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      Uccisero di botte anziana per rapinarla, 3 arresti della PS a Reggio

       

      Berlingieri, Bevilacqua e caristo

       

      Uccisero di botte anziana per rapinarla, 3 arresti della PS a Reggio

      16 mar 18 E' stata portata a termine l'operazione della Polizia di Stato "Malanova" che dalle prime ore di questa mattina ha portato all'esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, su ordine della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, nei confronti di Massimo Berlingeri, di 44 anni, Benito Alessandro Bevilacqua, di 24, e Patrizia Caristo, di 30, tutti e tre nomadi, accusati di essere dediti a reati predatori ai danni delle fasce pi deboli, in particolare donne e anziani. L'indagine, condotta dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, ha consentito di individuare il gruppo di rapinatori che nello scorso mese di ottobre hanno aggredito in casa una pensionata di 88 anni, provocandone la morte. Omicidio preterintenzionale e rapina pluriaggravati: sono i reati che la Procura della Repubblica di Reggio Calabria contesta alle tre persone arrestate durante la notte dalla sezione Reati contro la persona della Squadra mobile. I fatti risalgono al mese di ottobre dello scorso anno, quando tre individui s'introdussero nell'appartamento di un' anziana di 88 anni, e per appropriarsi di cospicue somme di denaro che teneva nascoste in casa la picchiarono selvaggiamente fino a fratturarle dieci costole, provocandone la morte. L'allarme al 113 della Sala operativa della Questura di Reggio Calabria era stato dato da alcuni familiari della vittima, che non vedendola arrivare ad un incontro domenicale erano andati a cercarla a casa, dove l'avevano trovata sul pavimento della camera da letto priva di vita.

      --- Video Gli arresti della Polizia (VIDEO)

      La donna nascondeva 50mila euro, mai trovati. Nascondeva in casa quasi 50 mila euro in contanti l'anziana uccisa nello scorso ottobre durante una rapina, episodio per il quale la Squadra mobile di Reggio Calabria ha arrestato oggi tre persone con l'accusa di omicidio preterintenzionale e rapina aggravata. La somma non fu trovata dai rapinatori, malgrado avessero messo a soqquadro l'abitazione. A rinvenire la consistente somma di denaro furono i poliziotti durante il sopralluogo effettuato dopo l'omicidio. L'inchiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria che ha portato ai tre arresti ha fatto luce su una serie di reati predatori posti in essere dalle tre persone coinvolte nell'omicidio dell'anziana. Dalle indagini della Polizia di Stato Ë emerso che due indagati erano quotidianamente dediti alla consumazione di rapine in strada, furti e scippi nella zona sud della città, prendendo di mira persone deboli, soprattutto anziani e donne, di cui studiavano le abitudini, gli stili di vita e i movimenti prima di compiere l'azione delittuosa. Molti colpi sono stati sventati dalla Polizia prima che venissero messi in atto dai rapinatori.

      Sotto le direttive della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, i poliziotti hanno ricostruito la dinamica della rapina, nel corso della quale l'ottantottenne è morta per le lesioni infertele dagli aggressori. Secondo tale ricostruzione, nel tardo pomeriggio dello scorso 21 ottobre, poco dopo le 19, i rapinatori avevano atteso che la vittima rientrasse dalla chiesa e quindi si erano introdotti - con qualche macchinazione o usando la forza - all'interno dell'appartamento allo scopo di costringerla a consegnare loro il denaro che aveva in casa. Decisive per far luce sul delitto dell'anziana si sono rivelate le intercettazioni disposte dalla Procura della Repubblica e le immagini dei sistemi di video sorveglianza esaminate dagli investigatori. L'analisi delle immagini riprese dalle telecamere situate nelle vie circostanti al condominio dove era stata commessa la rapina ha consentito alla Polizia di rilevare i passaggi sospetti di due autovetture in uso a ai tre arrestati, che nel pomeriggio del giorno della rapina avevano pattugliato a lungo la zona fino al momento in cui avevano incrociato la vittima mentre stava rientrando a casa. Parallelamente, l'attività di intercettazione telefonica ed ambientale e di analisi dei dati tecnici ha consentito di acquisire ulteriori elementi utili a consolidare il quadro indiziario a carico dei tre indagati.

