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      Oltre alle mozzarelle producevano marijuana, famiglia arrestata dai CC a Corigliano

       

       

      Oltre alle mozzarelle producevano marijuana, famiglia arrestata dai CC a Corigliano

      26 nov 18 Nell'azienda dove producevano latticini avevano messo su anche un opificio per lavorare la marijuana. Ad accorgersi della cosa i Carabinieri della Compagnia di Corigliano che avevano attenzionato da tempo l'azienda a conduzione familiare. Così intervenuti sul posto hanno scoeprto non solo un chilo di marijuana ma anche 29 cartucce calibro dodici nascoste in uno zaino. Con l'accusa di detenzione di droga e possesso illegale di munizioni, i carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro hanno arrestato un'intera famiglia composta da tre persone, il capofamiglia A.L., di 59 anni, la moglie A.D. (48) ed il figlio di 17 anni, tutti incensurati. I militari, nel corso di una perquisizione, hanno trovato nell'abitazione attigua alla fattoria, situata in Contrada Spissa, gestita dalla famiglia, dedita alla produzione di latticini, un germoglio di marijuana di circa due grammi sul davanzale della finestra, mentre, nel forno sulla veranda dell'abitazione hanno trovato una pianta in essiccazione pari a 100 grammi di cannabis. Poi i Carabinieri ausonici trovavano all’interno di un attiguo locale destinato alla produzione dei latticini anziché mozzarelle e formaggi, una busta di cellophane sigillata con quasi 350 grammi di marijuana. A pochi metri da questo locale, poi, veniva scoperta una pianta di cannabis indica dell’altezza di quasi due metri e mezzo in ottimo stato vegetativo e con diverse inflorescenze. In un altro locale della fattoria veniva rinvenuta una bilancia di precisione per pesature ingenti, con all’interno ancora un sacco di cellophane contenente più di 250 grammi di marijuana ed accanto a questa uno zaino in cui erano stati nascosti ventinove cartucce calibro dodici di diverse marche, illegalmente detenute. Infine i ritrovamenti si concludevano con due ulteriori piante di cannabis indica di circa un metro e settanta, nascoste in stato di essiccazione all’interno dell’ovile. Tutto il materiale così recuperato all’interno della fattoria, trasformata in un vero e proprio mercato della droga fai da te, veniva sottoposto a sequestro penale. A seguito dei fatti scoperti dai carabinieri che d'intesa con la Procura di Castrovillari, condotta dal Procuratore Eugenio Facciolla, arrestavano i tre. Il padre veniva tradotto presso il carcere di Castrovillari, la madre in regime di arresti domiciliari presso l’abitazione, mentre il figlio presso il carcere per i minori di Catanzaro. Per tutti l’accusa è la stessa: detenzione in concorso d’ingenti quantità di sostanza stupefacente e possesso illegale di munizioni.

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