggiunge Dioguardi - per dire a Salvini che Napoli lo rifiuta senza se e senza ma. Nel 2009 cantava cori contro Napoli ed è inaccettabile che venga qui dopo averli sostituiti con quelli contro i migranti".
      "L'arresto del sindaco di Riace, responsabile di lavorare da quasi 20 anni per una accoglienza degna di questo nome e della storia di questo paese è semplicemente inqualificabile. Si accusa Mimmo Lucano di "favoreggiamento dell'immigrazione clandestina"? Allora si porti alla sbarra il ministro dell'Interno, mandante di tale provvedimento. Sarà il suo decreto di 80 pagine che porterà migliaia di persone nell'irregolarità non chi, come il sindaco di Riace, opera per garantire inclusione e solidarietà. O invece, se accogliere è reato, anche noi di Rifondazione Comunista ne siamo orgogliosamente responsabili. E come noi tanti uomini e donne di ogni credo, appartenenza, socialmente o politicamente impegnati. I nostri indirizzi li conoscete, per Mimmo e per le altre e gli altri che in passato hanno provvedimenti simili, abbiamo firmato appelli. Sapete chi siamo e dove siamo. Veniteci a prendere. Noi siamo orgogliosamente col sindaco. È uno di noi, e per questo saremo nel Paese di cui è sindaco sabato 6 ottobre e parteciperemo a tutte le mobilitazioni che si vanno convocando nel resto del paese. Pensiamo sia davvero infame il tweet del ministro Salvini, poche ore dopo la notizia del provvedimento contro Mimmo Lucano. Lo afferma Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea.

      "Totale solidarietà a Mimmo Lucano, Sindaco di Riace. Dimostrerà il valore umano e sociale esemplare dei suoi atti. A proposito di tweet, Matteo Salvini ha perso un'ottima occasione per stare lontano dal telefonino". Così Stefano Fassina risponde sull'arresto del Sindaco di Riace nel corso di Omnibus su La7

      "Continua l'accanimento contro Mimmo Lucano, sindaco di Riace. Il suo modello di accoglienza verso i migranti è da tempo sotto attacco, e oggi arriva l'arresto per la paradossale accusa di favoreggiamento all'immigrazione clandestina. La Fiom ha sempre sostenuto le politiche di concreta integrazione portate avanti con coraggio da Mimmo Lucano e staremo al suo fianco anche in questo momento. È ancora più necessaria una mobilitazione nazionale contro il razzismo e per i diritti dei migranti, per l'accoglienza e per il lavoro di tutte e tutti". Lo dichiara in una nota Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil.

      "È incredibile che un ministro indagato per sequestro di persona aggravato festeggi per i reati contestati a quello che lui stesso ha indicato come suo nemico politico. La vergogna non ha limiti. Ricapitoliamo: in attesa di comprendere come finiranno le indagini e l'eventuale processo, al sindaco di Riace, Domenico Lucano, contestano il fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti della sua città, impedendo l'effettuazione delle necessarie procedure di gara previste dal Codice dei contratti pubblici e favorendo invece due cooperative sociali. Il ministro dell'Interno Salvini gode scompostamente". Lo dichiarano il fondatore di Possibile, Giuseppe Civati, e l'esponente dello stesso partito, Andrea Maestri. "E pensare - aggiungono Civati e Maestri - che il 24 settembre il ministro gaudioso ha scritto per decreto (Art. 2) che per costruire o ristrutturare i centri di permanenza per i rimpatri, per 3 anni i lavori possono essere affidati senza previa pubblicazione del bando di gara. Trova applicazione la procedura negoziata (Art. 63 Codice Appalti), che dalla legge è considerata un'eccezione, una deroga alle regole dell'evidenza pubblica, applicabile solo in casi particolari e motivati. Esempio: quando lo scopo dell'appalto è l'acquisizione di un'opera d'arte unica o 'nella misura strettamente necessaria, quando per ragioni di estrema urgenza derivante da eventi imprevedibili' i termini ordinari possono non essere rispettati". "Per 3 anni - concludono i due esponenti di Possibile - gli appalti per i Cpr potranno essere assegnati in deroga alla legge: e parliamo di appalti sotto soglia comunitaria che è di oltre 5 milioni di euro. Altro che i rifiuti di Riace e le cooperative sociali".

