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      Apertura anno giudiziario a Catanzaro con il Ministro Orlando

       

       

      Apertura anno giudiziario a Catanzaro con il Ministro Orlando

      27 gen 18 «Al momento la lotta alle mafie è davvero impari perché mentre le criminalità organizzate si muovono senza confini, le Procure e le forze dell'ordine hanno competenza solo sul loro territorio". Lo ha detto il presidente della Corte d'Appello di Catanzaro, Domenico Introcaso, nella sua relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario. "È necessario - ha aggiunto - approfondire le investigazioni sulle articolazioni straniere della 'ndrangheta per scoprire come cresce e si sviluppa in relazione agli equilibri criminali mondiali. Secondo i dati diramati, a suo tempo, dal Ministero dell'Interno, in Calabria vi sarebbero 160 organizzazioni criminali, per un numero di 4.389 affiliati: di essi 2.086 sono presenti nel territorio del distretto di Reggio Calabria e 2.303 in quello di Catanzaro". La criminalità «trova collocazione nel distretto in numerosi 'locali', distribuiti sull'intero territorio e particolarmente stabilizzati nei circondari di Vibo Valentia, Castrovillari, Paola e Lamezia. Secondo il presidente Introcaso, "la risposta di giustizia è stata severa ed efficace nonostante le piante organiche di tutti gli uffici del distretto (requirenti e giudicanti) siano inadeguate sia in relazione al numero dei magistrati che a quello del personale amministrativo. Le scoperture di organico sono ormai endemiche dal punto di vista quantitativo. A stabili percentuali corrispondono solo modificazioni soggettive dei giudici trasferiti ma invariati nel numero. Il risultato è un movimento migratorio costante in uscita con entrate costituite da magistrati ordinari di prima destinazione che, per vincoli ordinamentali, non possono svolgere funzioni di Gip/Gup". Inefficace, secondo Introcaso, si è rilevato «il correttivo normativo tanto da suggerire il ricorso ad applicazioni infradistrettuali od endodistrettuali tali da pregiudicare la già carente efficienza degli uffici di provenienza. Le dinamiche relative i trasferimenti presentano una ricorrenza temporale ormai quadriennale in coincidenza con il periodo di maturazione del requisito minimo di permanenza nell'ufficio tale da determinare scoperture prossime al 50% nei tribunali medio piccoli come Vibo Valentia e Crotone. Il fenomeno della mobilità ha creato il 'paradosso Calabria' per cui i processi di maggiore allarme criminale locale, nazionale e internazionale, sono celebrati da collegi composti da magistrati di prima nomina, con risposte comunque di efficacia. Il disagio trova espressione nelle criticità dei tribunali di Catanzaro, Crotone, Paola e Vibo Valentia. La scopertura del personale magistratuale trova massima criticità presso il tribunale di Vibo Valentia, privo del 56% dell'organico". Il procuratore generale Otello Lupacchini ha evidenziato come "sul territorio è stato avviato un contrasto sempre più efficace sul piano investigativo e personale contro la criminalità di tipo 'ndranghetistico mediante un'azione mirata al monitoraggio costante delle 'ndrine e dei locali di 'ndrangheta". Secondo Lupacchini nel Distretto di Catanzaro "la giustizia costituisce il presidio più forte e solido per la collettività e per il territorio. Prova ne sia l'incremento dei risultati della lotta all'associazionismo mafioso. Ciascuno però deve fare la sua parte: le istituzioni, i cittadini e il sistema delle imprese. Perché qui in gioco non c'è soltanto il destino del cittadini, ma anche l'efficacia risposta dello stato contro la criminalità organizzata". Soffermandosi sul rapporto tra magistratura e politica, Lupacchini ha dette che "il giudice si è trasformato in interprete dei diritti del cittadino entrando in tensione e in conflitto con rappresentanti politici. Anche perché questi ultimi, ridotti, a causa del restringimento dei margini di iniziativa e di autonomia decisionale conseguente ai processi di globalizzazione e di crisi della politica elettorale, a una funzione sempre più residuale, vicaria e non di rado parassitaria, sono purtroppo tentati talvolta a compensare il loro potere declinante e precario procurandosi rendite illegali".

