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Otto anni dopo Rosarno ancora 3500 braccianti nei ghetti
Otto anni dopo Rosarno ancora 3500 braccianti nei ghetti 03 mag 18 Almeno 3.500 braccianti stagionali che forniscono manodopera a basso costo ai produttori locali di arance, clementine e kiwi vivono in insediamenti informali, tendopoli o capannoni abbandonati. A otto anni dalla rivolta di Rosarno nella piana di Gioia Tauro sono pressoché invariate le condizioni di vita e di lavoro. "I grandi ghetti di lavoratori migranti rappresentano uno scandalo italiano rimosso dalle forze politiche", denuncia Medici per i diritti Umani (Medu) che da cinque anni con una clinica mobile segue le loro condizioni di salute. Il "ghetto" più grande è quello della zona industriale di San Ferdinando che, in un capannone e nella vecchia fabbrica adiacente, accoglie il 60% dei lavoratori stagionali della zona tra cumuli e roghi di rifiuti.
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