      "L'arresto del Sindaco di Riace, Domenico Lucano, è di una gravità inaudita ed è il frutto di un clima di intolleranza, xenofobia e repressione che ha ormai ampiamente varcato i livelli di guardia. E' necessario mobilitarsi e intervenire subito e con tutti i mezzi, per ottenere l'immediata liberazione di Domenico Lucano e fermare questa deriva prima che sia troppo tardi". Lo ha dichiarato la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.

      "Mesi fa, intervenendo nella commissione di vigilanza Rai, sono riuscito a impedire la trasmissione di una fiction che la Rai ha realizzato per celebrare le gesta pro immigrati del sindaco di Riace. Siamo garantisti e attendiamo, a maggior ragione dopo il suo arresto, che si accertino eventuali responsabilità. Ma un conto sono le valutazioni penali, che devono essere specifiche e prudenti. Altro è la celebrazione precoce di un sindaco la cui opera è sempre stata al centro di mille polemiche. La responsabile della fiction Rai, Andreatta, dovrebbe ancora scusarsi per le spese che ha causato. Quanti milioni di euro ha buttato la Rai per la fiction dedicata a Riace? Ora questo documento resterà in magazzino per molto tempo. Ma bisogna interrogarsi su questa ansia pro immigrati che ha caratterizzato, mi auguro solo nel passato, il servizio pubblico radiotelevisivo. Auguriamo al sindaco di Riace di dimostrarsi estraneo alle accuse che gli vengono rivolte. Restiamo molto critici nei confronti della sua azione e di quanti l'hanno celebrata. Restiamo esterrefatti per la scelta che la Rai fece e che dovrebbe favorire un po' di ricambio laddove si sono scelti in modo sbagliato eroi e temi da celebrare con un cattivo impiego dei soldi dei cittadini che pagano il canone". Lo dichiara il senatore Maurizio Gasparri (FI).

      Sospesa fiction Rai. Sull'esperienza di Riace e il modello di accoglienza portato avanti dal sindaco Mimmo Lucano, oggi finito ai domiciliari con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, la Rai ha realizzato una fiction, dal titolo "Tutto il mondo è paese", che pur essendo pronta per la messa in onda non è stata mai trasmessa. Viale Mazzini, il 10 settembre, aveva precisato, in risposta a un tweet di Beppe Fiorello, che interpreta il ruolo del sindaco Lucano, che la messa in onda della fiction "é stata semplicemente sospesa" in attesa delle decisioni della magistratura e che "non esiste nessun blocco", come paventato dal'attore siciliano. Insomma, la tv pubblica intende attendere che la posizione di Lucano venga definita sul piano giudiziario prima di procedere con la trasmissione. Sia Fiorello che il sindaco avevano espresso critiche per la mancata messa in onda. "Non è la prima volta - aveva l'attore - che una mia #fiction viene bloccata, anni fa le #foibe, il governo di allora non gradì, poi la storia di #graziellacampagna, l'allora Min. della Giustizia si indignò, ora #Riace, bloccata perché narra una realtà e nessuno/a dei miei colleghi si fa sentire". Lucano aveva, invece, detto di non capire "quale sia il collegamento tra il programma e l'esito dell'inchiesta".

