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      Smantellata banda spaccio, 4 arresti dei CC a Catanzaro

       

       

      Smantellata banda spaccio, 4 arresti dei CC a Catanzaro

      10 gen 18 I carabinieri della Compagnia di Catanzaro hanno eseguito nella città un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di quattro giovani del posto, uno in carcere e tre ai domiciliari, ritenuti responsabili, a vario titolo, di spaccio di droga e di una serie di episodi di estorsione, rapina e lesioni perpetrate ai danni di acquirenti, alcuni dei quali minorenni. L'indagine è partita dalle violenze e dalle vessazioni subite da alcuni giovani assuntori di sostanze stupefacenti, picchiati e minacciati perché non in grado di "onorare" i loro debiti, nei confronti di questa organizzazione dedita allo spaccio di marijuana e hashish. In manette sono finiti Domenico Canino, di 24 anni, con precedenti specifici ritenuto il capo, in carcere; Matteo Raffaele, Pietro Barberio e Raffaele Canino, tutti di 24 anni, ai domiciliari. I provvedimenti, emessi dall'ufficio Gip-Gup del tribunale di Catanzaro su richiesta della Procura, sono stati eseguiti dai militari con il supporto di una squadra di cani antidroga del Nucleo cinofili di Vibo Valentia. Pugni, schiaffi, estorsioni e minacce di morte, ritorsioni violente, appostamenti vicino alle abitazioni: era questo, secondo quanto emerso dalle indagini, il sistema attuato dal gruppo nei confronti dei giovani, alcuni dei quali minorenni, che, dopo avere ottenuto le dosi di marijuana e hascisc a credito, non riuscivano a saldare i conti. Alcune delle "vittime", molte delle quali appartenenti alla "Catanzaro bene", per pagare si sono viste costrette a sottrarre fraudolentemente ai genitori monili in oro, da cambiare in denaro ai Compro Oro, o il bancomat per prelevare il denaro da dare ai pusher; altri, addirittura, si erano messi al servizio del gruppo, trasformandosi, a loro volta, in spacciatori per la vendita dello stupefacente fino all'estinzione del debito. In altri casi le minacce erano giunte anche ai genitori dei ragazzi costretti a versare anche somme per diverse migliaia di euro.

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