      Il video dell'aggressione del giornalista

      Operatori TV aggrediti. Ci sono stati momenti di tensione davanti la Questura di Reggio Calabria all'uscita dei tre arrestati per la morte di una donna di 88 anni durante una rapina nella sua abitazione. Alcuni parenti degli arrestati hanno aggredito un operatore televisivo, Claudio Idone, rompendo la sua telecamera e causandogli contusioni ad un braccio. Due degli aggressori sono stati bloccati e portati all'interno della Questura per essere identificati. Alcuni oggetti, tra cui bottiglie di plastica, sono state lanciate contro l'ingresso della Questura. "Si tratta di fatti - ha detto il Procuratore della Repubblica facente funzioni, Gaetano Paci - che non possiamo tollerare. In questo momento quanto è accaduto è al vaglio dei colleghi e valuteremo le condotte. Dispiace vedere che funzionari di Polizia che hanno il compito di tutelare l'ordine pubblico ed i giornalisti, che hanno a loro volta il diritto-dovere di informare, vengano colpiti in modo cosÏ assolutamente gratuito, immotivato ed anche arrogante".

      "Predatori seriali" li ha definiti il questore di Reggio Calabria, Raffaele Grassi, durante la conferenza stampa che ha tenuto in Questura insieme al Procuratore facente funzioni, Gaetano Paci, al Procuratore aggiunto, Gerardo Dominijanni, ed al capo della Squadra mobile, Francesco Rattà. All'incontro con i giornalisti c'erano anche i familiari di Maria Ficara, chiusi in un silenzio impenetrabile in fondo alla sala. "Era una cosa che vi dovevamo", ha detto, rivolgendo loro "un fortissimo abbraccio", il questore Grassi. "Non stiamo parlando di 'ndrangheta - ha detto il Procuratore Paci - o di altri reati tipici del catalogo mafioso, ma di un 'bene' altrettanto delicato ed essenziale per la comunità che è quello della sicurezza dei cittadini. Le persone arrestate risultano inserite in un quadro di attività predatoria che a Reggio Calabria, così come in tante altre parti del territorio nazionale, colpisce le persone più deboli ed indifese: gli anziani. Coloro cioè che spesso vivono soli in casa, difendendo la propria integrità ed i propri beni". "Non ci sono reati di serie A e reati di serie B", ha sottolineato il procuratore aggiunto Dominijanni. "L'intera Procura - ha aggiunto - è concentrata anche su tutti gli altri reati che provocano allarme sociale e che non sono oggetto di indagine di criminalità organizzata. Ogni singolo episodio, per noi, è uno spunto per andare avanti. In questo caso lo abbiamo fatto grazie alla professionalità della Polizia di Stato".

      Vivo apprezzamento del Prefetto. "Una brillante operazione di polizia giudiziaria, la cosiddetta Operazione Malanova, condotta dalla Squadra mobile della Questura di Reggio Calabria, ha portato all'arresto degli autori dell'efferato omicidio commesso, nei mesi scorsi, durante una rapina ai danni di un'anziana donna aggredita all'interno della propria abitazione. Il prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, ha rivolto un messaggio di vivo apprezzamento e sincero compiacimento al Questore, Raffaele Grassi, alle donne e agli uomini della Polizia di Stato che con eccellente professionalità, spiccato acume investigativo, profondo impegno e dedizione, hanno inferto un ulteriore colpo alla criminalità , coordinati dal dott. Gaetano Paci, Procuratore vicario della Repubblica presso il Tribunale di questo Capoluogo". Lo riferisce un comunicato della Prefettura di Reggio Calabria. "Si tratta di un passo importante - si aggiunge - nella quotidiana incessante opera di contrasto alla delinquenza, di una forte e incisiva risposta istituzionale all'esigenza di sicurezza più volte manifestata dai tanti cittadini onesti di questo territorio che infonde loro speranza e contribuisce al radicamento della legalità". "Il Prefetto, inoltre - é detto ancora nella nota - esprime vicinanza e solidarietà al personale della Polizia di Stato e ai giornalisti che nell'adempimento del loro dovere, durante le operazioni di trasferimento dei tre soggetti arrestati presso la locale casa circondariale, sono stati oggetto di intemperanze da parte dei familiari dei predetti fermati".

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