      Beppe Fiorello: Arrestateci tutti. Intervenga il Papa. "Siamo tutti in pericolo, punto. Il sindaco #domenicolucano è stato arrestato per aver accolto non per aver favoreggiato, allora #arrestatecitutti". Lo scrive su Twitter Beppe Fiorello, che in una fiction Rai ancora non andata in onda, interpreta il sindaco di Riace Domenico Lucano. "Crederò in te più di prima - scrive inoltre Fiorello -. Qualcuno si porterà sulla coscienza la vita di un uomo straordinario, io lo so che Mimmo non sopporterà questa vergogna, ora cerco parole per difenderlo ma mi rendo conto che non va più difeso, va amato come lui ama il prossimo". Fiorello invita poi il Papa a intervenire: "@Pontifex_it a lei la parola, la spieghi lei a questa politica la differenza tra accogliere i bisognosi e favorire le mafie"

      "Credo che l' arresto del sindaco di Riace Mimmo Lucano, con accuse ancora tutte da valutare da parte del Tribunale del riesame di Reggio Calabria, non ci debba lasciare indifferenti. Da tempo Lucano era nel 'mirino' di chi criticava il suo modello di accoglienza degli immigrati e questo provvedimento giudiziario non mi sorprende. Come promotore, insieme a Libera ed altre associazioni, dell'iniziativa 'Magliette rosse' che il 7 luglio scorso mobilitò centinaia di migliaia di persone in Italia e all'estero, 'Per fermare l'emorragia di umanità', esprimo la mia solidarietà al sindaco di Riace e propongo di organizzare un raduno con magliette rosse sotto casa di Mimmo Lucano (che è agli arresti domiciliari) nel più breve tempo possibile". Lo scrive in una nota il giornalista di Repubblica Francesco Viviano.

      "Sono molto colpito dall'arresto di Mimmo Lucano, Sindaco di Riace. Proprio in un luogo che grazie alle iniziative di Mimmo è rinato. In una piccola comunità dove si fanno accoglienza e integrazione vera". Lo scrive su Facebook il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, di Liberi e Uguali. "Mi pare che alla base - prosegue l'esponente di Leu - ci sia proprio l'idea di colpire un modello e di sfregiare il primo cittadini e la sua comunità". "Insomma, l'idea di criminalizzare la solidarietà - conclude Fratoianni - mentre se rubi 49 milioni di euro, puoi restituirli in comode rate in 80 anni...".

      Il consigliere regionale lombardo Michele Usuelli (+Europa) ha espresso "solidarietà umana, personale e politica nei confronti del sindaco di Riace Domenico Lucano, campione dell'accoglienza, arrestato a Riace come Gandhi nel giorno del compleanno di Gandhi. È tempo di disobbedienza civile", ha detto all'inizio dei lavori in Aula. Immediata la reazione dai banchi della Lega, che hanno fischiato il consigliere di + Europa e gridato 'buffone'. Durante il suo intervento Usuelli ha anche esposto una fotografia del filosofo pacifista e un cartello con la scritta "Domenico Lucano arrestato come Gandhi".

      "Riace non era un modello, è finita l'era del business dell'immigrazione". È questo il titolo di un post del Blog delle Stelle in cui il sottosegretario all'interno M5S Carlo Sibilla sottolinea: "il sistema dell'accoglienza targato Pd ha creato più indagati che integrati. Il governo del cambiamento ha dichiarato guerra al business dell'immigrazione. Nel Dl sicurezza ci saranno già risposte importanti, operiamo una stretta doverosa sui controlli delle spese di danari pubblici". "Zero fondi per Riace. Abbiamo deciso di ridurre a zero la speculazione sull'accoglienza. Per Riace non ci sono coperture e il nostro governo si è posto l'obiettivo di eliminare i finanziamenti a pioggia in tema di politiche migratorie". Queste le mie dichiarazioni rese in occasione della visita in Calabria il 6 agosto scorso. Oggi, dopo l'arresto del sindaco di Riace nell'ambito dell'operazione Xenia effettuata dalla Guardia di Finanza, sono più comprensibili", è l'incipit del post di Sibilla che spiega: "Grazie alla nostra azione non sentiremo mai più frasi come "Con gli immigrati si fanno molti più soldi che con la droga" uscire dalla bocca dei malavitosi. Deve chiudersi l'era in cui associamo l'integrazione a "Mafia Capitale" o all'inchiesta su consorzio "Maleventum"". "Un'economia drogata che ha avuto ripercussioni folli sulle casse dei comuni, alcuni dei quali hanno trascurato servizi essenziali come rifiuti, mensa scolastica, trasporto pubblico per concentrarsi sugli appetitosi finanziamenti a pioggia. Ora le cooperative avranno l'obbligo di rendicontare i fondi ricevuti fino all'ultimo centesimo. E' finita l'era del business dell'immigrazione. Nessuno vuole scappare da un paese in cui si trova bene. Bisogna fare di tutto per stringere accordi con i paesi di provenienza dei migranti e rendere le vite delle persone più sicure e degne di essere vissute", conclude.