      "Il Ministero della Giustizia - ha fatto qualcosa di coraggioso con la riforma della geografia degli uffici giudiziari. Serviva però ancora più coraggio o una maggioranza più forte per fare altre riforme. Bisogna chiudere, per esempio, alcune Corti d'appello e ridurre il numero di magistrati anche in luoghi di grande tradizione perché non è possibile e accettabile che alcuni pm abbiano 50 fascicoli e altri 1.500". É il grido d'allarme lanciato dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, nel corso della cerimonia d'inaugurazione dell'anno giudiziario. Gratteri ha anche sottolineato "la necessità di riformare il sistema carcerario. Servono quattro carceri da cinquemila posti, inserendo il lavoro per riabilitare e rieducare i detenuti, così come accade per i tossicodipendenti. In questo modo avremmo il Paese più pulito del mondo. Per fare queste cose, però, ci vuole coraggio. C'è anche il rischio di essere tacciati di fascismo, ma io non ho di queste preoccupazioni". "Sono grato al ministro Orlando - ha detto ancora il procuratore Gratteri - perché dopo decenni di parole e false promesse dalla politica nel Distretto di Catanzaro si è vista la luce con l'aumento della pianta organica della Procura e l'arrivo di nuovi magistrati. È stato l'inizio di una rivoluzione. A Catanzaro stiamo cercando di cambiare il modo di approcciarci al lavoro. Quando sono arrivato qui ho trovato magistrati capaci ma spenti, tristi, rassegnati. Abbiamo cambiato mentalità". "Avevamo un problema con le avocazioni - ha aggiunto il Procuratore di Catanzaro Gratteri - perché ce n'erano circa 100 al mese. Ho pensato di cacciare dai corridoi della Procura di Catanzaro tutti i vagabondi e gli spioni che giravano e ho aperto le porte alle parti offese che avevano bisogno di parlare. Due volte a settimana dedico il pomeriggio ad ascoltare la gente che soffre. In questo modo ho eliminato le richieste di avocazione". Il Procuratore di Catanzaro ha poi evidenziato come al suo arrivo, nel 2016, ha trovato una mole di fascicoli arretrati. "Alcuni - ha detto Gratteri - risalivano addirittura al 2000. Ora il più vecchio è del 2013". Gratteri, in conclusione, ha ribadito la richiesta "di istituire i Tribunali distrettuali. È necessaria la specializzazione. Non si possono improvvisare collegi giudicanti che devono processare famiglie di 'ndrangheta di serie A che hanno interessi in tre continenti. Si tratta di una riforma urgente e seria per evitare pasticci e cadute di credibilità".

      "Catanzaro può essere un modello virtuoso per i giovani magistrati". Lo ha detto Luca Palamara, componente togato del Csm, intervenuto a Catanzaro per l'inaugurazione dell'anno giudiziario. "Solo facendo funzionare tutte le componenti della 'squadra-Stato' - ha detto ancora Palamara - si può combattere efficacemente la criminalità organizzata. Il Csm è molto attento alle criticità che emergono dai distretti. È il momento di fare delle scelte per una ridistribuzione dei tribunali. Quanti sono ancora utili? Quali modifiche fare? E sui Tribunali distrettuali bisogna iniziare a riflettere". "Gli Uffici di procura di Catanzaro - ha detto ancora Palamara - sono stati recentemente impegnati in importanti ed efficaci azioni di contrasto alla criminalità organizzata grazie anche all'efficace copertura dei posti in organico operata dal Csm. Ora va valutato il nuovo assetto della organizzazione degli uffici requirenti e delle procure generali presso le Corti d'appello, anche alla luce della nuova disciplina delle avocazioni, armonizzandola con la nuova circolare del Consiglio sugli Uffici di procura, che impone il dovere di lealtà tra sostituto e procuratore capo".

      "Mi sembrava giusto nel mio ultimo anno da ministro della Giustizia dare un segnale per un territorio fortemente piagato dalla presenza della criminalità organizzata". Lo ha detto il ministro Andrea Orlando a Catanzaro per partecipare all'inaugurazione dell'anno giudiziario nel distretto di Corte d'appello del capoluogo calabrese. "Abbiamo dato sostegno - ha aggiunto Orlando - al salto di qualità dell'azione della magistratura e credo che Catanzaro sia una di quelle realtà dove il Ministero ha investito sia nell'organico sia nelle risorse".

      "Ho voluto fortemente essere qui oggi perché bisogna guardare la giustizia con gli occhi del Sud". Lo ha detto, nel suo intervento a Catanzaro per l'inaugurazione dell'anno giudiziario, il ministro della Giustizia Andrea Orlando. "Guardare le politiche della giustizia dalla Calabria - ha aggiunto - non è una concessione retorica. È l'esigenza fondamentale della nostra vita democratica. Siamo in Calabria perché qui si comprende la necessità dell'aggancio internazionale che é al centro di tutte le nostre politiche. La 'ndrangheta, lo ricordano gli studiosi, non è folklore locale, è la rete criminale più internazionalizzata. Siamo in Calabria perché qui 'paga' l'investimento in legalità, nella macchina della giustizia civile, nell'edilizia giudiziaria. E qui pesano di più l'inefficienza e l'assenza dello Stato. La debolezza delle Istituzioni porta altri soggetti, spesso fuori dalla legalità, a costruire intermediazioni improprie, a risolvere il conflitto fuori dalla legislazione, a sostituire ai valori costituzionali la legge del più forte". "Voglio ricordare - ha affermato ancora Orlando - che nella nostra Repubblica, la questione meridionale è stata forte quando non ha coinvolto solo i meridionali, quando ha accompagnato la lotta per l'inclusione e per la democrazia dell'Italia del dopoguerra, quando ha catalizzato le migliori energie culturali nell'impegno politico".

      "Nel corso dell'ultima legislatura si é chiuso il conflitto tra magistratura e politica. Un'eredità positiva per il futuro del Paese". É l'affermazione fatta dal Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, nel suo intervento a Catanzaro, durante la cerimonia per l'inaugurazione dell'anno giudiziario.

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