      "La magistratura faccia il suo corso, velocemente, ma il modello di accoglienza proposto dal sindaco di Riace per tanti versi rimane un modello". Lo afferma il senatore del Pd Edoardo Patriarca. "Abbiamo sempre sostenuto, e non abbiamo cambiato idea, il modello dell'accoglienza diffusa. Serve che sia fatta chiarezza presto, consapevoli che il sindaco di Riace è stato un punto di riferimento per tanti. L'accoglienza di chi fugge da fame, guerre, persecuzioni rimane un punto fermo per qualsiasi democrazia", conclude Patriarca.

      "Le decisioni della magistratura, come sempre vanno rispettate, ma sono certa che Mimmo Lucano saprà dimostrare la sua totale estraneità ai fatti che gli vengono contestati. Il Sindaco di Riace ha prodotto un modello di accoglienza che ha avuto riconoscimenti anche internazionali. Con la sua azione ha non soltanto aiutato richiedenti asilo e rifugiati che cercavano in Italia quella sicurezza che non avevano nei loro Paesi, ma ha risollevato l'economia di un territorio che, come tante nostre aree interne, si stava spopolando. E questo è avvenuto in una zona, la Locride, da sempre minacciata dalla presenza della criminalità organizzata. A Mimmo Lucano la mia solidarietà. Al Ministro Salvini che twitta felice per questa notizia va ricordato che le misure cautelari non sono una condanna e non determinano la colpevolezza di una persona che rimane semplicemente indagata. Va anche ricordato che, come Mimmo Lucano, pure Salvini è indagato: per sequestro di persona aggravato". Lo afferma Laura Boldrini, deputato di Sel.

      "Il rispetto dovuto al lavoro della magistratura inquirente, non può in alcun modo far passare in secondo piano il messaggio culturalmente e politicamente devastante che l'arresto di Mimmo Lucano trasmette al mondo intero: un sindaco capace di dare una straordinaria risposta sul terreno dell'integrazione dei migranti viene arrestato con annesso tweet celebrativo del ministro dell'Interno. Salvini riservi la sua esultanza per la cattura di criminali e mafiosi e si ricordi di essere un ministro della Repubblica Italiana e non un agitatore propagandista di un partito". Lo afferma il capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera, Federico Fornaro.

      "Questo governo, attraverso questa inchiesta giudiziaria, da cui Mimmo saprà difendersi in ogni sua parte, compie il primo atto verso la trasformazione definitiva dell'Italia da democrazia a stato autoritario. Con il placet di tutte le forze politiche". Lo scrive Roberto Saviano su Facebook, in merito all'arresto del sindaco di Riace Domenico Lucano, sottolineando che "nelle azioni di Mimmo Lucano non c'è mai finalità di lucro, ma disobbedienza civile". "Mimmo Lucano è agli arresti domiciliari - scrive Saviano -. La motivazione è favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. La verità è che nelle azioni di Mimmo Lucano non c'è mai finalità di lucro, ma disobbedienza civile. Disobbedienza civile: questa è l'unica arma che abbiamo per difendere non solo i diritti degli immigrati, ma i diritti di tutti". "Perché tutti abbiamo il diritto di vivere una condizione di pace sociale - continua lo scrittore -, tutti abbiamo il diritto di vivere senza cercare colpevoli, e se il ministro della Mala Vita, Matteo Salvini, ha subito individuato in Mimmo Lucano un nemico da abbattere, il Pd non ha mai compreso che se davvero voleva ripartire da qualche parte per ritrovare un barlume di credibilità (ora è troppo tardi), avrebbe dovuto farlo da Riace, da Mimmo Lucano. E invece Mimmo è solo, e la Bossi-Fini è ancora lì a inchiodare, a bloccare chiunque decida di accogliere e di salvare vite. Legge-obbrobrio, frutto del peggiore berlusconismo, ma che nessun governo ha osato cambiare. Mimmo Lucano lotta contro una legge iniqua, e lotta da solo. Una legge che vede dalla stessa parte - e silenziosamente coesi - tutti: quelli che io oggi considero i nemici politici della democrazia, ma anche i governi che hanno preceduto questo: tutti a vario titolo responsabili diretti di questi infausti tempi". "Vi sembra possibile che il problema della Calabria, terra di narcotraffico e corruzione criminale, sia l'immigrazione? - sottolinea Saviano - Mimmo Lucano è stato arrestato anche per "fraudolento affidamento diretto della raccolta rifiuti" eppure mai si legge negli atti della Procura di Locri che abbia agito per guadagno personale, anzi, si sottolinea il contrario. Mi domando di quanti amministratori si possa dire lo stesso. E proprio oggi che il dramma principale dovrebbe essere l'analisi di un Def catastrofico, il problema del Paese deve necessariamente essere l'immigrazione, deve essere Mimmo Lucano, che invece ci stava mostrando la soluzione, ovvero come rendere virtuose accoglienza e integrazione. Il razzismo usato come arma di distrazione di massa". "Questo governo - conclude Saviano -, attraverso questa inchiesta giudiziaria, da cui Mimmo saprà difendersi in ogni sua parte, compie il primo atto verso la trasformazione definitiva dell'Italia da democrazia a stato autoritario. Con il placet di tutte le forze politiche".

      "Due anni fa sono stato a Riace e ho incontrato Mimmo Lucano. Lì ho trovato un modello di accoglienza straordinario, fatto di umanità e passione. Spero si chiarisca tutto e in fretta. Al sindaco tutta la mia solidarietà". Lo scrive su Twitter Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana.

      Un presidio di solidarietà al sindaco di Riace arrestato oggi con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, è stato organizzato per oggi pomeriggio, alle 17.30, a piazza dell'Esquilino, nel cuore del quartiere multiculturale di Roma. L'iniziativa, lanciata dal centro Baobab, l'associazione di volontari che si occupa della gestione dei migranti nella Capitale, è stata organizzata per sostenere Mimmo Lucano, "per fargli sentire che non è solo, per guardarci e riconoscerci in strada nel momento in cui le istituzioni usano tutte le loro forze per stroncare un'esperienza che ha mostrato come si possa davvero costruire un altro mondo". "Colpendo lui - affermano gli organizzatori - si cerca di arrestare un'idea di convivenza, un'idea di società di pace".

      "Ero con Mimmo Lucano a Riace nel 2004, quando iniziò la sua straordinaria esperienza di sindaco, continuo a esserlo oggi dopo il suo arresto. Sono convinto che le leggi vadano rispettate, ma sono anche convinto che, se Mimmo ha imboccato delle scorciatoie, lo ha fatto per un eccesso di generosità: nessun tornaconto personale, nessun potere da prendere o conservare ma solo il desiderio di sostenere la speranza di persone fragili, garantendo loro un futuro e una vita dignitosa". A dirlo è don Luigi Ciotti presidente di Libera e del Gruppo Abele. "È un reato l'umana solidarietà? Si ripropone qui l'antico dilemma tra leggi dei codici e leggi della coscienza. Ripeto, bisogna stare sempre dalla parte della legalità, ma anche chiedersi se certe leggi non contraddicano la vocazione liberale e inclusiva della democrazia, vocazione che ha ispirato ogni passo dell'esperienza di Riace e del suo generoso sindaco. Ora c'è d'augurarsi che la politica, nel segno di una legalità inclusiva, sappia dare continuità e diffusione a un modello di accoglienza che ha generato lavoro e sicurezza e costruito la ricchezza umana e sociale di una comunità", conclude don Ciotti.

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